Malumori tra i tifosi più affezionati del Lugano calcio. Nel mirino, la scelta della società per fare fronte ai costi dei festeggiamenti per il giubileo dei 110 anni. Il club: «Abbiamo tante spese»
LUGANO – «Io sono abbonato da anni. Ma non mi presenterò alla prima partita casalinga della nuova stagione». Parole di un grande tifoso del Lugano calcio, furioso per la scelta della società bianconera. La partita del weekend del 28 e 29 luglio, la "prima" in casa", non è compresa nella tessera 2018/2019. Anche gli abbonati, dunque, dovranno pagare il biglietto. Il motivo? In quell'occasione è prevista una grande festa per festeggiare i 110 anni di storia del club. «Ci sentiamo presi in giro – sostiene un altro supporter storico –. È un modo per fare cassa. Io spendo da anni un sacco di soldi per tifare Lugano. Almeno 30 franchi a volta alla buvette, tanto per fare un esempio».
Scintille sui social – La società bianconera, sul suo sito ufficiale, spiega che la decisione è stata presa per coprire i grandi costi che la manifestazione comporterà. Ma è una giustificazione che sembra non bastare a diversi tifosi. Sui social network la polemica impazza. «Che vergogna – dice un altro tifoso –. Devo pagare il biglietto della partita anche se sono abbonato da una vita. Non è una cosa elegante».
Un caso simile all’Inter – Quanto sta accadendo a Cornaredo e dintorni ricorda la situazione venutasi a creare nel 2008 quando l’Inter decise inizialmente di organizzare una festa a pagamento a San Siro. Un evento, escluso dall’abbonamento, per festeggiare i 100 anni di storia del club milanese. Solo dopo le veementi proteste dei tifosi, i vertici nerazzurri cambiarono idea e proposero la festa in occasione di una partita di campionato, senza far pagare un sovrapprezzo agli abbonati.
Il precedente ticinese – Un episodio analogo si era verificato anche lo scorso settembre, in occasione della prima partita casalinga dell'Hockey Club Ambrì Piotta. In quella circostanza, visto che in ballo c'erano i festeggiamenti per l'80esimo anniversario del club leventinese, gli abbonati accettarono, non senza qualche mugugno, di pagare un biglietto supplementare per assistere al match con il Davos.
Spese enormi in vista – Angelo Renzetti, numero uno bianconero, non si scompone di fronte alla valanga di proteste della tifoseria. «I nostri abbonamenti sono i più bassi della Svizzera. Ve ne rendete conto? Quest'anno, proprio a causa del giubileo, dovremo affrontare spese di non poco conto. E non parlo solo di quello che accadrà nel fine settimana del 28 e 29 luglio. Sono previsti eventi anche in altre occasioni. Ci sarà ad esempio un amichevole di lusso, contro una squadra davvero importante. Tutto questo ha grossi costi».
La via del compromesso – Poi Renzetti prosegue la sua analisi con un pizzico di amarezza. «Avremmo potuto fare come fanno altri in simili occasioni. E cioè aumentare il costo dell'abbonamento. Invece, abbiamo optato per una soluzione meno drastica. È un piccolo sacrificio che chiediamo alla tifoseria. I nostri sostenitori saranno ampiamente ripagati dalle iniziative che stiamo preparando».