Cerca e trova immobili

CANTONEProblema tecnico al GdP: sito offline nel pomeriggio

20.05.18 - 21:51
Mezz'ora di buio che poteva sollevare dubbi e paure, ma che in realtà era legata a problemi tecnici. Alessandra Zumthor: «Momento di pausa e riflessione»
Problema tecnico al GdP: sito offline nel pomeriggio
Mezz'ora di buio che poteva sollevare dubbi e paure, ma che in realtà era legata a problemi tecnici. Alessandra Zumthor: «Momento di pausa e riflessione»

LUGANO - Il sito del Giornale del Popolo, www.gdp.ch, nel pomeriggio ha subito un blackout di circa mezz'ora. Un crash che poteva inizialmente allarmare e sembrare sospetto, all’indomani dell’edizione pubblicata unicamente online, sabato, dopo che né la Diocesi né la Pretura avevano dato il permesso di mandare il giornale in stampa, nonostante gli sforzi della redazione. E invece, come ci ha confermato in serata la direttrice Alessandra Zumthor, «si è trattato solo di un problema tecnico». «Succede a volte, ma ora tutti se ne accorgono, vuol dire che fortunatamente l'attenzione su di noi è alta» ha aggiunto.

I giornalisti del GdP hanno espresso tutta la loro determinazione e l’intenzione di tornare in redazione domani per produrre l’edizione di martedì. «Di uscire a livello cartaceo per il momento non se ne parla - ha precisato la direttrice. Domani saremo in redazione per confrontarci tutti insieme. Ma non so se uscirà l'edizione e-paper di martedì. Ora le decisioni si prendono giorno per giorno. Magari è saggio prendersi un momento di pausa e riflessione. Facciamo le cose un po' alla volta, anche in accordo con l'editore».

Nel frattempo prosegue l'appello lanciato dalla redazione del GdP per salvaguardare una voce storica della Svizzera Italiana. In meno di 48 ore sono state raccolte più di 500 firme. Sottoscrizioni che si sommano ai presunti incontri con potenziali investitori - di cui ha riferito ieri la RSI - che vorrebbero salvare il quotidiano.

Venerdi, dopo l’incontro con il vescovo Lazzeri in Curia, Zali aveva precisato: «Se l’editore non ci crede più, se viene a mancare la volontà e la determinazione dell’editore, non possono altri enti sostituirsi e non è nemmeno il compito del Cantone sovvenzionare gli editori. Se però arrivassero privati con un aiuto sostanziale, ecco che noi rimaniamo a disposizione per rispetto delle maestranze coinvolte».

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 

Evry 5 anni fa su tio
Ma per che cosa centra Zali, scusate i nostri CdS hanno ben altri compiti che occuparsi delle aziende Fallipolis, sarebbe bend chiedere qualche milliincino di garanzia a tutte quelle SA e Sagl ....

Gus 5 anni fa su tio
Speriamo che Zali e il Cantone pensino anche ai licenziati (25) dell'Elcotherm di Biasca. Purtroppo loro abitano nelle Valli!

Tato50 5 anni fa su tio
Risposta a Gus
Il problema è che son tutti ticinesi altrimenti non ti dico che mobilitazione "rossa" con cortei sul Viale Stazione ;-((
NOTIZIE PIÙ LETTE