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CANTONEUn certo pessimismo sul turismo ticinese nel weekend pasquale

29.03.18 - 12:33
Le prospettive degli operatori del settore ricettivo? Quasi la metà ritiene scarse le prenotazioni giunte fino ad ora. Oltre uno su 10 si attende un’occupazione media delle camere del 0-20%
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Un certo pessimismo sul turismo ticinese nel weekend pasquale
Le prospettive degli operatori del settore ricettivo? Quasi la metà ritiene scarse le prenotazioni giunte fino ad ora. Oltre uno su 10 si attende un’occupazione media delle camere del 0-20%

LUGANO - Aveva fatto discutere il post, velato di pessimismo, sulle previsioni relative al turismo Pasquale, affidato ai social nel fine settimana dal presidente di GastroTicino, Massimo Suter. Abbastanza in linea con il Suter-pensiero sembrerebbero però essere le prospettive per gli altri addetti ai lavori. 

La Pasqua come momento simbolico per il turismo - Per gli operatori del settore alberghiero e ricettivo in genere, d'altra parte, il fine-settimana di Pasqua ha un valore simbolico. Rappresenta, nell’immaginario collettivo, l’apertura dell’anno turistico e, tipicamente, le aspettative sono elevate. In questo periodo il Canton Ticino diventa una meta ambita da parte degli ospiti della Svizzera interna che cercano un primo assaggio di temperature miti e giornate soleggiate dopo la stagione invernale appena conclusa. D’altro canto, il territorio si adopera per offrire al pubblico un programma di eventi e manifestazioni affinché l’attrattività sia ulteriormente rafforzata e magari si riesca a convincere molti turisti a ritornare anche in altre occasioni. Per queste ragioni, in concomitanza con la Pasqua, molte strutture che rimangono chiuse nel corso del periodo invernale decidono di riaprire i battenti.

Come ogni anno, a ridosso del fine-settimana pasquale, O-Tur ha proposto agli operatori del settore dell’industria ricettiva un questionario per tastare il polso circa le aspettative su questo importante momento della stagione. Essendo però la Pasqua una festività mobile, va considerata all’interno di una finestra di circa due mesi (marzo e aprile).

Importanti oscillazioni negli anni - Concretamente, nel corso degli anni, i pernottamenti relativi al bimestre in questione hanno avuto importanti oscillazioni. In particolare, il trend degli ultimi 12 anni risulta in leggera flessione nonostante solo dal 2012 al 2016 la performance sia stata peggiore del dato 2005 e nell’ultimo anno si sia verificata una significativa ripresa (il 2017 è stato un anno particolarmente positivo per la Pasqua).

Da una serie di confronti annuali, O-Tur ha cercato di tastare il polso del turismo pasquale differenziando i dati a seconda del mese in cui vi è stata la Pasqua. Prendendo in esame il periodo 2005-2017, vi sono stati quattro anni in cui la Pasqua è caduta a marzo, nello specifico 2005, 2008, 2013 e 2016, mentre non vi sono anni in cui il weekend pasquale abbia interessato entrambi i mesi.

Aprile meglio di marzo - Il numero medio di presenze nel mese di marzo per questi anni è stato di 148'388 unità che, se confrontate con la media degli anni in cui la Pasqua non è caduta a marzo, pari a 129'059, mostra come il weekend pasquale nel mese di marzo generi poco meno di 20mila presenze alberghiere. Lo stesso esercizio è stato fatto con il mese di aprile: in media, negli anni in cui la Pasqua è ad aprile, il turismo alberghiero ha registrato 235'611 a fronte di una media di 202'595 degli anni in cui la Pasqua era a marzo, per una differenza di circa 33mila unità.

L'anno peggiore? 2015 e 2016 - L’anno peggiore con la Pasqua a marzo è stato il 2016, con 134'830 presenze. L’annata migliore è stata il 2008 con 171'873 unità e una differenza di 36mila pernottamenti. Allo stesso modo, il mese di aprile con la Pasqua migliore è stato il 2006 con 279'583 presenze, mentre l’anno con l’aprile peggiore è stato il 2015 con 206'467, per una differenza di circa 73mila pernottamenti alberghieri.

Aspettative per il weekend di Pasqua 2018 - L’inchiesta di O-Tur ha voluto scoprire le previsioni degli operatori del settore ricettivo per l'anno 2018. Sulla base delle prenotazioni, circa il 30% degli intervistati ha valutato “buono” o “eccellente” l’andamento delle prenotazioni per il weekend pasquale. Considerando anche coloro che lo valutano “soddisfacente”, la percentuale di quelli che danno una valutazione tendenzialmente positiva raggiunge circa il 37%. Dall’altro lato, va sottolineato come il 44.7% abbia giudicato il medesimo indicatore “mediocre” mentre per circa il 12% l’andamento delle prenotazioni è da ritenersi “pessimo”.

Durata media - La durata media del soggiorno tra coloro che hanno ricevuto prenotazioni per il weekend pasquale (circa il 94% degli intervistati) è pari 2.6 notti, essendo la maggior parte delle prenotazioni (poco meno del 75%) tra le due e le tre notti. 

Occupazione delle camere - Per quanto concerne le previsioni sull’occupazione delle camere, gli operatori intervistati si mostrano ottimisti. Il 23.7% e il 31.6% ha dichiarato un’occupazione media delle camere rispettivamente del 61-80% e 81-100%. Tuttavia, bisogna sottolineare come ci siano anche delle strutture (13.2%) che si attendono un’occupazione media delle camere del 0-20%.

Relativamente agli arrivi dell’ultimo minuto, il 43.3% degli operatori prevede che ce ne saranno pochi, il 31.6% abbastanza, mentresolo il 7.9% afferma che ci saranno molti arrivi dell’ultimo minuto.

Rispetto alla Pasqua 2017, il 7.9% gli operatori intervistati si aspetta un numero di pernottamenti superiore, il 34.2% ipotizza che le presenze siano in linea con quelle dell’anno passato al contrario il 40% prevede che i pernottamenti saranno di meno rispetto a quelli della Pasqua 2017.

Condizioni meteo, mobilità e offerta - Per il 72.4% degli operatori le condizioni meteorologiche costituiscono un fattore molto importante per una buona riuscita del weekend di Pasqua. Solo il 17.1% lo considera un fattore importante mentre per il 2.6% la meteo è da ritenersi per nulla importante. Anche la mobilità e l’accessibilità in Ticino sono considerate molto importanti dal 26.3% dei rispondenti, il 36.8% le ritiene importanti, mentre il 13.2% afferma che siano un fattore poco importante. Promozioni e offerte ad hoc, in aggregato, sono di una certa rilevanza per il 46% degli intervistati.

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COMMENTI
 

elvicity 6 anni fa su tio
signor Sutter... non va bene mettere in circolazione allarmismi, poi la gente ci crede e vive di conseguenza.

miba 6 anni fa su tio
Risposta a elvicity
Mah, siamo poi sicuri che la categoria ha il presidente giusto? Io onestamente qualche dubbio ce l'ho.....

gabola 6 anni fa su tio
Guardando le strade i turisti ci sono...a gia,loro inquinano e transitano perche il ticino li fa scappare con i prezzi
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