Ecco il servizio postale che desiderano gli svizzeri, secondo i risultati di un sondaggio rappresentativo di Vimentis
LUGANO - Gli uffici postali o le agenzie dovrebbero essere raggiungibili, a piedi o con i mezzi pubblici, in dieci minuti. O addirittura meno. Lo pensa il 65% dei cittadini, come si evince dai risultati di un recente sondaggio di Vimentis sul futuro del nostro paese. Una percentuale che in Ticino, dove negli scorsi anni si è assistito alla chiusura o alla trasformazione di diverse filiali, raggiunge il 72%. E per il 34% la distanza dovrebbe essere inferiore ai dieci minuti (soltanto nei cantoni Ginevra e Vallese si rilevano percentuali più alte, pari a rispettivamente il 37% e il 39%). Il mandato della Posta, lo ricordiamo, prevede che i punti di accesso siano raggiungibili in venti minuti per il 90% della popolazione.
Un contributo per le filiali non redditizie - Attualmente sul territorio ticinese i punti di accesso sono 312. E nel 2020 si arriverà fino a 329. Si tratta di filiali gestite in proprio e di agenzie, come pure di altri punti di servizio tra cui gli sportelli automatici. La rete della Posta è dunque in costante trasformazione. Ma in Ticino si rileva un forte attaccamento al classico ufficio postale. E infatti nel nostro cantone ben il 63% degli intervistati ritiene che la Confederazione dovrebbe sovvenzionare le filiali non redditizie. A livello nazionale la percentuale è del 56%, con un consenso che cresce con l'aumentare dell’età. E dal punto di vista politico, soltanto tra gli elettori del PLR si rileva una maggioranza relativa contraria a un sovvenzionamento.
Pacchi e lettere, ma anche contanti - Ma quali sono i servizi che gli uffici postali e le agenzie dovrebbero garantire? Per la stragrande maggioranza dei cittadini (l’88% dei partecipanti a livello svizzero, il 67% in Ticino) si tratta dell’accettazione e della consegna di pacchi e lettere. Soprattutto nella Svizzera romanda, in Ticino e nei due semicantoni basilesi si auspica, inoltre, che in tutte le filiali e le agenzie sia possibile prelevare del denaro (nel nostro cantone il servizio è ben visto dal 55% delle persone interpellate).
Il monopolio va mantenuto - La maggioranza della popolazione (si parla del 60% a livello nazionale, del 67% in Ticino) si dice inoltre contraria all’abolizione del monopolio della Posta sul trasporto delle lettere di peso inferiore ai cinquanta grammi. La percentuale dei contrari diminuisce, comunque, in rapporto al reddito dei cittadini. Tra chi percepisce più di 12'000 franchi mensili, la percentuale dei favorevoli raggiunge comunque solo il 40%.
Una Posta A da 80 centesimi - Ma quanto siamo disposti a pagare per spedire una lettera con la Posta A? Al massimo un franco (che è il costo attuale), secondo il 54% dei cittadini. Il risultato è ben diverso nel nostro cantone, dove il 52% degli interpellati ritiene che il francobollo di Posta A debba costare meno di ottanta centesimi. In Ticino soltanto il 16% è disposto a pagare l’attuale importo di un franco. Di recente il Gigante Giallo ha comunque annunciato che i prezzi resteranno stabili fino al 2020.
Il sondaggio
Sono 22'329 le persone che hanno preso parte al sondaggio rappresentativo di Vimentis. I dati sono stati raccolti in collaborazione con 20 Minuten in tutte e tre le regioni linguistiche dal 16 ottobre al 27 dicembre 2017.