Cerca e trova immobili

CANTONEStazioni a go go: ecco il Ticino ferroviario del futuro

18.02.18 - 18:00
A Bellinzona la nuova fermata di Piazza Indipendenza fa discutere. Ma la rivoluzione è solo all'inizio. L'esperta: «Servizio sempre più capillare. E via il traffico dalle strade»
TiPress
Stazioni a go go: ecco il Ticino ferroviario del futuro
A Bellinzona la nuova fermata di Piazza Indipendenza fa discutere. Ma la rivoluzione è solo all'inizio. L'esperta: «Servizio sempre più capillare. E via il traffico dalle strade»

Parola ai lettori

Caricamento in corso ...
Questi sondaggi non hanno, ovviamente, un valore statistico. Si tratta di rilevazioni aperte a tutti, non basate su un campione elaborato scientificamente. Hanno quindi l'unico scopo di permettere ai lettori di esprimere la propria opinione sui temi di attualità.

BELLINZONA - A Bellinzona non si sono ancora spenti gli echi del botta e risposta polemico tra Tuto Rossi e il Municipio sulla nuova fermata ferroviaria in Piazza Indipendenza. Una “mostruosità”, secondo il consigliere comunale, considerando la distanza di soli 800 metri dalla stazione centrale. Ma il Ticino ferroviario del futuro va proprio in questa direzione. «Con l’apertura di diverse nuove stazioni sarà un “Ticino metropolitano” – spiega Natascia Morenzoni, collaboratrice dell'Ufficio cantonale dei trasporti pubblici –. Anche i tunnel di AlpTransit faranno la differenza. E il traffico sulle strade dovrebbe calare di conseguenza».

A Paradiso si brinda - Milioni e milioni di franchi per rivoluzionare la mobilità ferroviaria, e non solo. Se per la fermata di Piazza Indipendenza, il cui costo è stimato attorno ai 23 milioni, bisognerà attendere fino alla fine del 2025, a Paradiso si può già brindare. La nuova stazione, costata circa 14 milioni, è realtà. «Con tanto di accesso per i disabili. E con la nuova passerella agibile dalla prossima estate. Permetterà ai passeggeri dei treni di raggiungere facilmente la fermata del bus».

Coincidenze - Sì, perché il coordinamento con i trasporti su gomma è di vitale importanza nell'ottica del Ticino ferroviario che verrà. «Stiamo lavorando con le commissioni regionali dei trasporti. Vogliamo miglioramenti per quanto riguarda le coincidenze e per l'estensione oraria dell'offerta. Dobbiamo pensare a ogni tipo di viaggiatore, anche a chi necessita di un bus al mattino presto o alla sera tardi».

Occhio ai centri commerciali - Park & ride previsto anche per la nuova stazione di Sant'Antonino, il cui costo si aggira attorno ai 12 milioni di franchi. «Sarà spostata di circa 400 metri verso Cadenazzo rispetto alla posizione attuale. Sarà più vicina ai centri commerciali, grandi generatori di traffico. Dovremmo inaugurarla a dicembre 2020».

Progetti in divenire - Novità anche a Minusio, con una fermata nuova di zecca nella zona di San Quirico. Costerà 23 milioni e aprirà a fine 2022. Ancora in fase di sviluppo, invece, il progetto di creare due nuove stazioni nella Valle del Vedeggio. La prima dovrebbe costare 9 milioni e sorgere a Taverne-Torricella, nella zona della riseria. Per la seconda, a Camignolo-Bironico, servono 11 milioni. «Il Cantone ha chiesto i finanziamenti alla Confederazione». Nel Mendrisiotto l'apertura della fermata di Mendrisio San Martino risale al dicembre 2013. «Attualmente non sono previste nuove fermate».

In attesa del grande evento - L'anno zero della mobilità ticinese resta il 2021. È l'anno dell'apertura del tunnel del Ceneri. Col completamento del progetto AlpTransit, che abbatterà i tempi di percorrenza lungo le ferrovie della Svizzera italiana. «Bellinzona-Lugano si farà in un quarto d'ora. E tra Lugano e Locarno ci sarà un collegamento ogni 30 minuti. Tra pochi anni muoversi con i mezzi pubblici in Ticino sarà molto più comodo e piacevole».

