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CANTONEParanoia o necessità? Il ladro lo “becco” col cellulare

25.06.18 - 08:25
Guerra ai furti con scasso: ora va di moda il sistema di sorveglianza in collegamento video con lo Smartphone. Non tutti, però, ne sono convinti
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Paranoia o necessità? Il ladro lo “becco” col cellulare
Guerra ai furti con scasso: ora va di moda il sistema di sorveglianza in collegamento video con lo Smartphone. Non tutti, però, ne sono convinti

LUGANO – Il ladro ti entra in casa e tu sei in montagna? Non solo ti arriverà un sms di avviso sul cellulare. Ma riceverai un video che ti permetterà di vederlo in azione. Il sistema di allarme con video verifica immediata dell’intrusione del malvivente rischia di diventare uno dei tormentoni dell’estate. Sono in molte, nella Svizzera italiana, le ditte di sicurezza che lo stanno spingendo. Tra cui Swissalarm che, con la sua promozione, sta bombardando tutti i fuochi. «L’estate – sostiene il responsabile Sergio Gianolli – è uno dei periodi in cui la gente sta fuori casa più a lungo. Ed è normale per noi spingere questi prodotti».    

Manca la cultura – Una media di 113 furti con scasso al giorno in Svizzera, nel 2017. In Ticino si parla di 21 casi a settimana, con un calo del 29% rispetto all’anno precedente. Sono le cifre emerse da un recente rapporto della polizia della Città di Lugano, che, per abbassare ulteriormente il numero di crimini, ha rilanciato la campagna di prevenzione “Prevedere”. «Eppure – sottolinea Donato Filippo Palumbo, titolare della Techno Security –, constato che in Ticino non c’è ancora la cultura del volersi proteggere. Spesso si tende a pensare che tanto non ci succederà mai nulla. In molte case nuove noto che non c’è ancora il sistema d’allarme incluso. Assurdo».

Livello personalizzato – I sistemi di ultima generazione, collegati al telefonino, tuttavia, sembrano avere conquistato la massa. Già da qualche anno. «Anche perché – precisa Palumbo – con 3.000 franchi te ne porti già a casa uno discreto». «Il cliente – aggiunge Luigi Cairoli, direttore di Ticino Securitas – ha la possibilità di decidere come impostare il livello del proprio sistema di allarme. Ad esempio, se collegarlo direttamente con una ditta che avvisa la polizia. Alcuni scelgono di ricevere prima il video di quanto sta accadendo in casa e di chiamare, in seguito, e solo se è il caso, il pronto intervento. Questo per evitare falsi allarmi. Può sempre capitare che la moglie, sbadatamente, entri in casa senza disattivare il sistema di allarme…»

Qualche dubbio resta – Lo scetticismo, tra la clientela, comunque non manca. Alcuni temono di farsi prendere dal panico e di controllare ossessivamente il cellulare per vedere se tutto sia sempre in regola. Altri immaginano una violazione della propria privacy da parte delle aziende che gestiscono i server del sistema. Altri ancora si fanno raggirare da ditte poco competenti e si fanno installare sistemi poco efficaci. «Il nostro settore – spiega Gianolli – è pieno di ditte serie. Ma ce ne sono anche alcune che rovinano la categoria. Più di una volta noi dobbiamo metterci una pezza. Violazioni della privacy? Da escludere. Siamo serissimi».

Un altro punto di vista – Ma tra gli addetti ai lavori, c’è anche chi è fuori dal coro. Mauro Chiaravalli, responsabile di Winprotect, ha una visione un po’ diversa della situazione di mercato. «Il consulente deve sempre trovare una soluzione personalizzata al cliente che ha di fronte. I sistemi che ti fanno arrivare le immagini sul cellulare? Sono ottimi, ma indispensabili solo in alcune circostanze. Io li vendo, certo, però bisogna essere onesti. Quasi tutti i sistemi di sicurezza permettono di monitorare la propria abitazione e di sapere cosa è accaduto. Non c’è bisogno di riempire ogni angolo della casa con sensori di video verifica».

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COMMENTI
 

dan007 5 anni fa su tio
Personalmente ritengo che il lavoro deve essere svolto a livello preventivo dalle frontiere, negli anni 80/90 le frontiere erano molto selettive oggi si fa entrare gente molto sospetta con una fedina penale sporca. I ladri scorrazzano nelle nostre latitudini perché siamo ancora dell idea che in Svizzera siamo al sicuro quindi si relativizza esce qui l’errore perché i ladri pensano che noi siamo ricchi e in ogni caso super coperti da assicurazioni

zecca 5 anni fa su tio
Sistemi che portano molti vantaggi …. soprattutto a chi li vende !
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