LUGANO«Venite nel nostro Cantone, si raggiunge senza traffico»

LUGANO  – «Benvenuti in Ticino, nel sud della Svizzera, dove splende sempre il sole. Si raggiunge facilmente, senza traffico». «E sappiate che se ordinate una pizza all'ananas, rischiate fino a sei anni di prigione...» Sono solo alcune delle battute contenute in un video goliardico che da qualche giorno sta circolando in rete. Protagonisti, due imprenditori del Luganese. Segni particolari: entrambi sono attivi della Round Table, un singolare club che si sta facendo strada (anche) nella Svizzera italiana. E di recente è pure stato eletto il “tabler svizzero dell'anno". Si tratta del 39enne locarnese Andrea Bergamaschi, attivo nel ramo dell'edilizia.

Bergamaschi, ci definisca la Round Table in sintesi.
«È un'associazione di giovani professionisti, uomini d’affari e di cultura, rigorosamente under 40, che ha lo scopo di promuovere l’amicizia e iniziative al servizio della collettività, mediante eventi benefici. Neutra sul piano politico e confessionale. Il concetto è internazionale ed è legato alla tavola rotonda di Artù. Nasce nel 1927 a Norwich, in Inghilterra. In Ticino si è partiti negli anni Ottanta. Adesso contiamo tre tavole. Quella di Locarno, coordinata da me. Quella di Bellinzona. E quella di Lugano».

Ma qual è la differenza rispetto, ad esempio, a un più noto Rotary Club?
«A differenza degli altri gruppi di servizio, noi facciamo parecchie azioni sociali e incontriamo i membri delle altre tavole nazionali e internazionali. Non solo. Puntiamo solo sui giovani. A quarant'anni, uno si ritira dalla carica di membro attivo».

Perché avete lanciato quel video goliardico?
«Sono i "tablers" di Lugano ad averlo promosso. Nel 2019 l'assemblea nazionale si terrà proprio sulle rive del Ceresio. Indirettamente è un nostro modo per attirare nuovi visitatori a sud delle Alpi. Non si tratta dell'unico evento importante che prossimamente si svolgerà in Ticino».

Cos'altro avete in cantiere?
«Ad agosto, durante il Festival del film, ci sarà un aperitivo particolare, al palazzo del cinema. Evento che riproporremo ogni anno con lo scopo di farlo diventare sempre più grande. E ad ottobre, sempre al palazzo del cinema, faremo un evento benefico a cui parteciperanno circa duecento persone».

Per quali cause vi siete esposti finora? Ci fa qualche esempio?
«L’anno scorso abbiamo donato diecimila franchi all'associazione "Anna dai capelli corti", che segue donne malate di tumore. Così come abbiamo racimolato cinquecento franchi per sostenere l'atleta ticinese Murat Pelit alle Paralimpiadi. Abbiamo anche regalato un'imbarcazione a un gruppo di velisti con handicap di Lugano, e duemila franchi all’Associazione Alessia. Inoltre, abbiamo inviato duemila franchi a un "tabler" di Neuchâtel che stava attraversando un brutto periodo a causa di un incidente sul lavoro».

Vista dall'esterno la vostra associazione sembra quasi una specie di setta...
«Non esageriamo. Favoriamo l’amicizia e le intese personali con lo scopo di fare del bene a favore della collettività. Tra "tablers" siamo sempre pronti ad aiutarci, siamo come una grande famiglia. Abbiamo uno statuto, una divisa, un pin. E abbiamo le nostre cerimonie. Questo sì. Presto, tra l'altro, partirà anche la Lady Circle, una sezione ticinese dedicata alle donne. Insomma, nei prossimi dodici mesi ci saranno tante novità».