Cerca e trova immobili

MONTECENERINon attacca l’idea di un adesivo pro personale residente

30.03.18 - 08:21
Una lettera stigmatizza l’iniziativa che sta raccogliendo una tiepida adesione. E gli imprenditori spiegano perché in determinati settori la preferenza indigena sia inapplicabile
Non attacca l’idea di un adesivo pro personale residente
Una lettera stigmatizza l’iniziativa che sta raccogliendo una tiepida adesione. E gli imprenditori spiegano perché in determinati settori la preferenza indigena sia inapplicabile

Adesivo Monteceneri

Caricamento in corso ...
Questi sondaggi non hanno, ovviamente, un valore statistico. Si tratta di rilevazioni aperte a tutti, non basate su un campione elaborato scientificamente. Hanno quindi l'unico scopo di permettere ai lettori di esprimere la propria opinione sui temi di attualità.

MONTECENERI - È passato circa un mese e mezzo da quando Monteceneri ha ufficialmente contattato le aziende del comune per “promuovere” l’utilizzo dell’adesivo che attesta una quota minima del 70% di personale residente. In pratica una riedizione in salsa sottocenerina dell’iniziativa lanciata in passato da Claro.

La notizia è che finora l’adesione degli imprenditori è stata molto tiepida. Il bollino con la scritta “Noi impieghiamo prevalentemente personale residente” non fa presa. Anzi alcuni responsabili d’azienda, in forma anonima, hanno inviato a Tio.ch/20minuti una lettera per manifestare «timore, disagio e contrarietà nei confronti di iniziative discriminatorie come questa». Sottolineando che «se mai volessimo davvero distinguere le nostre aziende e le nostre attività commerciali, ci piacerebbe poterlo fare per la serietà dei servizi e la qualità dei prodotti che offriamo».

La missiva lascia anche intendere che il disagio per l’iniziativa del Municipio sarebbe diffuso tra gli imprenditori. Per capire se questo sentimento è comune ne abbiamo contattati alcuni. L’amarezza non pare giungere dalla Vanini, la cui direttrice Beatrice Fasana si limita laconicamente a commentare: «Trovo lodevole l’iniziativa». Di più però non dice. Più loquace è invece Lorenzo Domeniconi, il fondatore della Gtk Timek Group Sa, azienda di alta tecnologia che opera nella produzione di rulli ad alta precisione: «La buona volontà di cercare in zona il personale c’è. Esiste questa attenzione da parte nostra. Dopodiché ci si scontra con la grande difficoltà di trovare le persone, magari con esperienza nella meccanica, qualificate e preparate per operare nel nostro campo. In zona non si trovano». Non molto dissimili le considerazione di Marco Togni, direttore dell’Alpiq Ticino a Rivera, azienda leader nell’impiantistica: «Non direi che l’iniziativa del Comune sia dannosa. Noi però operiamo nel ramo dell’edilizia dove volenti o nolenti abbiamo poca scelta. Se potessimo assumere in zona saremmo contenti, ma senza una certa quota di frontalieri il mercato dell’edilizia sarebbe morto. E comunque siamo sottoposti a due contratti collettivi di lavoro che ci obbligano a rispettare certi oneri salariali. Quindi dietro l’assuzione di un frontaliere non c’è la volontà di risparmiare. Ma semplicemente non si trova altrimenti e dipende del mercato in cui si opera». Ed è forse questa la spiegazione migliore del fatto che l’adesivo sembra aver fatto flop. «Io posso attaccarlo» dice un po’ ironicamente Ivano Margni, consigliere comunale a Monteceneri e titolare di una ditta che posa piastrelle: «Ma noi siamo solo in due e tutti residenti. L’adesivo mi pare un contentino. Un’idea buona, forse, per smuovere le acque ma non è certo la soluzione. Allora è decisamente meglio l’albo della Lia che punta sul rispetto di regole comuni per tutte le ditte. A prescindere da dove arrivano gli operai». E se la traballante Lia è meglio dell’adesivo, beh, questo spiega perché è meglio pensarne un’altra.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 

F/A-18 5 anni fa su tio
Da imprenditore dell'edilizia in un settore particolare e con dipendenti specializzati devo dire che di profili così qui da noi non se ne trovano, nessun nostro giovane si sognerebbe nemmeno di formarsi in certi lavori e visto che qualcuno deve pur fare certi lavori l'operatore arriva dalla vicina penisola e caragrazia che qualcuno si presta. Se fossi obbligato ad assumere residenti mi vedrei costretto od a chiudere oppure a convincere i miei dipendenti a risiedere da noi. Alcuni miei dipendenti in effetti risiedono in quanto arrivavano da lontano e lo spostamento quotidiano di centinaia di chilometri al giorno era chiaramente un massacro quindi hanno spostato la loro famiglia per sempre. Le segretarie ed i contabili invece sono Svizzeri doc anche se li potrei risparmiare con il frontaliere ma questa è un'altra mia scelta.

centauro 5 anni fa su tio
"Impieghiamo prevalentemente personale residente".........e chi se frega da dove vengono! anche perché i residenti spesso sono slavi, portoghesi, spagnoli, ecc.......che grandissima ca22ata!!!!!

