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LUGANO«Il GdP ha sbagliato a fidarsi di Publicitas»

17.05.18 - 13:30
Chiude lo storico quotidiano edito dalla Curia. L’ex direttore Filippo Lombardi: «Chi conosce il mercato dei media poteva aspettarsi una situazione simile»
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«Il GdP ha sbagliato a fidarsi di Publicitas»
Chiude lo storico quotidiano edito dalla Curia. L’ex direttore Filippo Lombardi: «Chi conosce il mercato dei media poteva aspettarsi una situazione simile»

LUGANO – Una storia lunga oltre 90 anni. Poi la luce che si spegne. Cala il sipario sulla gloriosa avventura del Giornale del Popolo, fondato nel 1926 dal vescovo Aurelio Bacciarini. Venerdì 18 maggio uscirà l’ultima copia del quotidiano edito dalla Curia. Quello che sembra essere un fulmine a ciel sereno non sorprende Filippo Lombardi, che del GdP è stato direttore tra il 1987 e il 1996. «Purtroppo un po’ me l’aspettavo – dice l’attuale presidente di TeleTicino, Radio 3i e MediaTI web –. Qualche tempo fa il GdP ha scelto di rompere la collaborazione col Corriere del Ticino e di camminare con le proprie gambe. Riponendo molte aspettative in Publicitas…»

Publicitas è fallita negli scorsi giorni…

«Appunto. E chi conosce il mercato dei media sa benissimo che Publicitas navigava in cattive acque già da qualche anno. Davvero non capisco perché l’editore abbia optato per questa soluzione. Una situazione simile era prevedibile».

Gli accordi con il Corriere del Ticino erano diventati discutibili. Il GdP stava perdendo la propria identità.  

«Per un certo periodo la cosa ha funzionato. Il GdP riprendeva un determinato numero di contenuti dal Corriere. Poi ci sono stati alcuni irrigidimenti non necessari. Il GdP desiderava rilanciare la propria identità, senza accrescere le sinergie col Corriere. Rinunciando, anzi, a quelle già avviate. Idea nobile, ma che sottovalutava alcuni rischi. Una certa oggettiva rigidità da ambo le parti non ha poi facilitato i negoziati, portando di fatto il GdP in quello che già un anno fa mi pareva un vicolo cieco».  

Basta questo per giustificare la chiusura del giornale?

«No. Il Giornale del Popolo ha sempre avuto un problema. Dal punto di vista pubblicitario non è mai stato particolarmente forte negli agglomerati urbani. Nessun centro ticinese era “controllato” dal GdP. Il giornale funzionava bene nelle periferie. Ma lo spopolamento delle valli ha avuto un grosso peso sulla perdita di lettori e abbonati».

Lei, nei primi anni ’90, contribuì alla nascita della formula “Tre Top Ticino”…

«E questo verosimilmente permise al GdP di andare avanti ancora per oltre un quarto di secolo. Di resistere anche in condizioni difficili».

Il GdP da molti è visto come il giornale della Curia. Quanto conta questo dettaglio di fronte a questa resa?

«In un periodo di secolarizzazione è difficile promuovere un prodotto etichettato come cattolico. Però va detto che il giornale, pur avendo una particolare attenzione per le tematiche religiose, ha sempre mantenuto una certa oggettività».

Qual è il suo stato d’animo oggi?

«Sono dispiaciuto. Come lo saranno tanti ticinesi».  

Pensando ai suoi anni da direttore, qual è il ricordo più bello che le torna in mente?

«Era la sera del 31 maggio 1987. Dalla rotativa stava uscendo il primo numero sotto la mia direzione. Con il mio primo editoriale. È un ricordo emozionante».

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COMMENTI
 

Tato50 5 anni fa su tio
Non ho capito perché Banca Stato ha fatto "retromarcia" !!!

Ganna2 5 anni fa su tio
Lombardi è a capo del gruppo concorrente, sarà mica imparziale nelle sue dichiarazioni..

zio bis 5 anni fa su tio
Morte annunciata e voluta in un certo senso, era normale che staccarsi dal CdT, voleva dire fargli guerra e loro hanno dimostrato che Davide non batte Golia nel mondo reale.. chi ha voluto la chiusura di Publicitas? Il gruppo mediaTi.. e la conseguenza è questa! Non è una critica, ognuno guarda in casa propria... ma mi stupisce che la direttrice si dice stupita che la Curia non abbia pensato ad un piano sociale... ma lei non è la direttrice? Doveva saperlo...

marco17 5 anni fa su tio
Lui le aveva tentate tutte: persino le tirature taroccate...

lo spiaggiato 5 anni fa su tio
Risposta a marco17
hi hi hi...

curzio 5 anni fa su tio
Risposta a marco17
Acuta osservazione! :-)

bobà 5 anni fa su tio
Risposta a marco17
Vero, verissimo! Ed inoltre sta taroccando le carte per la nuova Valascia i di cui lavori dovevano iniziare nell'estate del 2016, poi nella primavera del 2017, poi nell'autunno del 2017, poi recentemente nella primavera del 2018, ed ora promette nel settembre del 2018, ....

Lourmarin 5 anni fa su tio
La perdita di un giornale è sempre cosa molto triste. Specialmente dinnanzi all'imperare dell'online e dell'informazione uniformata da leggere in pochi minuti e senza fornire elementi per sviluppare sufficiente spirito critico nei lettori. Ciò detto sento come un disagio a leggere solo l'intervista a uno dei direttori del GdP e non pure agli altri, ad es. Mésoniat o Zois. Poi col senno di poi si possono dire molte cose su come si sarebbe potuto fare o non fare. Ma intanto non era l'intervistato che stava al timone della nave che affondava... Quindi o li sentiamo tutti o nessuno. E che si metta pure in evidenza quanto di positivo il GdP a dato a questo Cantone. Certamente di più il suo blu che i contenuti di certi fogli verdi...

Lourmarin 5 anni fa su tio
Risposta a Lourmarin
scusate... errore da tastiera... "ha dato" e non ovviamente "a dato..." nella penultima riga ; )

skorpio 5 anni fa su tio
certo che se si legge qui sotto i vecchi articoli correlati, viene da strapparsi i capelli. Assieme al CdT avevano lasciato publicitas 1 anno fa, probabilmente quelli del CdT sapevano già qualcosa. poi però il GdP ha rinegoziato il contratto 7 mesi fa... leggendo l'articolo la direttrice: "publicitas : azienda seria e affidabile". complimenti. dovrebbe pagare lei di tasca propria il piano sociale dei dipendenti...
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