Le Forze aeree e il delegato cantonale all'aviazione fanno il punto sulle lamentele da parte dei cittadini: Locarno, Comano e Porza in testa
LOCARNO - In Ticino si vola sempre meno. Ma non mancano le lamentele di chi si vede (e soprattutto sente) passare sopra casa aerei di linea a bassa quota. Per non parlare dei droni notturni – come quello precipitato a Mendrisio a fine febbraio – o dei boati provocati dai caccia militari: le esplosioni di due Eurofighter italiani si sono sentite fin sul Ceresio, di recente.
Ma in realtà i cieli ticinesi sono meno rumorosi che in passato. Secondo i dati del Delegato cantonale per l'aviazione civile i voli privati sono «in calo continuo», la media è di 45mila movimenti annui generati dai due scali principali, Locarno e Lugano: il 40 per cento in meno rispetto ai primi anni 2000. Se restano stabili i voli militari (10-12 mila l'anno) all'aeroporto di Locarno, ad essere dimezzati negli ultimi vent'anni sono stati i voli di linea (oggi 20mila all'anno) ad Agno e quelli a scopo ludico-formativo (15mila). «Inoltre i velivoli attuali sono meno rumorosi e più soggetti a regolamentazioni» spiega il Delegato Davide Pedrioli.
Meno traffico uguale meno lamentele? Le Forze aeree hanno registrato due reclamazioni telefoniche e una scritta, nel 2017, per il rumore causato dai voli militari a Locarno. Una terza telefonata di protesta è arrivata a gennaio. «Il problema sono i voli durante gli orari serali. Capita di non riuscire a dormire» spiega una donna che vive nei paraggi. Il portavoce Daniel Reist del Dipartimento federale della difesa conferma che «durante l'inverno sino a fine marzo a Locarno si svolgono voli notturni di formazione dei piloti» ma precisa: «Le misurazioni indicano un impatto sonoro nettamente al di sotto della soglia legale in tutto il comprensorio». Sul tema lo scorso autunno c'è stata un'interrogazione parlamentare di Patrizia Ramsauer (Lega).
Ma i malumori non riguardano solo i voli militari. L'anno scorso sono state «una decina» le lamentele pervenute all'aeroporto civile di Locarno e «più o meno altrettante» sono state sporte da abitanti del Luganese: «In particolare arrivano dalle zone di Porza e Comano, perché più esposte» spiega Pedrioli. «Basta che un aereo in avvicinamento passi 20-30 metri più in basso del solito, per destare preoccupazione». Le lagnanze comunque «sono benvenute» afferma il delegato cantonale. «Ci servono a tracciare una mappa delle aree sensibili».