Filippo Lombardi risponde alle critiche per un viaggio diplomatico da 95mila franchi in Australia, Nuova Zelanda e Singapore
BERNA - A Filippo Lombardi piace viaggiare. Ma non ci sta a passare per "scroccone" ai danni della Confederazione. Nei giorni scorsi il Blick ha criticato il consigliere agli Stati ticinese, per un viaggio diplomatico ritenuto troppo costoso. Circa 95mila franchi il budget chiesto - e ottenuto - per una trasferta in Oceania della Commissione per gli affari esteri (di cui Lombardi è a capo fino a dicembre 2019). Troppi? Lo abbiamo chiesto al diretto interessato. «Il budget approvato inizialmente era di 140mila franchi. Ho chiesto io di ridurlo, perché mi sembrava eccessivo». Ma come si è arrivati ai 95mila? Un biglietto andata e ritorno Zurigo-Sydney costa intorno ai 2000 franchi con qualche mese d'anticipo.
«Non ho determinato io il budget, ci sono dei servizi appositi della Confederazione che si occupano di questo. Il bureau del Consiglio degli Stati, ripeto, aveva approvato un budget ancora più alto. E comunque, parliamo di un millesimo dei costi annuali del Parlamento».
Va bene, ma come si giustificano?
«Si giustificano con un viaggio importante, che copre dei paesi toccati pochissimo finora dalle delegazioni diplomatiche, eppure molto importanti per la Svizzera».
Importanti ma molto lontani.
«L'Australia ha da poco chiuso un accordo di libero scambio con l'Ue, quindi ci riguarda da vicino. È questo il motivo principale del viaggio. Abbiamo voluto poi ottimizzare la spesa cogliendo l'occasione per toccare la Nuova Zelanda e Singapore, entrambi paesi con importanti collegamenti con il nostro. Penso alla piazza finanziaria, e alla questione dello scambio dei dati. La Svizzera è molto zelante nell'adempire alle regole: Singapore fa lo stesso?».
E la Nuova Zelanda?
«Nell'isola c'è una nutrita comunità elvetica, che ci ha invitato per parlare di non piccoli problemi. Come la discriminazione a cui i cittadini svizzeri sono sottoposti per via del sistema pensionistico neozelandese».
Discriminazione?
«Gli emigrati svizzeri che percepiscono una pensione superiore agli standard neozelandesi si vedono alienare la differenza, che viene detratta loro dallo Stato. Un tema importante, ma non è il solo. È ora di costruire un dialogo a livello parlamentare, anche con questi paesi lontani».
Paesi cari, anche. Nel viaggio quali sono la voci di spesa più pesanti? Gli alberghi?
«Dormiremo in tenda»
Scherzi a parte. Pernotterete in suites a cinque stelle?
«Non ha nessuna importanza dove pernotteremo. Ogni parlamentare ha un'indennità fissa giornaliera che può decidere di spendere come meglio ritiene. Ognuno può scegliere di dormire dove vuole, e l'eventuale differenza metterla di tasca sua. Quindi il problema non esiste»
La questione spese la irrita, si direbbe.
«Certo, perché i giornali che mi hanno attaccato nei giorni scorsi non hanno nemmeno chiamato per un commento. Non si sono nemmeno chiesti cosa andassimo a fare, in questo viaggio. E omettono una cosa: il budget della Commissione che presiedo è biennale, per un viaggio d'informazione all'anno, e in media si aggira sui 50-55mila franchi l'anno. Noi abbiamo deciso di fare un viaggio importante nel primo anno, il 2018. Il budget è stato approvato a condizione che il viaggio dell'anno prossimo si svolga in un paese confinante con la Svizzera, e con un budget di 10mila franchi. Noi ci impegneremo a rispettarlo».