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CANTONEQuanto è pericoloso un tuffo nell'acqua fredda?

24.04.18 - 18:33
Le temperature estive di questi giorni hanno spinto molti a trovare refrigerio in laghi e fiumi. Ma c'è pure chi, dopo essere entrato in acqua, non è più uscito 
Quanto è pericoloso un tuffo nell'acqua fredda?
Le temperature estive di questi giorni hanno spinto molti a trovare refrigerio in laghi e fiumi. Ma c'è pure chi, dopo essere entrato in acqua, non è più uscito 

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Questi sondaggi non hanno, ovviamente, un valore statistico. Si tratta di rilevazioni aperte a tutti, non basate su un campione elaborato scientificamente. Hanno quindi l'unico scopo di permettere ai lettori di esprimere la propria opinione sui temi di attualità.

LUGANO - Sole, cielo senza nuvole e temperature estive: con un picco di 28 gradi, questo fine settimana è stato caldo come accade solitamente in luglio. Molti non hanno perso l'occasione per un tuffo nel lago o al fiume. Nonostante temperature dell'acqua inferiori a 15 gradi.

Ogni anno, per questo motivo, ci sono numerosi incidenti. Come quello dell'eritreo 18enne che sabato è affogato nella Limmat, vicino a Baden. Nonostante il grande impiego di forze, le ricerche sono state interrotte senza aver ritrovato il corpo del giovane. 

Ma un tuffo nel fiume o in un lago può essere davvero così pericoloso? Secondo Philipp Binaghi, responsabile della comunicazione presso la Società Svizzera di Salvataggio (SSS), intervistato da 20 Minuten, è possibile. «Al momento, l'acqua è molto più fredda dell'aria, quindi bisogna prestare attenzione. La temperatura del Walenstadt, questo fine settimana, era di soli 8 gradi. Il discorso ovviamente è individuale. C'è chi sopporta bene certe temperature, chi meno. Ma il pericolo c'è». 

Cosa intende? 
«Se ci si tuffa accaldati nell'acqua fredda, si rischia un tremendo stress per il corpo a causa della differenza di temperatura tra l'aria e l'acqua. Si possono verificare spasmi muscolari e problemi circolatori».

Perché è pericoloso? 
«Quando le vene si restringono improvvisamente, il sangue non può più circolare correttamente. Ciò porta, nel peggiore dei casi, a uno shock da freddo, uno svenimento o un infarto. Con un adulto, hai circa 2 minuti per tentare il salvataggio. Nei neonati solo 20 secondi».

Cosa si dovrebbe fare se si osserva una situazione del genere? 
«La cosa più importante in un salvataggio è l'autoprotezione. Le persone che combattono per la propria vita possono sviluppare una forza enorme e trascinare sott'acqua anche chi cerca di soccorrerli. Se non è disponibile alcuna attrezzatura di soccorso, è possibile improvvisare con palloni, taniche o bottiglie in PET che offrano una galleggiabilità sufficiente».

Cosa raccomanda alle persone che non vogliono rinunciare a rinfrescarsi nell'acqua? 
«Per rinfrescarsi, è sufficiente tenere i piedi nell'acqua. Se si vuole nuotare è meglio cercare una spiaggetta dove sia facile entrare e uscire dall'acqua. A tali temperature si dovrebbe anche restare non troppo tempo a mollo o si rischia l'ipotermia».

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