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BODIO / GIORNICOLuci rosse fuori legge: là dove non controlla nessuno

22.02.18 - 18:45
Prostituzione abusiva al Colorado Cafè e al Turista. A gestire l’attività padre e figlio di origini italiane. Le autorità annunciano controlli
Luci rosse fuori legge: là dove non controlla nessuno
Prostituzione abusiva al Colorado Cafè e al Turista. A gestire l’attività padre e figlio di origini italiane. Le autorità annunciano controlli

BODIO/ GIORNICO – Tutto parte da una segnalazione anonima, inoltrata alla redazione di Tio/ 20 Minuti da una persona a “conoscenza dei fatti”. Al Colorado Cafè di Bodio e al Turista di Giornico si pratica la prostituzione abusiva. Senza alcun permesso. E, stando a fonti raccolte sul posto, anche senza alcun controllo da parte delle autorità. A gestire l’attività a luci rosse nei due locali sarebbero padre e figlio di origini italiane.

Periferia del sesso – Ragazze rumene, sudamericane, africane. In diverse sono senza permesso e, ovviamente, non pagano tasse. Alcune ammettono candidamente di essersi recate in quelle zone «perché lì nessuno viene a ficcare il naso». «Anche noi abbiamo ricevuto una segnalazione – dice Diego Galli, segretario comunale di Giornico, in cui sorge il Turista –. Al momento non c’è alcuna autorizzazione per l’esercizio della prostituzione in quel locale. Un tempo lì accanto c’era un night club, ma è chiuso da anni. E per riaprire dovrebbe mettersi in regola».

Strutture derelitte e poco igieniche – La realtà è ben diversa. La prostituzione lì dentro, in una struttura fatiscente e poco igienica, si esercita eccome. Stesso discorso più a valle, al Colorado di Bodio. E anche in questo caso il segretario comunale, nella persona di Maria Teresa Citino, non si sorprende per la nostra telefonata. «Qualche voce l’avevamo sentita, però non abbiamo mai fatto verifiche sul campo. Le faremo, certo. Quel locale non può essere un postribolo, non è a norma. In passato era già stato un bordello abusivo, e l’attività a luci rosse era stata fatta cessare».

Facce tristi e vite travagliate – All’interno, invece, operano 6-7 ragazze. Giovani donne dalle facce tristi, con vite travagliate alle spalle. Persone che arrivano da lontano, che stanno sospese tra la noia e l’angoscia, col cellulare sempre in mano come unica distrazione. Attendono i clienti, tra cui molti anziani e operai, sui divanetti. Li invitano a bere. E spesso si sale al piano di sopra per una prestazione sessuale. Se ci parli, ti raccontano il loro vissuto, le loro emozioni, ti confidano le loro disperazioni. Storie di lucciole, di postriboli dimenticati. Storie ben oltre il confine della legalità.

 

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