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CANTONEL’ONU sospende l’espulsione della famiglia Gemmo

11.06.18 - 18:06
Da Amnesty: «La sentenza del TAF è scandalosa». Paolo Bernasconi: «Dobbiamo accoglierli»
L’ONU sospende l’espulsione della famiglia Gemmo
Da Amnesty: «La sentenza del TAF è scandalosa». Paolo Bernasconi: «Dobbiamo accoglierli»

LUGANO - Buone nuove per la famiglia Gemmo, i rifugiati siriani protagonisti un anno fa di un importante movimento di solidarietà in Ticino. Se la loro domanda d’asilo è stata respinta, il Comitato dell’ONU per i diritti del fanciullo ha chiesto alla Segreteria di stato della migrazione (SEM) di rispondere al rimprovero di violazioni della Convenzione internazionale sui diritti del fanciullo.

A fine marzo, ricordiamo, il Tribunale amministrativo federale aveva stabilito in via definitiva il rinvio forzato in Grecia della famiglia curda yazida di origine siriana, e questo nonostante la «fragilità psicologica» del padre e dei due figli più piccoli.

Con il sostegno di Amnesty International Svizzera e il patrocinio degli avvocati Immacolata Iglio Rezzonico e Paolo Bernasconi, la famiglia si è rivolta al suddetto Comitato Onu evidenziando la violazione da parte delle autorità competenti in materia di asilo.

Come sottolinea Amnesty, l’espulsione verso la Grecia (paese in gravissime difficoltà economiche che è tuttora oberato da un importante afflusso di rifugiati), «minaccia il diritto alla salute e all’educazione dei membri minorenni della famiglia, esponendoli inoltre al rischio di sfruttamento economico e di trattamenti disumani e degradanti».

Secondo ricerche svolte dalla stressa Amnesty International, i rifugiati riconosciuti ottengono accesso ad uno sostegno da parte delle autorità solo dopo dieci anni di residenza nel paese. Il diritto all’alloggio non è garantito e tanti rifugiati riconosciuti sono costretti a vivere nei parchi pubblici o in case abbandonate, dove sono continuamente esposti al rischio di aggressioni. Inoltre, non avendo un’abitazione fissa, i bambini non possono andare a scuola. La scarsa disponibilità di interpreti e di medici specializzati non permette di garantire l’accesso alle cure medico-psicologiche di cui hanno costantemente bisogno.

Critiche alla sentenza del TAF - «La sentenza del TAF è scandalosa», ha commentato Denise Graf, esperta di asilo di Amnesty International Svizzera. «Il fatto che le autorità svizzere competenti in materia di asilo non abbiano mai effettuato una valutazione dell’interesse superiore del fanciullo, un obbligo previsto dalla Convenzione sui diritti del fanciullo, è particolarmente grave», ha aggiunto l’avvocato della famiglia, Immacolata Iglio Rezzonico.

Una famiglia integrata - I cinque fratelli che compongono la famiglia parlano correntemente l’italiano e sono ben integrati nelle proprie classi ed apprezzati dai loro insegnanti. Hanno potuto creare un’importante rete di amicizie e a contribuire ai successi agonistici delle proprie squadre sportive.

«Dobbiamo accoglierli» - «La Svizzera ha l’obbligo giuridico di accogliere definitivamente la famiglia Gemmo», ha aggiunto Paolo Bernasconi, co-patrocinatore.

Le autorità svizzere competenti dovranno pronunciarsi entro sei mesi sulle accuse di violazioni presentate dai patrocinatori della famiglia. Prima della decisione finale da parte del Comitato ONU, i patrocinatori della famiglia potranno replicare alle autorità svizzere se dovessero insistere per l’espulsione verso la Grecia.

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