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LUGANO«Non è vero che siamo così cari»

14.03.18 - 19:34
Lugano è stata dichiarata Ambasciatrice del gusto 2018 diventando di fatto la capitale dell’enogastronomia svizzera. Tornano i turisti italiani. Armando Troncana: «Offriamo prezzi competitivi»
Keystone
«Non è vero che siamo così cari»
Lugano è stata dichiarata Ambasciatrice del gusto 2018 diventando di fatto la capitale dell’enogastronomia svizzera. Tornano i turisti italiani. Armando Troncana: «Offriamo prezzi competitivi»

LUGANO - Per cercare di aumentare il flusso turistico soprattutto dall’Italia verso il nostro paese, Svizzera Turismo punta sulle città, sul loro bagaglio culturale, artistico e architettonico, i loro fiumi e i laghi balneabili con un minimo comune denominatore: la mobilità sostenibile. Per questo motivo per la campagna denominata “Taste my Swiss cities” ha selezionato nove testimonial e più di 120 esperienze per conoscere le città da una prospettiva diversa che è poi quella di chi le frequenta abitualmente perché ci abita, vi studia o vi lavora. Personaggi come, tra gli altri, Alec von Graffenried sindaco di Berna, Sam Keller, direttore della Fondation Beyeler di Basilea, l’imprenditrice del design Franziska Bründler di Lucerna, il designer Martin Leuthold di San Gallo e Dany Stauffacher di Lugano. L’inventore di San Pellegrino Sapori Ticino è stato scelto non a caso dato che Lugano è stata dichiarata Ambasciatrice del gusto 2018 diventando di fatto la capitale dell’enogastronomia svizzera per l’anno in corso.

Puntiamo su cibo, trekking e festival - Ma Svizzera Turismo, insieme a Ticino Turismo e Lugano Turismo, punta oltre che sulle esperienze enogastronomiche ticinesi (con visite da Gabbani e alla Fattoria Moncucchetto), anche sui percorsi sostenibili soprattutto estivi per trekking e tour in bici, sulle proposte museali e sui festival musicali. C’è da far decollare un settore che negli ultimi anni si è un po’ fermato accontentandosi di numeri non certo da capogiro. Anche se migliore di quello dello scorso anno, il dato delle presenze turistiche in Svizzera non è strabiliante. Svizzera Turismo, infatti, segnala che i pernottamenti nel 2017 sono stati 37.392.740 con un + 5,2% rispetto all’anno precedente anche se questo numero comprende tutti i mercati incluso quello domestico svizzero che da solo fa più del 40% del totale. E se si riferisce al numero dei pernottamenti degli italiani in Svizzera, questi nel 2017 sono stati 927.346 (in Ticino 167.789): un dato che, anche se in crescita del 2.2% rispetto al 2016, rimane basso. A titolo di esempio si pensi che, secondo i dati del Ministero dei Beni Culturali e del Turismo italiano, nel 2016 il numero dei pernottamenti nel Belpaese ha superato i 400 milioni, ben 10.460.000 dei quali svizzeri.

Turismo non è solo enogastronomia - E cercare di attrarre turisti italiani - ma anche francesi - puntando sull’enogastronomia può sembrare una strategia poco vincente. Non è d’accordo Armando Troncana, direttore di Svizzera Turismo Italia che a tio.ch/20minuti spiega che: “Il turista, quando è in vacanza, ama mangiare e noi abbiamo tanto da offrire anche da questo punto di vista con le nostre eccellenze. Certo non possiamo puntare solo su questo, ma il food è una tendenza internazionale e anche noi non dobbiamo nasconderci ma presentare le nostre eccellenze in questo campo”.

Tornano i turisti italiani - Il direttore si mostra anche fiducioso sul fatto che un’inversione di tendenza nei numeri e nelle presenze ci sarà nel breve periodo: “Alcuni istituti statistici prevedono una forte crescita dei mercati europei. Stiamo tornado ai livelli di 7/8 anni fa e nel 2017 abbiamo avuto un aumento in media del 2,5% da tutti i paesi europei e questo è un dato molto importante. Sentiamo questa crescita in Europa e c’è fiducia anche per quanto riguarda il mercato dei turisti italiani che sono aumentati in Svizzera nell’ultimo anno. Bisogna tenere in conto che nel caso del Ticino ha inciso sui risultati il calo dell’importanza della piazza finanziaria: se non ci fossero stati i mancati pernottamenti dovuti a questo, avremmo dati ancora più positivi per quanto riguarda il 2017. Tuttavia pensiamo che nel 2018, con la situazione già più normalizzata, il segno positivo prevarrà”.

«Offriamo prezzi competitivi e a volte più bassi rispetto ad altri» - Probabilmente i prezzi alti anche nel settore turistico e l’elevato costo di beni e servizi nella Confederazione non aiutano. “La nostra offerta è ricchissima e dobbiamo  venderla al giusto prezzo – continua ancora Troncana - Lo studio comparato dei prezzi delle località di diversi paesi dell’arco alpino effettuato questo inverno dimostra che non siamo così cari. In molte località offriamo prezzi competitivi e a volte più bassi rispetto ad altri. Noi offriamo un servizio turistico di alta qualità che il turista internazionale è disposto a pagare. Miriamo a questo tipo di turismo che può essere la chiave per riuscire a emergere in un mercato così competitivo. La Svizzera deve posizionarsi in questo mercato di qualità e il prezzo deve essere quello giusto”.

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