Mag 6 anni fa su tio
Mi chiedo perchè pubblicizzare il fatto che il 70% del personale sia residente e non il 100%. è come dire: in Ticino sono necessari il 30% di lavoratori frontalieri. L'ufficio di statistica riporta che nel 2017 i lavoratori stranieri in Ticino si attestino attorno al 33% dei lavoratori totali. Quindi l'adesivo asserisce che esiste ora un 3% di lavoratori frontalieri di troppo rispetto ai residenti. Questo significa (secondo l'adesivo) che 2'010 frontalieri andrebbero (ri)sostituiti con dei lavoratori residenti. Quindi mi domando: tutti quelli che alla prima domanda del sondaggio hanno risposto di SI, sono a favore di avere in Ticino 64'990 frontalieri? Capite che vi prendono in giro?

Bandito976 6 anni fa su tio
Non é assolutamente vero che non si trova personale residente. Comunque quando vado a fare acquisti sono diventato selettivo. Se una ditta ticinese ha personale frontaliere non gli lascio nemmeno un quattrino. Prima o poi dovranno chiudere.

centauro 5 anni fa su tio
Risposta a Bandito976
Per fortuna sei uno dei pochi che farà come scrivi, un cliente guarda al risparmio e non al pedegree di chi ci lavora!!!

navy 6 anni fa su tio
La discriminazione (se vi è discriminazione) è dare lavoro a tutti tranne che ai residenti. Del resto non diciamo nulla di nuovo. La prima a fare discriminazione è la politica con IL SUO GUARDO MA NON VEDO. A Lugano, perfino all'Eco Centro di Breganzona vi sono frontalieri.....pertanto anche lì abbiamo carenza di specialisti. Un CANTONE di IPOCRITI. Siamo SÌ bollati. Bollati di ipocrisia all'ennesima potenza.

Lonely Cat 6 anni fa su tio
“E gli imprenditori spiegano perché in determinati settori la preferenza indigena sia inapplicabile” Nell’articolo non trovo nessuna spiegazione del perché sarebbe inapplicabile la preferenza indigena. Se nel settore dell’edilizia non si trovano residenti e devono prendere solo frontalieri, si tratta comunque della corretta applicazione della preferenza indigena, che è applicabilissima, applicata con successo per anni in passato e applicabilissima anche oggi, se solo ci fosse la volontà politica. Quella del sovrano c’è, se conta ancora qualcosa.

Nicklugano 6 anni fa su tio
Risposta a Lonely Cat
Condivido in pieno, ma alla fine non credo sia un problema dei nostri politici, bensì un problema degli imprenditori e del loro impegno sociale. L'edilizia, le fiduciarie e le banche, gli alberghi, la ristorazione... nessuno di questi può applicare la preferenza indigena? Io frequento regolarmente un ristorante a Lugano che occupa solo residenti, a quanto pare tutti assunti al 100% ! Allora, evidentemente si può, sempre che si voglia.

Lonely Cat 6 anni fa su tio
Risposta a Nicklugano
Gli imprenditori fanno i loro interessi come hanno sempre fatto e come fanno tutti. È da ingenui aspettarsi qualcosa di diverso. I problemi del lavoro in Ticino sono stati causati da una sola cosa, la libera circolazione delle persone che ha fatto saltare la preferenza indigena. Il popolo l’ha capito, ma fintanto che i dipendenti del Sovrano continueranno ad ignorare le sue direttive, la situazione in Ticino non potrà che peggiorare.

tip75 6 anni fa su tio
bisogna solo contingentare come una volta, si ritornerebbe ad avere il piacere di vivere qui e di spostarsi senza stare ore e ore nel traffico, tornerebbe benessere e qualità di vita. 15 anni fa erano un terzo eppure non eravamo ne razzisti ne in malora

Steex33 6 anni fa su tio
proporrei piuttosto un bel bollino con scritto "I dipendenti di questa ditta sono pagati in maniera dignitosa" bollino applicabile di default a tutte le categorie protette da un CCL e a tutte quelle ditte che fanno sacrifici ma pagano in modo dignitoso (ed in egual misura) tutti i loro dipendenti, sia essi residenti che frontalieri. Basta ingrassare quegli str**zi che pagano 1000 CHF al mese! se non arrivi a fine mese senza questo "escamotage" chiudi la ditta!

Tato50 6 anni fa su tio
Risposta a Steex33
Ben detto ;-))

Mag 6 anni fa su tio
Risposta a Steex33
Qualcuno con sale in zucca: ben detto.

MrBlack 6 anni fa su tio
“Senza una quota di frontalieri il mercato dell’edilizia sarebbe morto”.... Quindi nei Cantoni lontani dalla fascia di confine il mercato dell’edilizia è morto?

Mattiatr 6 anni fa su tio
Risposta a MrBlack
Sì, una landa desolata dove si lasciano le machine (targate CH) incendiate per le vie delle città senza cantieri. Una cosa impensabile un Ticino senza lavoratori italici.

mats70 6 anni fa su tio
un adesivo non serve a niente quando poi si assumono soltanto frontalieri !!!
NOTIZIE PIÙ LETTE