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 

lo spiaggiato 6 anni fa su tio
Ecco, adesso spunta pure una moltitudine di esperti di traffico ferroviario e mobilità... hi hi hi

Tato50 6 anni fa su tio
23 milioni per una Stazione che dista 800 metri da quella principale e c'è gente che mangia al "tavolino magico" o al 20 ha il frigo vuoto !!! Quanti saliranno giornalmente su quel treno prima di ammortizzare quella folle spesa ? E se invece di fare questa vaccata non si acquistano due bus navetta che fanno andata e ritorno da Piazza Indipendenza alla Stazione FFS ogni 15 minuti e quei 23 milioni li spendiamo per chi non ce la fa più non sarebbe meglio ? Megalomani ;-(((((

francox 6 anni fa su tio
Secondo me, in un paese ricco come il nostro prima di qualsiasi altra modifica bisognerebbe rendere accessibili tutte le stazioni esistenti ai disabili. Vedo che purtroppo non è così, non è una cosa che rende.

SosPettOso 6 anni fa su tio
Sembra che il futuro ferroviario Ticinese riguardi solo il triangolo Lugano-Locarno-Bellinzona. Prima di Alptransit, da Bellinzona verso nord, i passeggeri son stati sacrificati per far passare il maggior numero possibile di treni merci. Con l'apertura di Alptransit i passeggeri delle stesse regioni son stati ulteriormente "declassati", al punto che oggi bastano 5 cm di neve dall'altra parte del Gottardo per chiudere la tratta da Biasca in poi...

Bandito976 6 anni fa su tio
Una volta c'erano treni, tram e filobus, sono stati tolti perché costavano troppo. Un esempio era il tram a Chiasso in Corso San Gottardo ed un'altro Tesserete. Inoltre nel 1973 é stato tolto anche quello Biasca-Acquarossa. Se gli investitori avevano creato questi trasporti c'era un perché. Poi qualche genio moderno ha pensato bene di toglierli perché secondo la nuova civiltá e progresso non necessitavano visto il largo uso dell'automobile. Oggi invece vedo che torniamo alle origini creando qualcosa che é sempre esistito. Quindi una volta anche senza diplomi, computer, permessi e burocrazia erano nettamente piú evoluti rispetto a noi. Ben vengano tutti questi mezzi a mobilitá elettrica per salvaguardare il pianeta.

comp61 6 anni fa su tio
il problema non sussiste, tra poco saremo tutti licenziati. Lavoreranno i robot. Non ci sarà più traffico: né su gomma né su rotaia.

Nmemo 6 anni fa su tio
Correva l’anno 1970 e all’ufficio tecnico di Bellinzona c’era un giovane ingegnere incaricato di procedere alla progettazione, alle espropriazioni, ai contributi di miglioria per l’autosilo Cervia. Negli anni 70, ad alta voce, mai compreso, questo giovane ingegnere affermava che le infrastrutture dovevano essere funzionali all’ambiente e non dovevano portare traffico nel centro della città. Tali infrastrutture non erano adeguate poiché in futuro il lavoro avrebbe anche potuto essere svoto anche al domicilio. A quel tempo, era visto, nell’amministrazione comunale di Bellinzona , “come un marziano”. Incompreso se ne è poi andato altrove, ma poiché “il marziano” non ha mai cambiato attitudine, ancorché apprezzato tanto da essere stato inviato a rappresentare, da solo, e per quattro anni, il Governo del Cantone Ticino nella Conferenza dei Cantoni alpini, senza fare danni, anzi... portando a casa riforme legislative con vantaggio per la cassa del Cantone. Ora, vista la cultura ambientale fine se stessa, mai articolata in un progetto multidisciplinare, a prescindere dalle sparate di qualche esponente della politica che ha il solo obiettivo di proporsi quale inventore dell’acqua calda, è difficile credere che questa generazione che ha distrutto quanto chi l’ha preceduta ha predisposto per un’evoluzione dei beni comuni nel rispetto ambientale, posa ricuperare valori e in pratica quanto compromesso in 40 anni di speculazione edilizia. Pretendere di utilizzare una linea ferroviaria ad uso interregionale quando la politica non è riuscita a far realizzare la circonvallazione ferroviaria di Bellinzona in concomitanza con l’apertura di Alptransit, è un altro palliativo strumentalizzato alla politica che non sa guardare oltre il naso.

lo spiaggiato 6 anni fa su tio
Adesso speriamo che il Tuto Rossi non faccia una interpellanza per ogni stazione...:-))))

Lokal1 6 anni fa su tio
Risposta a lo spiaggiato
Fosse lui il vero problema

lo spiaggiato 6 anni fa su tio
Risposta a Lokal1
Ma di quale problema parli?... il tipo è solo uno scassamaroni che si da visibilità politica con il metodo che sappiamo... :-))))

tip75 6 anni fa su tio
il problema non sono le stazioni inutili ma i pochi treni o bus e io prezzo

Lokal1 6 anni fa su tio
Risposta a tip75
Il problema non sono le stazioni inutili....ma i politici
NOTIZIE PIÙ LETTE