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CANTONEProcesso per maltrattamenti: chiesti fino a due anni e dieci mesi

27.03.18 - 18:12
La procuratrice pubblica ha ribadito che «per troppo tempo non è stato fatto nulla per proteggere la bambina»
fotolia
Processo per maltrattamenti: chiesti fino a due anni e dieci mesi
La procuratrice pubblica ha ribadito che «per troppo tempo non è stato fatto nulla per proteggere la bambina»

LUGANO - «La bambina è stata maltrattata da una coppia che avrebbe dovuto occuparsi del suo benessere. Il tutore e l’assistente sociale per troppo tempo non hanno fatto nulla per proteggerla». Lo ribadisce la procuratrice pubblica Valentina Tuoni, che nei confronti dei genitori affidatari a processo per maltrattamenti chiede le pene detentive di due anni e dieci mesi (di cui dieci mesi da espiare) per lei, e di due anni (sospesi) per lui. Per il tutore e l’assistente sociale auspica invece una condanna, per entrambi, di dieci mesi (sospesi).

Nel suo intervento davanti alla Corte delle Criminali, presieduta dal giudice Mauro Ermani, la procuratrice ripercorre i fatti avvenuti tra il 2010 e il 2013, in particolare sottolineando il ruolo del tutore e dell’assistente sociale nella vicenda. I due - afferma - «hanno permesso che l’affidamento continuasse per troppo tempo senza approfondire la situazione». E questo, nonostante fossero a conoscenza - a mente dell’accusa - dell’ambiente punitivo in cui la bambina era costretta a vivere.  I due avrebbe infatti ignorato i segnali del pericolo, anche evidenti. Per quanto riguarda invece i maltrattamenti da parte dei genitori affidatari, Tuoni ricorda che la coppia è rea confessa.

Quale rappresentante della vittima, l’avvocato Maria Galliani afferma che «questa vicenda è una delle più brutte approdate in quest’aula». E ricorda che «nessuno si è mosso quando era imperativo intervenire per togliere la bambina da una famiglia che la stava distruggendo». Per conto della vittima chiede quindi il riconoscimento delle indennità per torto morale per un importo complessivo di 65’000 franchi.

Domattina in aula prenderanno la parola i difensori, gli avvocati Pietro Croce, Felice Dafond, Andrea Ferrari e Yasar Ravi.

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