Si moltiplicano le lamentele di chi non riesce a pagare. La soluzione sembra essere nella chiamata al call center. Ma la telefonata rischia di costare più del pedaggio
LUGANO - Il caso dello svizzero che non riesce a pagare la Pedemontana per problemi al sito, nonostante svariati tentativi, è tutt'altro che isolato. Sono diversi, infatti, i lettori che hanno segnalato difficoltà analoghe e soprattutto l'impossibilità a prendere contatto con la società che si occupa della Pedemontana per cercare di risolvere le criticità del sistema di pagamento free flow (senza caselli).
I casi - «Ho provato svariate volte a contattare via mail Pedemontana. Non ho mai ottenuto alcuna risposta - ci segnala S. -. Per mesi ho continuato a ricevere fatture per pedaggi non pagati. Ogni volta il prezzo era diverso ed aumentava». Il lettore segnala anche strane incongruenze con le date: «Ho ricevuto fatture per il 2015 e non capisco da dove vengano. Non vado praticamente mai in Italia e non utilizzo quasi mai la Pedemontana. Qualche mese fa ho scaricato l'applicazione visto che alcuni mesi fa avevo usato quel tratto autostradale nel rientrare da Milano. Secondo l'app, però, non ci sono fatture registrate per questo numero di targa».
L'automobilista è perplesso: «Da dove arrivavano le fatture del 2015 a questo punto? Come mai il mio ultimo passaggio non è stato registrato?». La sua conclusione è semplice: «Il sistema Pedemontana non funziona!».
Spese amministrative che quintuplicano il pedaggio - Un altro lettore ci segnala di essere passato dallo step successivo, quello in cui la palla passa a un'agenzia di recupero crediti (lo scorso anno erano stati segnalati 7,7 milioni di euro di passaggi non pagati e ben 2 milioni di lettere da spedire all'indirizzo degli insolventi). «Qualche settimana fa - scrive l'automobilista - è arrivata una lettera da parte della società di recupero crediti di Pedemontana (Nivi.it), per un pedaggio di 1 euro non pagato nel 2016. Il punto è che io, nel 2016 e 2017, ho provato diverse volte a collegarmi al sito di Pedemontana inserendo la targa della mia auto. Il portale non trovava però alcun riscontro nella sua banca dati e quindi non mi è mai stata data la possibilità di saldare il pedaggio».
L'automobilista a questo punto ne fa una questione di principio: «Ho risposto proprio in questi giorni a Nivi, evidenze alla mano, dicendo che mi rifiuto di pagare le spese amministrative (5 euro circa) ovvero il 500% delle spese di pedaggio».
Il lettore suggerisce a chi è nella sua situazione la stessa procedura: «Scrivendo ad auto-it@nivi.it, se non si è in torto, si può ottenere l'effetto sospensivo sui termini di pagamento fino ad una presa di posizione».
Il call center che costa più del pedaggio - Il tentativo di contattare il call center di Pedemontana per chiarimenti è riuscito, seppur con difficoltà. Dopo oltre 20 minuti di attesa (la telefonata è tra l'altro a carico del chiamante e rischia di costare più del pedaggio), abbiamo raggiunto un operatore. La soluzione, anche per i casi sopra descritti, sembra possibile proprio attraverso il call center (+39 02 39.460.460): «Se l'utente afferma di non essere mai passato dalla Pedemontana può contattarci e, con documenti del veicolo alla mano, facciamo un confronto e inviamo eventualmente la foto della sua targa».
Pedemontana ammette qualche errore: «Capitano veicoli che hanno targhe talmente malridotte, che vengono lette male. In quel caso, dopo una verifica incrociata, annulliamo il sollecito».
Per quanto riguarda le difficoltà nel pagamento tramite sito l'operatore spiega: «Capita a volte con gli aggiornamenti dei vari sistemi operativi. O si riprova oppure si contatta noi. In un paio di minuti, se si ha la carta di credito, risolviamo». Una soluzione che, per i costi della chiamata e il tempo d'attesa, può avere un prezzo anche considerevole: «Su questo - conclude l'operatore - non mi esprimo».
«Chi non paga non resta impunito» - Sono «qualche migliaio» i cittadini svizzeri insolventi che Nivi sta sollecitando. «Una cifra bassa rispetto a quando abbiamo iniziato», ci spiegano dall'agenzia di recupero crediti. Chi non paga? «Passiamo l'incarto ad un legale. In ultima istanza ci rivolgiamo a enti sul territorio svizzero e i trasgressori saranno puniti secondo le norme locali».