Cerca e trova immobili

CANTONEMilioni spesi in prevenzione, ma siamo ancora grassi

14.02.18 - 20:29
Obesi raddoppiati in vent'anni. Situazione sempre più allarmante in Svizzera. La specialista Pamela Demenga: «Così il corpo va in tilt e si viene emarginati»
Fotolia
Milioni spesi in prevenzione, ma siamo ancora grassi
Obesi raddoppiati in vent'anni. Situazione sempre più allarmante in Svizzera. La specialista Pamela Demenga: «Così il corpo va in tilt e si viene emarginati»

BELLINZONA – Obesi raddoppiati nel giro di vent'anni. È quanto emerge dall’indagine sulla salute in Svizzera pubblicata di recente dall’Ufficio federale di statistica (UST). La percentuale di persone in sovrappeso, tra il 1992 e il 2012, è passata dal 5% al 10%. Ma come è possibile, considerando i milioni di franchi spesi in programmi di prevenzione e di sensibilizzazione? «L’incremento dell’obesità non si arresta – spiega Pamela Demenga, vicepresidente dell’Associazione svizzera italiana persone affette da obesità – gli esperti parlano di pandemia. È un problema silenzioso, che crea isolamento sociale».

Per lo studio, è decisiva l’estrazione sociale delle persone. Perché?
«Le persone meno agiate in Svizzera sono in aumento. Per riuscire a sbarcare il lunario, devono lavorare tante ore. Hanno magari meno tempo libero dunque da dedicare ad attività di movimento. Inoltre, sono costrette a fare la spesa con poche risorse. Evitando frutta, verdura, pesce. Cibi sani, ma cari».

Quanto conta, invece, l’aspetto della multiculturalità?
«La popolazione svizzera cresce anche grazie agli immigrati. E dunque le statistiche sono influenzate da questo fenomeno. Le etnie di alcuni Paesi del Sudamerica, ad esempio, fanno meno attenzione ai grassi nella cucina. È una questione di abitudini».

Più in generale, la situazione pare allarmante soprattutto tra i ragazzini…
«Ci si muove di meno. Il tempo che i ragazzi passano seduti, o davanti agli schermi, è aumentato. L’uso di televisione o videogiochi è decisivo. Così come il cibo fast food. I giovani trovano comodo mangiare veloce e pagare poco».

E le famiglie come si comportano?
«Dicono di non avere abbastanza tempo per dedicarsi al problema e di avere altre priorità. Si fa ancora troppa fatica a vedere l’obesità come una malattia che intacca e manda in tilt il fisico».

Quali possono essere le conseguenze dell’obesità?
«Parliamo prima di tutto di salute fisica, con conseguenze metaboliche importanti. Sempre più tra i giovani si vedono insorgere malattie che un tempo erano legate solo agli adulti. Dal colesterolo alto alla resistenza all’insulina. A livello sociale, i disagi possono essere altrettanto gravi».

Ad esempio?
«Pensiamo a un adolescente. Che vive un periodo in cui l’immagine corporea conta parecchio. Se obeso, può essere deriso, escluso. Anche tra gli adulti si sentono storie drammatiche. Di gente che, magari, non è riuscita a ottenere un posto di lavoro perché troppo in sovrappeso».

Come fa una persona a capire se è obesa?
«Deve dividere il proprio peso per la propria altezza in metri al quadrato. Ne deve derivare una cifra che non superi il numero trenta. Se uno è alto 180 centimetri e pesa cento chili, sulla carta, è dunque già fuori norma. Poi ci sono le eccezioni. Come gli atleti o coloro che hanno un’ossatura imponente».

A quali alimenti deve rinunciare un obeso?
«A nulla. Fino a qualche tempo fa si puntava sulle diete ferree. Ma non servono. Causano solo malumore. Senza contare che, una volta che una persona ricomincia a mangiare normalmente, c’è il rischio di riprendere chili».

Quindi il trucco dove sta?
«Non ci sono cibi letali per chi è in sovrappeso. Bisogna considerare sia la malattia, sia l’alimentazione nella sua globalità. Possiamo permetterci di tutto, ma in modo equilibrato».

Il 10% degli svizzeri è obeso. Lo dice l’indagine sulla salute in Svizzera pubblicata dall’UST. Un’altra ricerca dell’UST indica come il 19% dei giovani svizzeri tra i 5 e i 19 anni sia in sovrappeso. Stando a Promozione Salute Svizzera, invece, questa percentuale si aggirerebbe attorno al 16,4%. La percentuale di persone obese tra gli uomini con un basso grado di formazione è doppia rispetto a quelli con una formazione elevata (19 contro 9%). La differenza è ancora maggiore tra le donne (19 contro 5%).

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 

Bandito976 6 anni fa su tio
Lavorare meno ore e dedicare piú tempo in cucina. Cibi precotti o alimentazione stile take a way a lungo logora. Io nel mio tempo libero approfitto per passeggiare nel bosco e cogliere frutti stagionali. Peso 60 kg e 0% di grassi nel corpo. Evito dolci.

Lokal1 6 anni fa su tio
Voi siete ancora grassi!
NOTIZIE PIÙ LETTE