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VIGANELLO«Ho solo pubblicato dei video»

27.05.18 - 21:00
Propaganda a favore dell'Isis: accusato dalla Procura federale un 50enne curdo residente a Viganello. È il cognato dell'ex reclutatore di Argo1
tipress
«Ho solo pubblicato dei video»
Propaganda a favore dell'Isis: accusato dalla Procura federale un 50enne curdo residente a Viganello. È il cognato dell'ex reclutatore di Argo1

VIGANELLO - La voce al telefono è timorosa, ma sicura di sé. H.P. è l'uomo accusato dalla Procura federale di propaganda filo-jihadista. Residente a Viganello da alcuni anni, cittadino turco, si dichiara «musulmano praticante» e taglia corto: «Ho solo pubblicato dei video su Facebook» conferma a tio.ch/20minuti.   

La notizia è trapelata nei giorni scorsi, ma attorno al caso vige il massimo riserbo. L'uomo è accusato di rappresentazione di atti di cruda violenza (art.135 del codice penale) e di violazione dell’articolo 2 della legge federale, che vieta i gruppi ‘Al-Quaïda’ e ‘Stato Islamico’. 

L'inchiesta nei suoi confronti è scaturita da quella su Argo1. L'uomo, a quanto risulta, è infatti cognato dell'ex agente della ditta di sicurezza, condannato per proselitismo a favore dello Stato Islamico. Cinquant'anni, impiegato in una ditta di traslochi, di lui si dice che fosse un sostenitore attivo del Pkk fino ad alcuni anni fa. «Poi ha conosciuto una persona, e ha iniziato a pregare cinque volte al giorno» dice chi lo conosce. 

Nella moschea di Viganello, frequentata abitualmente da H.P., nessuno sa niente. Da noi contattato, il presidente della Lega dei musulmani in Ticino Slaheddine Gasmi afferma di «non essere a conoscenza del caso» e di augurarsi che «la giustizia faccia semplicemente il suo corso». 

Il diretto interessato, dal canto suo, non si nasconde e risponde alle accuse. «Non sono un simpatizzante dell'Isis, ho solo pubblicato dei video sulla guerra in Siria» spiega. I filmati - sei in tutto, pubblicati tra il 2016 e febbraio 2017 - mostrano scene di cruda violenza. Uno in particolare farebbe apertamente propaganda a favore dello Stato Islamico.

«Una menzogna oppure un equivoco» secondo il 50enne. Già condannato dalla Procura, l'imputato ha presentato ricorso e sarà assistito dal legale Costantino Castelli all'udienza del 31 agosto al Tribunale federale. Quanto ai suo collegamenti con l'ex agente Argo1, «mi dispiace, ma preferisco non parlarne» conclude.

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