Il Fronte Automobilisti Ticino ha denunciato al Ministero Pubblico della Confederazione il comportamento illegale di una società di incasso di multe della Svizzera interna
LUGANO - In seguito alla disavventura occorsa a un automobilista ticinese, il Fronte Automobilisti Ticino (FAT) ha denunciato al Ministero Pubblico della Confederazione (MPC) il comportamento illegale di una società di incasso della Svizzera interna, la quale pretende di riscuotere presunte multe per conto della Repubblica Serba, contravvenendo così all’art. 271 del Codice Penale svizzero (CP).
A sollevare qualche sospetto, oltre al fatto che la società non usasse nessun tipo di documento ufficiale che attestasse la contravvenzione, è stato il rapporto manifestamente sproporzionato fra la multa e le spese amministrative per l'incasso (quindici volte maggiore rispetto ad una normale sanzione di posteggio serba).
La società, per raggiungere il suo scopo e indurre il malcapitato a pagare, ha inoltre adottato un linguaggio intimidatorio, minacciando di procedere per vie esecutive e giudiziarie, qualora l'interessato non avesse in tempi brevi saldato la sanzione e le spese esorbitanti.
Trasparenza e chiarezza - Il FAT ritiene il comportamento di queste società «chiaramente illegale (art. 271 CP) e che mina la sovranità nazionale svizzera». «Se sono commesse all'estero infrazioni al codice della strada, esse devono seguire obbligatoriamente la via di servizio, tramite le rogatorie internazionali. Questo a tutela dei diritti degli automobilisti, ma anche per trasparenza e chiarezza. Infatti non è tollerabile che società private procedano ad atti di pubblico imperio di Stati esteri come se fossero autorità statali interne, men che meno che procedano nella riscossione di contravvenzioni, lucrando sugli incassi e compiendo così illeciti profitti», si legge nel comunicato.
Il FAT auspica dunque che il MPC indaghi in quale maniera questa fantomatica società e i loro amministratori avrebbero ottenuto la delega dello Stato serbo e come giustificano a fronte di un importo irrisorio per la contravvenzione, le esose spese di d’incasso.
Minacce - «Invitiamo tutti i conducenti a prestare molta attenzione di fronte a situazioni simili. Spesso e volentieri queste società d’incasso giocano con l’emotività delle persone, usando toni perentori e minacciosi, inducendo il malcapitato a pagare la fattura ricevuta, ma il tutto senza basi legali e violando la legge in modo palese. Consultate un legale o contattate il Fronte Automobilisti, ma non fatevi intortare da queste società di criminali», raccomanda in conclusione Andrea Censi, coordinatore del Fronte Automobilisti Ticino.