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CANTONE«Noi, che facciamo le s...comparse nelle pellicole girate in Ticino»

13.03.18 - 06:57
Negli ultimi anni è cresciuta la concorrenza per i ruoli di figuranti nei film che hanno scelto il cantone come location. Un hobby divertente, che non dà però certezze di vedersi al cinema
«Noi, che facciamo le s...comparse nelle pellicole girate in Ticino»
Negli ultimi anni è cresciuta la concorrenza per i ruoli di figuranti nei film che hanno scelto il cantone come location. Un hobby divertente, che non dà però certezze di vedersi al cinema

LUGANO - Il cinema non fa sognare solo gli albergatori e gli operatori turistici che guardano con interesse alla piattaforma  www.ti.ch/filminticino, che raccoglie i 136 film girati nel cantone. Negli ultimi anni anche la macchina della produzione gira a mille, coinvolgendo le stesse persone del posto. Come, ad esempio, Neda Regolatti, una prima vita da collaboratrice del Festival del film di Locarno e una seconda, ora che è in pensione, da “comparsa”. Ha debuttato nel 2015 con “Vecchi pazzi” della regista Sabine Boss e in tre anni ha già preso parte ad una decina di pellicole: «Si è creato un bel gruppetto - racconta Neda -. Quando ci chiamano, scherzando, diciamo di andare a fare le “scomparse”. Perché quella della comparsa è un’attività molto piacevole, anche divertente, ma non bisogna illudersi poi di vedersi sempre sul grande o piccolo schermo. Succede di venire tagliati o soprattutto di essere filmati da molto lontano». C’è stato un vero e proprio boom, racconta Regolatti, «e la concorrenza tra le comparse si è fatta forte da quando la Ticino Film Commission ha lanciato una banca dati dove chi vuole girare un film in Ticino va a cercare per ruoli di cui ha bisogno. Per “Vecchi pazzi” invece ci avevano presi in gruppo ed è anche il lavoro che ho preferito perché era su più giorni. Ultimamente, invece, con la Palmira e i Frontaliers sono bastati uno, due giorni di riprese».

La molla della comparsa non è la recitazione in sé, «solo una volta mi è capitato in un corto di pronunciare qualche battuta» ricorda. «Per fare la comparsa occorre innanzitutto pazienza. Per una piccola camminata alla fine, dopo ripetuti ciak, si fanno chilometri...». Ma sono fatiche che si ricordano col sorriso: «Come quando ho fatto la comparsa nel film di Siani nel 2016. Ad un certo punto ha iniziato a piovere a dirotto e siccome ci avevano acconciato i capelli e ho chiesto se fosse un problema. Mi hanno detto di stare tranquilla: “Vi riprendiamo talmente da lontano che non vi si vede neanche”». In definitiva a spingere la comparsa non è neppure la prospettiva di guadagno: «Non si vive di quello - sorride Neda -. Anzi per alcuni film del mercato locale non siamo stati nemmeno pagati. Lo si fa per stare insieme, vivere una giornata diversa e incontrare persone». Insomma, un po’ come la battuta in Ecce Bombo di Moretti: «Faccio cose, vedo gente».

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