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CANTONEDocce al microscopio per battere la Legionella

25.06.18 - 16:13
Passaggio di competenze al Laboratorio cantonale che vigilerà  sugli autocontrolli degli impianti accessibili al pubblico situati in piscine, case di cura o alberghi
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Docce al microscopio per battere la Legionella
Passaggio di competenze al Laboratorio cantonale che vigilerà  sugli autocontrolli degli impianti accessibili al pubblico situati in piscine, case di cura o alberghi

BELLINZONA - I ristagni d’acqua nelle tubature delle docce possono nascondere un batterio subdolo, la Legionella. Trasmessa tramite inalazione delle goccioline contaminate dal germe, la malattia del legionario può sfociare in un’infezione polmonare dagli esiti problematici, anche gravi. Che si tratti di un problema da non sottovalutare emerge anche dai dati dell’Ufficio federale della sanità pubblica dove spicca l’aumento dei casi registrati in Svizzera, dai 219 del 2008 ai 464 dello scorso anno.

In Ticino la lotta contro la Legionella vedeva fino a poco tempo fa in prima linea l’Ufficio del medico cantonale. Vedeva, perché la novità sta nel passaggio di competenze dei controlli al Laboratorio cantonale. A causa della revisione totale della legislazione federale i requisiti dell’acqua usata per bagnarsi il corpo sono finiti nell’apposita "Ordinanza sull’acqua potabile e sull’acqua per piscine e docce accessibili al pubblico" (Oppd). L’acqua delle docce diventa così «oggetto d’uso» e per il Laboratorio cantonale s’allarga il suo campo d’azione che già comprendeva lidi e piscine (ma non le docce) e laghi. Un compito in più per il direttore Marco Jermini: «L’aspetto fondamentale - puntualizza - è che piscine e docce devono essere autocontrollate dal gestore. Noi passeremo a verificare questo autocontrollo». Ad essere toccati dal cambiamento sono gli impianti accessibili al pubblico, non solo quindi le docce nelle piscine, ma anche in ospedali, case di cura e alberghi.

I nuovi compiti comporteranno, continua Jermini, «un aumento del carico di lavoro, che cercheremo di gestire con le risorse attuali e con il rinforzo di un’unità e mezzo votato dal Gran Consiglio».  Dopodiché si fa affidamento anche al buonsenso dei gestori e all’autocontrollo (per il quale sul sito del Laboratorio è stato pubblicato un modello-guida). Tra gli aspetti da tenere d’occhio nella lotta contro la Legionella vi sono le temperature dell’acqua calda e la frequenza del controlli microbiologici (raccomandati 2 volte l’anno). «Analisi che il gestore può effettuare dove vuole. Idealmente in un laboratorio privato. Noi, faremo invece analisi ufficiali prelevando un campione senza preavviso».

Per alberghi e case anziani, dove sinora il Laboratorio controllava le cucine, le ispezioni comprenderanno adesso anche le docce. Così per le piscine, dove sinora ci si fermava all’acqua nelle vasche. Nel caso venisse rilevato un problema la palla passa nel campo del medico cantonale? «No - risponde Jermini -, nella fase iniziale  verranno imposte delle misure che starà poi all’operatore implementare. Presto però nel caso di gestori che non rispettano l’autocontrollo e davanti a valori di Legionella superiori al limite massimo scatteranno le sanzioni. Come si sanziona un macellaio o un bar». Sono già previsti, conclude il direttore del Laboratorio cantonale, dei momenti di formazione e informazione con l’associazione dei direttori delle case anziani (Adicasi), con l’associazione degli albergatori. Dopodiché conta molto il buonsenso: «Se l’impianto dell’acqua calda, anche nel privato come ad esempio in un condominio, è mal gestito può presentarsi il problema. Così negli alberghi le camere che restano a lungo vuoto possono essere le più problematiche. Autocontrollo significa spurgare regolarmente gli impianti. Invece in una piscina scolastica il problema può sopraggiungere dopo i mesi di chiusura estivi. Il custode dovrà quindi preoccuparsi anche dello spurgo dell’acqua calda».

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COMMENTI
 

Pier 5 anni fa su tio
Ottimo! Però mancano i controlli sull'acqua potabile negli istituti di cura e nelle SCC
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