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BELLINZONAFarmacie fuori orario: quei 17 franchi che vanno di traverso

01.06.18 - 07:48
Sempre più consumatori reclamano per come viene gestita la sovrattassa durante i picchetti serali e nei weekend. Ma lo Stato è chiaro: «Qui nessuno fa il furbo» 
Farmacie fuori orario: quei 17 franchi che vanno di traverso
Sempre più consumatori reclamano per come viene gestita la sovrattassa durante i picchetti serali e nei weekend. Ma lo Stato è chiaro: «Qui nessuno fa il furbo» 

BELLINZONA – Va in farmacia di domenica, poco prima di mezzogiorno. Acquista due farmaci da 7 franchi l’uno. Ma se ne va con uno scontrino “gonfiato” (comprese le varie convalide di rito) da 44 franchi. È accaduto pochi giorni fa in una farmacia del Bellinzonese. Ma si tratta di un episodio frequente nella Svizzera italiana. E che genera spesso polemiche infinite. Diverse le segnalazioni che da anni giungono al farmacista cantonale Giovan Maria Zanini. «I consumatori – dice – continuano a mettere in discussione la sovrattassa per il lavoro fuori orario». 

La cifra della discordia – Di preciso la cifra della discordia ammonta a 17 franchi e 30 centesimi. La misura è in vigore dal 2002 ed è stata aggiornata, per la quarta volta, nel 2016. «Questa sovrattassa copre tutti gli oneri supplementari legati all'esecuzione di una ricetta medica durante i picchetti. Si tratta di un supplemento che viene fatturato una volta sola. Indipendentemente dal numero dei medicamenti figuranti sulla ricetta e dal loro prezzo di base». 

Il concetto di “fuori orario” – Il problema è che questa sovrattassa sembra scattare un po' a tutti gli orari. Un'altra segnalazione, stavolta proveniente dal Locarnese, parla di uno scontrino emesso di sabato pomeriggio. Poco dopo le 15. Anche in questo caso possiamo parlare di servizio fuori orario? Zanini spiega: «A fare stato è l'orario canonico di quella specifica farmacia. Se una farmacia solitamente al sabato pomeriggio è chiusa, è normale che quando deve tenere aperto perché è di turno faccia pagare la sovrattassa ».

Fare il picchetto non rende – Il sospetto, sovente sollevato dai consumatori, è che i farmacisti facciano i furbi per guadagnare sulle emergenze. «Ma non è affatto così – sostiene Zanini –. Qui nessuno fa il furbo, finora non abbiamo costatato abusi. Ai farmacisti non conviene fare il picchetto, oggi non rende più nemmeno nei centri turistici e nella zona di confine».

Un fastidio necessario – Insomma, il farmacista di picchetto si mette a disposizione. Per legge. Ma forse, guardando al puro lato economico, ne farebbe anche a meno. «Perché i clienti in alcune circostanze sono davvero pochi. Il farmacista se ne sta in negozio ad attendere. Magari per ore. Giusto dunque riconoscergli il lavoro e le spese extra, in particolare per il personale. Anche perché i farmacisti non beneficiano di alcun contributo pubblico per quanto riguarda i picchetti». 

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COMMENTI
 

siska 5 anni fa su tio
.....le centinaia di fette di torta spartite e innaffiate sulla piramide, gli ultimi degli ultimi cioé NOI, paghiamo la stragrande maggioranza dei costi. Le case farmaceutiche? Per me resteranno sempre dei luoghi oscuri ed impenetrabili, il mistero dei misteri. I manager di queste case di "tolleranza" al soldo del soldo, sono poi quelli che tirano le redini di un paese perché le aZioni sono messe li a casaccio? Non decidono su cosa, come e quando perché sono multi miliardarie e a fronte di ciò, é il popolo anche quello più "in basso" alla "scala" umana, che paga non solo i loro stipendi ma gli stipendi di altri personaggi. Fantasia la mia? Ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah

nordico 5 anni fa su tio
I costi dei farmaci qui da noi sono alle stelle. Il motivo addotto è che le nostre compagnie chimico-farmaceutiche devono ammortizzare i costi della ricerca. Ma allora qualcuno mi deve pur spiegare il motivo per il quale anche i prodotti delle grandi compagnie internazionali (Merk, Abbott ecc.) hanno pure costi altissimi. Dobbiamo aiutare anche queste compagnie ad ammortizzare i loro costi? Qui qualcosa puzza (dicevano a Londra nel 1858) ...

tip75 5 anni fa su tio
a beh certo che se lo stato è chiaro....

miba 5 anni fa su tio
Com'è nel resto della Svizzera? Anche i farmacisti fanno la loro (buona) parte nei costi della sanità. Tanti pochi fanno assai.....

Gus 5 anni fa su tio
Anche chi è in cerca di lavoro, attende, ma non riceve compensi supplementari. Ma dai , signori farmacisti, con quanto guadagnate negli altri giorni! Mi sembra che tutti i farmacisti siano milionari. Quindi....

Mesana 5 anni fa su tio
Avete bisogno di questi soldi? Non ne guadagnate abbastanza? Poverini!!!! Sempre a scapito della povera gente che purtroppo ha bisogno ??

casi89 5 anni fa su tio
eh si,poverissimi farmacisti.non ho mai visto una farmacia fare fallimento.e lo stato gli aiuta sulle tasse della tassa della tassa ecc.ecc.a me sembra che lo stato sia il piu grande sturpatore.i politici in alto hanno solo il compito di riscuotere tasse sulle tasse.io da molto tempo mi faccio servire da una farmacia che ti serve via posta,(non internet),senza chiedere nulla in piu che il costo dei medicamenti sui quali cincede uno sconto.comando oggi il medicamento domani arriva per posta.farmacisti ticinesi svegliatevi,e gia lo stato che ci succhia tutte le monete.

sassiluca 5 anni fa su tio
Ce ne sono tante di cose che vanno di traverso

marcopolo13 5 anni fa su tio
La cosa scandalosa non è la sovrattassa per chi lavora fuori orario (quella per me ci può stare), ma i prezzi dei medicinali che sono assolutamente fuori di testa. Basta farci prendere per il c...! Stessa identica pillola: in Svizzera 30 franchi per 1 mese, in Germania 48€ per 6 mesi. È ora di finirla.

andytt 5 anni fa su tio
E sono tutti poveri i farmacisti.... Tra poco falliranno tutti perché fanno il picchetto... Io proporrei di fare una colletta per questi poveri farmacisti.

Frankeat 5 anni fa su tio
Risposta a andytt
La facciamo già la colletta, con i 17 franchi di sovratassa :-)
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