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CANTONE«L'ARP va cantonalizzata»

10.04.18 - 14:01
Il Governo propone di posticipare il termine di decadenza organizzativa delle Autorità regionali di protezione
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«L'ARP va cantonalizzata»
Il Governo propone di posticipare il termine di decadenza organizzativa delle Autorità regionali di protezione

BELLINZONA - Il Consiglio di Stato ha licenziato il Messaggio concernente il posticipo del termine di decadenza organizzativa, attualmente fissato dalla legge al 31 maggio 2018, delle Autorità regionali di protezione. Contestualmente, il Governo ha richiesto al Parlamento lo sblocco dei crediti per procedere all’unificazione degli strumenti informatici in uso nelle Autorità di protezione. Queste decisioni rientrano nella riorganizzazione del settore della protezione del minore e dell’adulto, inserita nel progetto generale denominato “Giustizia 2018”, per la quale il Governo presenterà una proposta di “cantonalizzazione” del settore. Ciò alfine di permettere al Parlamento di determinarsi definitivamente sulla futura organizzazione – amministrativa o giudiziaria – delle Autorità di protezione.

Il Governo, prendendo atto degli approfondimenti effettuati dal Dipartimento delle istituzioni su espressa indicazione della Sottocommissione tutele e curatele del Gran Consiglio, ha fatto propria la variante concernente il mantenimento del modello amministrativo per il settore della protezione del minore e dell’adulto, con “cantonalizzazione” dello stesso all’interno dei servizi dell’Amministrazione cantonale. Una variante esposta in maniera sommaria nel Messaggio n. 7026 del 23 dicembre 2014 – la cui proposta principale verteva sull’accorpamento delle Autorità di protezione presso le Preture –, che rappresenta una soluzione meno invasiva rispetto all’ipotesi giudiziaria, nonché il modello organizzativo maggiormente condiviso dagli attori coinvolti. Un modello che permette di far capo a strutture esistenti e che risulta più flessibile data la snellezza delle procedure – che devono comunque rispettare la legislazione in materia – e la prossimità alle persone, queste ultime perno di un settore da sempre caratterizzato da uno stretto legame con il territorio.

Il Consiglio di Stato istituirà a breve un gruppo di progetto con il compito di presentare alla sua attenzione un rapporto che illustri nel dettaglio la proposta di “cantonalizzazione” delle Autorità di protezione, evidenziando in particolare le conseguenze in termini finanziari, logistici, informatici e di risorse umane. Un rapporto che consentirà al Governo di presentare una proposta completa al Parlamento, che potrà così procedere a una decisione definitiva circa l’organizzazione del settore. La proposta di modello amministrativo “cantonalizzato” è quindi da intendersi quale complemento al Messaggio n. 7026 del 23 dicembre 2014. Una proposta che permetterà di definire le implicazioni di una riorganizzazione che in ogni caso comporterà il passaggio di competenza comunale a quello cantonale, sia esso amministrativo o giudiziario. Un’analisi che si rileva dunque necessaria qualsivoglia orientamento organizzativo deciderà il Gran Consiglio.

Le decisioni del Governo, frutto altresì delle indicazioni fornite dalla competente Sottocommissione parlamentare, implicano giocoforza il posticipo del termine di decadenza organizzativa delle Autorità regionali di protezione, attualmente fissato dalla legge al 31 maggio 2018. Un termine che, con il Messaggio in questione, si intende legare direttamente all’entrata in funzione del nuovo assetto organizzativo. In tal senso, indipendentemente dai tempi di trattazione del Messaggio da parte del Parlamento, le Autorità regionali di protezione continueranno, come oggi, ad assicurare i compiti ad esse attribuiti dalla legge e a svolgere le proprie importanti funzioni. Ciò vista segnatamente la natura prettamente organizzativa del termine di decadenza, pensato e voluto già a suo tempo nell’ottica della concretizzazione della nuova struttura.

Nel contesto della riorganizzazione del settore della protezione del minore e dell’adulto, l’Esecutivo ha voluto anticipare uno degli ambiti della medesima ritenuto da più parti prioritario. Il Messaggio prevede quindi da subito anche lo sblocco dei crediti per l’unificazione degli strumenti informatici a disposizione delle Autorità di protezione, che verranno dotate dell’applicativo informatico AGITI/Juris già in uso presso le Autorità giudicanti del Cantone. Un aspetto fondamentale per facilitare un’implementazione celere della nuova organizzazione.

Il Consiglio di Stato è cosciente della vasta portata e dell’unicità della riorganizzazione delle Autorità di protezione, inserita nel più ampio progetto di riassetto dell’organizzazione giudiziaria cantonale denominato “Giustizia 2018”, che sta richiedendo un impegno significativo da parte dei Dipartimenti interessati. Un impegno dovuto, ritenuto come la riorganizzazione sia volta a migliorare l’attività di uno degli ambiti pubblici maggiormente addentro al nostro tessuto sociale. Un’attenzione accresciuta e che si impone in ossequio alla legislazione federale in materia, alla natura e alle caratteristiche di un settore confrontato quotidianamente con delle decisioni che toccano da vicino i diritti fondamentali dei cittadini e delle persone a loro vicine. In quest’ottica, la convergenza sul futuro assetto del settore registrata negli ultimi mesi è da salutare positivamente, in quanto permette oggi di dare, finalmente, uno slancio decisivo a questa importante quanto delicata riorganizzazione.

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