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CHIASSODivieto d'entrata in Ticino, compare al balletto della figlia

11.06.18 - 17:33
Il discusso "immobiliarista dei Vip" Alessandro Proto ha sconfinato domenica sera al Cinema-Teatro di Chiasso. Creando perplessità tra i presenti
foto tio.ch/20minuti
Divieto d'entrata in Ticino, compare al balletto della figlia
Il discusso "immobiliarista dei Vip" Alessandro Proto ha sconfinato domenica sera al Cinema-Teatro di Chiasso. Creando perplessità tra i presenti

CHIASSO. In mezzo al pubblico che affollava il teatro di Chiasso, domenica sera, c'era uno spettatore inatteso. Camicia azzurra, volto abbronzato, un po' più in carne rispetto alle foto comparse più volte sui giornali. Alessandro Proto (43 anni) è rimasto seduto silenzioso e guardingo, mentre sua figlia sul palco danzava sulle note della “Bella e la Bestia” assieme alle compagne della scuola di ballo.

Divieto d'entrata - Nonostante un divieto d'entrata in Svizzera, come «persona non gradita», il discusso immobiliarista dei Vip non poteva perdersi il saggio di fine anno. In barba al menavia spiccato a novembre dalla Segreteria della migrazione (Sem). Il direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi aveva annunciato che il 43enne italiano, per i suoi precedenti penali, non avrebbe più messo piede in Ticino fino al 2022. Invece eccolo lì, tranquillo, a godersi lo spettacolo. E ancora una volta lo spettacolo è diventato lui, l'ispiratore di “Cinquanta sfumatore di grigio” o sedicente tale, che millantava tra i suoi clienti George Clooney e Johnny Depp, soprannominato “dottor bufala” dalla stampa italiana.

«No comment» - Il divieto non è più in vigore? O era anch'esso una bufala? Lo abbiamo chiesto alla Segreteria della migrazione, che spiega di «non poter fornire informazioni specifiche». Secondo quanto annunciato dallo stesso 43enne, ci sarebbe un ricorso tutt'ora pendente. Fotografato e avvicinato da tio.ch/20minuti nelle pause del balletto, Proto si è cavato d'impaccio, dichiarando di aver ricevuto «un permesso speciale» per visitare la famiglia. «No comment» sul resto. «Sono qui per mia figlia, per favore». Non resta che scegliere se credergli o no. Come sempre.

 

 

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