In vista della stagione estiva, alcuni consiglieri comunali di Locarno criticano le misure da alcuni mesi introdotte nell'area attorno a piazza Castello
LOCARNO - La prossima estate avranno vita dura quei gruppi di giovani che nelle ore serali hanno l’abitudine di ritrovarsi nei dintorni di piazza Castello a Locarno. Dallo scorso novembre nell’area sono infatti in vigore diversi divieti, tra cui quelli di consumare alcolici e usare apparecchi sonori. Lo dicono chiaramente alcuni cartelli comparsi in vari punti della città. Pena una multa di fino a diecimila franchi.
«Risposta esagerata» - «La misura di divieto totale è una risposta esagerata, poco applicabile». È quanto sostengono alcuni consiglieri comunali in un’interrogazione (con primo firmatario il socialista Fabrizio Sirica) indirizzata al Municipio di Locarno. L’atto consiliare giunge ora che, con l’aumentare delle temperature, i cittadini stanno tornando a godersi gli spazi pubblici. Ma - appunto - con delle limitazioni. Si parla dunque di «una misura autoritaria anziché autorevole, ma soprattutto una risposta poliziesca a un problema sociale, una risposta repressiva anziché educativa».
«Considerare i diritti di tutti» - Sì, perché in effetti il problema esiste, come ammettono gli stessi firmatari del documento, sottolineando che «sovente capita che il mattino seguente le zone frequentate siano sporche». E non mancherebbero le segnalazioni «da cittadini infastiditi da schiamazzi o musica». Ma nella gestione del suolo pubblico andrebbero presi in considerazione i diritti di tutte le parti coinvolte: «Il diritto di alcuni cittadini di godere della quiete e quello di altri di vivere gli spazi pubblici, di potere stare insieme ascoltando un po’ di musica e se qualcuno lo desidera di bere qualcosa». In particolare a Locarno, che con i suoi locali e i suoi eventi è un luogo d’incontro naturale «per molte persone della regione e per molti turisti».
Serve sensibilizzazione - Con l’introduzione di divieti in una determinata area, si rischierebbe soltanto di spostare altrove il problema. Secondo i consiglieri comunali la questione andrebbe invece affrontata «in maniera costruttiva». La proposta è dunque innanzi tutto di togliere i cartelli. Poi di procedere a una sensibilizzazione di chi frequenta gli spazi pubblici, come pure di tutti i cittadini. «In sintesi, creiamo ascolto e dialogo, non impartiamo ordini con metodi militareschi e unilaterali».
Punti di vista - E il problema andrebbe anche - sempre secondo i firmatari dell’interrogazione - affrontato senza uno sguardo assoluto: «Il problema non è la birra, lo diventa quando se ne beve troppa o quando non si ha l’età per consumarla. il problema non è la musica, ma è il volume esagerato o l’orario in cui la si riproduce. Il problema non è la bottiglia di acqua vuota, lo è se lasciata maleducatamente per terra».
Gli interroganti sottopongono quindi al Municipio una serie di domande, in particolare per capire come sarà affrontata la questione durante l'imminente periodo estivo e quali provvedimenti saranno presi nell’eventuale spostamento del fenomeno.