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CANTONENegozi, le modifiche degli orari d'apertura rischiano di slittare

15.03.18 - 06:38
A complicare il lavoro, l’assenza di un censimento dei negozi presenti in Ticino e la levata di scudi contro il CCL di molti piccoli commercianti
tipress
Negozi, le modifiche degli orari d'apertura rischiano di slittare
A complicare il lavoro, l’assenza di un censimento dei negozi presenti in Ticino e la levata di scudi contro il CCL di molti piccoli commercianti

LUGANO - Era attesa per i prossimi mesi, ma l’entrata in vigore della Legge sugli orari di apertura dei negozi rischia di slittare ulteriormente.

I quasi sette anni di gestazione del dossier, insomma, non sembrano essere sufficienti nonostante la consegna alla Segreteria di Stato dell’economia (SECO) delle firme necessarie per la richiesta di obbligatorietà generale del Contratto collettivo di lavoro (CCL).

Ora, riferisce il CdT, ecco la nuova battuta d’arresto. Secondo il portavoce della SECO, Fabien Maienfisch, «al momento non ci sono novità, stiamo esaminando il dossier e siamo in contatto con le autorità cantonali per cercare di chiarire alcuni aspetti problematici. Tra questi, il rispetto di alcuni criteri come la soglia per il raggiungimento del quorum. Ma più nel dettaglio non intendo entrare».

A complicare il lavoro, l’assenza di un censimento dei negozi presenti in Ticino e la levata di scudi contro il CCL di molti piccoli commercianti.

Di fatto, gli uffici di Berna sono attualmente impegnati con il rinnovo dei diversi decreti federali e quindi, l’incarto ticinese rischia di dover attendere ancora. C'è poi la questione del Fox Town. La firma di Silvio Tarchini: vale 1 o 132 (cioé il numero di negozi presenti nell'outlet)?

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