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CANTONESi masturbavano assieme, ma senza costrizione

11.07.18 - 11:52
Condannato a una pena parzialmente sospesa di 24 mesi il 45enne comparso in aula per essersi in più occasioni masturbato con un minore di sedici anni
Si masturbavano assieme, ma senza costrizione
Condannato a una pena parzialmente sospesa di 24 mesi il 45enne comparso in aula per essersi in più occasioni masturbato con un minore di sedici anni

LUGANO - «È colpevole di atti sessuali con fanciulli, ma non di coazione sessuale». La Corte delle Assise criminali di Lugano, presieduta dal giudice Marco Villa, ha condannato a una pena detentiva di 24 mesi, di cui 10 da espiare, il ticinese 45enne comparso in aula principalmente per essersi in più occasioni masturbato assieme a un ragazzo con meno di sedici anni, col quale aveva instaurato una relazione di fiducia. Nei suoi confronti è stato riconosciuto il sincero pentimento, «ma la sua colpa è grave».

Anche se l’uomo aveva ricoperto la vittima di regali per conquistare la sua fiducia, secondo la Corte non vi è però stato «un piano di superiorità nei confronti del ragazzo, l’imputato si è piuttosto comportato da adolescente». Quindi: «Il 45enne ha approfittato della relazione con il ragazzo, ma non l’ha utilizzata per soddisfare i suoi desideri sessuali». Da qui il proscioglimento dalla coazione sessuale, ma la conferma del reato di atti sessuali con fanciulli.

Reato, quest’ultimo, confermato anche per un’altra vittima, che in un’occasione il 45enne aveva abbracciato da dietro, strusciandosi contro di lui. «Il contatto c’è stato di sicuro» ha sottolineato il giudice.

Per quanto riguarda la donazione in denaro nascosta alle assicurazioni sociali, per la Corte non si trattò di truffa. In questo caso l’imputato è però stato ritenuto colpevole di infrazione alla legge federale sulle prestazioni complementari, con la condanna a una pena pecuniaria di 900 franchi.

L'accusa, sostenuta dalla procuratrice pubblica Chiara Borelli, aveva chiesto una pena detentiva da espiare di tre anni e quattro mesi. Nella sua requisitoria, l'altro ieri, aveva fatto leva in particolare sul reato di coazione sessuale, parlando della presunta pressione psicologica che l'imputato avrebbe esercitato sul ragazzo. L’avvocato difensore Niccolò Giovanettina si era invece battuto per una pena inferiore ai tre anni, posta al beneficio della condizionale: «È un adulto fragile che appare come un ragazzo» aveva detto.

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