Ennesima presa di posizione da parte di una tifoseria ticinese dopo le misure anti-hooligans annunciate dal consigliere di Stato
LUGANO - Continuano le risposte delle tifoserie ticinesi alle misure anti-hooligan annunciate il mese scorso dal direttore delle Istituzioni Norman Gobbi. Con comunicato congiunto, anche i gruppi ultras del F.C. Lugano hanno deciso di prendere posizione sull’introduzione di controlli dell’identità all’entrata di piste e stadi.
«Non è necessario essere filosofi o giuristi per rendersi conto che una misura del genere, oltre che totalmente sproporzionata, lede le libertà personali di ogni individuo», esordiscono gli ultras, che si chiedono quali i vantaggi ne voglia trarre il «caro Ministro». «Vuole distogliere lo sguardo degli elettori dagli scandali politici che hanno toccato le derelitte Istituzioni ticinesi? Vuole cercare consensi tra il popolino qualunquista per tenere bene saldo il deretano alla cadrega? Vuole passare alla storia come l’uomo tutto d’un pezzo che ha debellato la piaga dell’hooliganismo alle nostre latitudini?».
Proprio su quest’ultimo punto si soffermano poi i due gruppi (Teste Matte 07 e I Bravi Ragazzi 2016), ricordando che in Ticino non esista, dati alla mano, un problema di violenza negli stadi. «È indecente e subdolamente opportunista che le derelitte Istituzioni ticinesi cavalchino l’onda emozionale dei casi più eclatanti, isolati e rari, per creare facile consenso verso azioni squadriste e iniziative liberticide. Ci viene il vomito a pensare che in uno Stato civile come la Svizzera, la sua appendice più a Sud debba subire una follia autoritaria che danneggia tutti. Danneggia le società sportive, danneggia il buon senso, danneggia la libertà del singolo e lede il principio d’innocenza», si legge nel comunicato, che rievoca pure gli ormai celebri “ululati” che Gobbi si fece scappare quando era membro del CdA dell’Ambrì Piotta.
Infine, i supporter bianconeri precisano che non si tratti di una battaglia degli ultras del Lugano, «ma dei cittadini ticinesi dotati di buon senso».