È stata firmata oggi l'intesa tra azienda, OCST e personale: una buonuscita e l'impegno ad aiutare i lavoratori a trovare un nuovo impiego
BIASCA - Ventitré persone, tutte residenti in Ticino, perderanno il lavoro. È questa la conseguenza della chiusura della Elcotherm di Biasca, che terminerà ufficialmente la produzione il 31 agosto. Oggi è stato firmato un accordo tra la direzione, il sindacato OCST e i rappresentanti del personale: «È un bell'accordo - commenta Claudio Isabella, di OCST -. Il gruppo Ariston ha fatto un grande sforzo per cercare di limitare il più possibile i danni di chi resterà senza lavoro, anche se non potrà mitigare completamente la perdita».
Lo stabilimento di Elcotherm fa capo all'italiana Ariston Therm Group e si occupa dell'assemblaggio di termopompe. L'attività verrà delocalizzata ad Albacina, nella Marche.
La prima dura comunicazione è stata data ai lavoratori verbalmente a inizio maggio e solo ieri, a distanza di venti giorni, sono state inviate le lettere di licenziamento. «È stata una discussione lunga, due settimane a tempo pieno di incontri in azienda, a cui ha partecipato anche un municipale di Biasca. Ma la discussione è sempre stata aperta, senza muri», sottolinea Isabella.
L'accordo firmato oggi prevede una parte finanziaria e una sociale: «È prevista una buonuscita che verrà ripartita tra i dipendenti, di cui non intendiamo svelare l'ammontare. Una parte verrà versata in base agli anni di lavoro in azienda, l'altra divisa tra tutti. L'azienda si impegnerà inoltre a fare il possibile per aiutare i lavoratori nel ricollocamento e occuparsi di burocrazia e documenti. Accompagneranno le persone verso la perdita del lavoro».
Per il momento, però, non sono previste possibilità di ricollocamento in aziende del gruppo. Ariston Therm Group possiede infatti altre due società in Ticino, a Manno e Bedano (Elco). «Ci dispiace che queste persone non possano essere assunte altrove - continua Isabella -, ma siamo comunque contenti che l'azienda si impegnerà con altre imprese e per aiutarli umanamente».
I ventitré dipendenti finiranno di lavorare il 31 agosto. Dal 1. settembre la Elcotherm di Biasca non sarà più operativa. «Gli operai si impegnano a portare a termine il contratto di lavoro che hanno con l'azienda, nonostante la preoccupazione per il futuro - assicura Isabella -. Con il passo avanti compiuto da Ariston, anche il personale ha espresso la volontà di continuare a lavorare fino al 31 agosto».
La Elcotherm è stata rilevata dal gruppo italiano nel 2006. La decisione di chiudere la sede di Biasca non è legata alle condizioni economiche - il bilancio 2017 parla di ricavi per 1,57 miliardi di euro -, ma all'intenzione - pianificata da tempo - di spostare la produzione in Italia, ad Albacina.