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«Ma chi lo dice che siamo brutti? Così il centro rifiorirà»

CHIASSO«Ma chi lo dice che siamo brutti? Così il centro rifiorirà»

01.03.18 - 07:32
Il progetto Frequenze occupa otto persone in assistenza. E porta la cultura nelle vetrine dei negozi abbandonati del centro. Dietro le quinte di un’operazione che suscita simpatia
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«Ma chi lo dice che siamo brutti? Così il centro rifiorirà»
Il progetto Frequenze occupa otto persone in assistenza. E porta la cultura nelle vetrine dei negozi abbandonati del centro. Dietro le quinte di un’operazione che suscita simpatia

CHIASSO – «Sì, Chiasso può risorgere. E può fare in modo che i chiassesi si sentano di nuovo a casa». Lo afferma con convinzione, Elisa Volonterio, responsabile del progetto Frequenze. Un’operazione singolare, che dallo scorso ottobre riqualifica spazi abbandonati e in disuso nel centro della cittadina di confine. Piazzandovi esposizioni culturali temporanee e dando, allo stesso tempo, lavoro a persone in assistenza, che appoggiano gli operai comunali nel restauro e nell’allestimento dei locali. «Il nostro è anche un progetto sociale – afferma Volonterio – che apre nuove prospettive. Sia per le persone in assistenza, chiamate a rimettersi in gioco. Sia per gli stessi spazi, che in seguito al rilancio potranno essere riaffittati».

Si torna alla vita – Vetrine vuote rimesse a nuovo. Nel segno della cultura, dell’economia e della socialità. Un esempio lampante arriva dall’ex bar Mascetti, chiuso qualche anno fa in malo modo, con tanto di sigilli di polizia. Gli operai, supportati da alcuni ragazzi in assistenza, l’hanno ripulito, ripitturato. «Per qualche mese – dice Volonterio – vi abbiamo inserito la biennale dell’immagine. Gli abbiamo ridato vita, aprendolo al pubblico».

Il bollo fluorescente – Destino analogo per un locale in Via San Gottardo. Ridipinto, sistemato. E, nel frattempo, riaffittato. «Sulla vetrina di ogni spazio rimesso a nuovo, incolliamo un bollo fluorescente, con indirizzo dell’agenzia immobiliare. In questo modo la gente sa che quel locale può essere affittato. È un invito per chi si vuole lanciare in nuove attività». Nell’attesa, spazio all’arte, appunto. Come accaduto anche in un locale di Viale Volta, dove è stata collocata una mostra sulla Lugano d’epoca.

Numeri che fanno sperare – Otto le persone in assistenza impiegate finora. Cinque i locali riqualificati. All’orizzonte se ne profilano altri due. «I proprietari degli immobili – ammette Volonterio – stanno iniziando a cercarci. Hanno capito che la nostra idea può davvero dare una nuova vita a spazi che altrimenti non riuscirebbero più a decollare».

Emozioni in video – Le telecamere di 20 minuti/tio.ch si sono recate in Corso San Gottardo, dove gli operai sono al lavoro in due spazi in disuso da tempo. «Da uno di questi – precisa Volonterio – nascerà un locale multiuso. Un luogo destinato allo yoga, alla danza, agli incontri. Dall’altro, invece, un locale in cui le persone possono recarsi e mangiare il pasto che hanno portato da casa».

Qualità da rivalutare – Qui incontriamo Oscar Cristinelli, un ragazzo in assistenza, senza lavoro dal 2010. Grazie a Frequenze, ha l’opportunità di mettere in mostra le sue qualità professionali. Oscar appoggia con grande dedizione la squadra degli operai comunali. «Frequenze mi dà la possibilità di integrarmi nel mondo professionale. Spero di trovare un lavoro in futuro. Per aiutare me stesso, ma anche mia madre, che ne ha bisogno». «Questo progetto – sostiene Renato Fumagalli, coach di Frequenze – è bello perché permette alla gente in assistenza di stare con gli altri. Si impara, si sta insieme».

Voglia di cose belle – Frequenze. Un nome simbolico. Che richiama le frequenze delle persone che dovrebbero ripopolare Corso San Gottardo. Ma anche le frequenze di una radio, legate ai numeri
civici del centro. «Una radio fatta dalla gente – sottolinea Volonterio – spesso si sente dire che Chiasso è brutta. Non è vero. Una volta gli italiani venivano a Chiasso, in Corso San Gottardo, a fare shopping. Ora accade il contrario. I chiassesi, a Chiasso, non si sentono più a casa. Frequenze vuole fare riscoprire Chiasso ai chiassesi. Realizzando cose belle per loro. Dalla riapertura di un negozio, a una mostra fotografica. Passando per il reinserimento professionale dei senza lavoro. Vogliamo che il nostro sia un progetto a tempo indeterminato. Siamo appena agli inizi».

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COMMENTI
 

Tato50 6 anni fa su tio
Bella iniziativa ma il problema è sapere perché quei locali sono vuoti. Credo semplicemente che sono negozi che non potevano andare avanti perché le spese superavano gli incassi. Chi ha il coraggio di mettersi in proprio in quelle condizioni? La stessa cosa sta succedendo a Bellinzona dove di negozi vuoti da restaurare ce ne sono a iosa; il problema è che cosa ne faccio dopo se nessuno entra perché chi lo occupava ha fatto fallimento ?

Pepperos 6 anni fa su tio
Non li vorrei neanche gratis.

Orsettina 6 anni fa su tio
Davvero una bella e interessante iniziativa. Complimenti!!

jena 6 anni fa su tio
Complimenti e in bocca al lupo... fa male vedere gente giovane che non trova lavoro (specie se di nos)

roma 6 anni fa su tio
Come iniziativa è molto bella. Complimenti.
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