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LUGANOSan Salvatore, una montagna di dolcezza

04.06.18 - 17:08
Dodici apprendisti hanno elaborato diversi prodotti dolciari in grado di evocare le caratteristiche del "Pan di zucchero luganese"
San Salvatore, una montagna di dolcezza
Dodici apprendisti hanno elaborato diversi prodotti dolciari in grado di evocare le caratteristiche del "Pan di zucchero luganese"

LUGANO - Una montagna di dolcezza. Si può riassumere così il progetto che ha unito Monte San Salvatore, Centro Professionale Tecnico di Trevano (CPT), Società Mastri Panettieri Pasticceri Confettieri (SMPPC) e Centro scolastico per le industrie artistiche (CSIA) e che è stato presentato ieri, lunedì, in vetta al “Pan di zucchero” luganese, nome quanto mai evocativo in questo contesto.

Il progetto, che coinvolge dodici apprendisti al terzo anno di formazione, aveva come titolo “Turismo… dolce turismo…” e consisteva nell’elaborare diversi prodotti dolciari che evocassero e interpretassero le caratteristiche del San Salvatore.

Agli allievi è stato dapprima sottoposto un questionario per elaborare quella che viene definita la Mappa emozionale organolettica: dopo una visita al monte, gli allievi hanno dovuto rispondere a domande tendenti ad associare il San Salvatore a un sapore, una sensazione, un’atmosfera e al modo per replicare queste emozioni sensoriali.

Ne è uscita un’immagine che racchiude la sensazione di libertà, di un ambiente rustico ma famigliare, di consistenze contrastanti, di colori legati alla natura e di sapori variati e sorprendenti.

Seguendo queste tracce e la loro ispirazione, gli apprendisti hanno ideato un prodotto sviluppandolo poi nelle rispettive aziende formatrici. Non un esercizio fine a se stesso, ma con uno sbocco nella possibilità di produrre ed eventualmente vendere un prodotto (completo di una confezione dedicata, a cui stanno lavorando gli allievi del CSIA).

«Il Monte San Salvatore – ha commentato il direttore Felice Pellegrini – ha sempre avuto a cuore la formazione dei giovani, sia al suo interno, in ambito commerciale e tecnico, che in collaborazione con diversi progetti e istituzioni; pensiamo al premio che da 25 anni assegniamo al miglior studente della Scuola alberghiera e di turismo. È stato per noi un piacere e un onore essere scelti come partner per questo progetto».

«Grazie a iniziative come queste – ha commentato il direttore del CPT Roberto Valaperta – riusciamo a mettere in campo le conoscenze tecniche, partendo da qualcosa di concreto per sviluppare le competenze degli allievi».

«L’obiettivo di questo progetto – hanno confermato i docenti Marco Pasotti e Marco Zandonella – era valorizzare il San Salvatore. Passando dall’ideazione alla creazione e all’ottimizzazione dei prodotti. Alla fine di questo percorso una di queste produzioni verrà scelta per essere commercializzata».

Monica Rush, coinvolta come consulente, ha parlato di «un progetto diverso dagli altri e unico al mondo». Si tratta, ha spiegato, di «mangiare per capire: ovvero captare attraverso il gusto un personaggio, un marchio, una regione, una località. I ragazzi si sono connessi con l’energia del luogo».

Per la SMPPP, il presidente Massimo Turuani ha da parte sua espresso «emozione e stupore per il ventaglio di fantasie espresse nei prodotti. Vedere questi risultati, oltre che una grande soddisfazione, è carburante per un settore che deve necessariamente passare attraverso la formazione per rimettersi in moto e uscire dalle difficoltà».

La confezione dei dolci, il cosiddetto “packaging”, è oggetto di un progetto parallelo del CSIA. «Perché – ha sottolineato il direttore Roberto Borioli - la creatività è alla base di tutte le attività professionali ma nulla ha senso se non esiste un prodotto da valorizzare».

Al termine della presentazione i partecipanti hanno pranzato insieme al Ristorante Vetta; e alla fine del menu, non poteva mancare evidentemente una degustazione di 6 dei 12 “dolci del San Salvatore”.

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