Lo scatto sconvolge il presidente della Fondazione Curzùtt: «Fortunatamente è un caso isolato». Poi la rivelazione: «Solo un gioco di prospettiva, non sono incosciente»
MONTE CARASSO - Ci sono modi estremi per mettere alla prova i propri limiti, ma anche modi stupidi, che mettono a rischio la vita. La foto che è giunta all'attenzione della nostra redazione sembrerebbe far parte di questa seconda categoria.
Lo scatto, di qualche mese fa, ritrae un giovane del Varesotto in trasferta in Ticino per vivere lo spettacolare panorama offerto dal ponte tibetano di Monte Carasso. Peccato che abbia scelto un punto di vista tanto originale, quanto pericoloso. Scavalcata la rete che protegge gli avventori del ponte che attraversa per 270 metri l'impervia valle, il giovane si sarebbe lasciato andare nel vuoto tenendosi aggrappato con una sola mano, al tirante d'acciaio che si trova immediatamente sotto la struttura sospesa.
Caso isolato - «Un matto - commenta uno sconvolto Carlo Bertinelli, presidente della Fondazione Curzùtt -. Questo è un chiaro esempio di stupidità umana che, per fortuna, al momento ci risulta isolato», aggiunge.
Secondo Bertinelli, insomma, il cartello che invita alla prudenza posto all'inizio del ponte, ma anche e soprattutto lo strapiombo nel vuoto, fino ad ora sono stati sufficienti a tenere lontane certe bravate. «Con 70mila persone l'anno, in questi tre anni, ne abbiamo avuti di visitatori. Non solo dal Ticino. Mai vista una cosa del genere».
Dopo la sorpresa arriva l'indignazione: «Ognuno poi è libero di fare quello che vuole della propria vita, ma fosse caduto avrebbe messo in pericolo altri che sarebbero dovuti andare ad effettuare le operazioni di recupero - conclude -. Per non parlare del trauma che vivrebbe chi si trova ad assistere a una scena del genere.
Una triste realtà - Contattata, la polizia cantonale spiega di essere al corrente di altre bravate simili: «Anche se sciocco e insensato, non è reato mettere a rischio la propria vita - spiegano -. La moda del selfie estremo è, purtroppo, una triste realtà».
Non sono incosciente - Visto l'articolo, si è fatto vivo il protagonista della foto, che assicura: «A poche spanne dai miei piedi c'era il prato, ho semplicemente alzato il braccio e mi sono aggrappato per una frazione di secondo. Dalla foto sembra chissà cosa, ma non sono incosciente».