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MONTE CARASSONon ancora laureato, assunto a 21 anni da Spotify

21.06.18 - 08:33
Cervelli in fuga: la storia del bellinzonese Patrick Balestra, baby-sviluppatore del colosso della musica in streaming. Ora vuole vedere il mondo: «Forse un giorno tornerò»
Non ancora laureato, assunto a 21 anni da Spotify
Cervelli in fuga: la storia del bellinzonese Patrick Balestra, baby-sviluppatore del colosso della musica in streaming. Ora vuole vedere il mondo: «Forse un giorno tornerò»

MONTE CARASSO - Era scritto che Patrick Balestra non sarebbe rimasto a lungo a Monte Carasso e dintorni. Lo avevamo conosciuto a 17 anni, quando tra i banchi della terza liceo progettava app e venne selezionato dai talent scout della Apple per un soggiorno-studio.

A un passo dalla laurea - «Da cosa nasce cosa» diceva allora (finendo sui media di mezza Svizzera). E infatti. Il piccolo genio dei Pc è tornato in Ticino il tempo di finire le scuole, iscriversi all'Usi e frequentare il corso d'informatica con ottimi voti. «Ho consegnato nei giorni scorsi la tesi» racconta soddisfatto, e in tasca ha già un biglietto per Stoccolma.

Diverse offerte di lavoro - Il colosso svedese Spotify ha arruolato nelle scorse settimane il 21enne bellinzonese, prima ancora che si laureasse: inizierà a lavorare da settembre come sviluppatore. Il gigante della musica in streaming, per un giovane amante della tecnologia e dei concerti, è il non plus ultra. «Ho ricevuto altre offerte da aziende con sede a Londra, ma non ho avuto dubbi» racconta. In Svezia gli fanno i ponti d'oro: permessi, alloggio, l'azienda pensa a tutto. Lo stipendio «è in linea con quelli che offre la Svizzera, ma non è il motivo per cui vado via – chiarisce. – Da noi le startup non mancano, ma per crescere nelle grandi aziende l'estero è una scelta obbligata». 

Cervelli che vanno e che vengono - La “fuga” dei cervelli ticinesi non è una novità, né una colpa. I neo-laureati che (sempre più numerosi) cercano lavoro fuori Cantone sono al contempo una buona e una cattiva notizia, ma gli esperti non si preoccupano.

«Dobbiamo farli tornare» - «Il Ticino è una terra che produce ma attrae anche molti cervelli da fuori, che sono impiegati per esempio presso l'Idsia, l'IRB e il Centro svizzero di calcolo» commenta Lorenzo Ambrosini della fondazione Agire, l'agenzia del Canton Ticino per l'innovazione. «Certo dobbiamo creare le condizioni perché i nostri talenti decidano di tornare, un giorno». Patrick per ora non promette nulla: pensa a viaggiare, si vede «in giro per il mondo» da grande e non sa dove sarà casa sua. «Difficile trovare un posto più bello del Ticino – ammette. – Chissà».  

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COMMENTI
 

Mesana 5 anni fa su tio
Bravo Patrick in bocca al lupo per la nuova sfida

lo spiaggiato 5 anni fa su tio
Ennesima dimostrazione che gli accordi bilaterali sulla libera circolazione avvantaggiano anche i ticinesi (solo quelli che si impegnano, naturalmente)... :-)))

siska 5 anni fa su tio
Brava Amina Domeniconi concordo con te.. buon e bel post:))

ilDanny 5 anni fa su tio
Ma come, io pensavo che il sogno di un giovane ingegnere fosse lavorare a Viganello o Mezzovico, tutta la vita per 4000 franchi al mese ... sono strani sti giovani...;o)

Fafner 5 anni fa su tio
Risposta a ilDanny
4000? Spari già alto. Gran parte degli studi d'ingegneria ormai viaggia, tanto per cambiare, a suon di frontalieri, e gli stipendi sono ben diversi. Viganello è una sparata casuale? ;)

curzio 5 anni fa su tio
"...dobbiamo creare le condizioni perché i nostri talenti decidano di tornare...". Fintanto che si leggono annunci per posti di lavoro come sistemista per 1200 franchi al mese a tempo pieno oppure come web-designer per 800 franchi al mese...

Pepperos 5 anni fa su tio
Tanto di complimenti! Ma anche chi lavora nel ambito scolastico! Da grigionese, posso affermare che il Ticino a un ottima infrastruttura scolastica. Tanto di cappello.

Nicklugano 5 anni fa su tio
Bravo Patrick, dacci dentro !!
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