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LUGANOCassis: «Fare politica estera è fare politica interna»

01.02.18 - 14:54
A 92 giorni dal suo formale ingresso in Governo, il consigliere federale ha incontrato stampa e studenti dell'Usi a Lugano
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Cassis: «Fare politica estera è fare politica interna»
A 92 giorni dal suo formale ingresso in Governo, il consigliere federale ha incontrato stampa e studenti dell'Usi a Lugano

LUGANO - “Costruttore di ponti”. Era stato questo lo “slogan” di Ignazio Cassis durante la campagna elettorale che l’aveva portato in Consiglio federale. A tre mesi esatti (era il 1° novembre) da quando il suo predecessore Didier Burkhalter gli ha consegnato le chiavi del Dipartimento Federale degli Affari Esteri (DFAE), Cassis ha presentato quelle che saranno le sue priorità. Le fondamenta del ponte insomma, sulle quali “l’apprendista Cassis” dovrà costruire la politica estera del nostro Paese.

«Non 100, ma 92» - «Una politica estera che sarà innanzitutto politica interna, visto che in democrazia diretta qualsiasi decisione che prendiamo può essere ribaltata dal popolo svizzero», ha spiegato Cassis ai presenti accorsi per la cosiddetta “Conferenza stampa dei 100 giorni” dei neo consiglieri federali: «Vivo a Berna ma non sono bernese, quindi la faccio dopo 92 giorni», ha subito chiarito Cassis, rompendo in un qualche modo con il passato e suscitando il sorriso dei giornalisti svizzero-tedeschi giunti all’auditorio dell’Usi.

«Ticino e Usi una scelta simbolica» - Perché sono stati scelti proprio l’Usi e Lugano? «Il Ticino è una regione esposta a una zona da 16 mio. di abitanti (contro i 350 mila del Ticino). È fra due metropoli e nessun luogo in Svizzera è così esposto», ha spiegato. «L’Usi perché il 60% dei suoi 2’800 studenti proviene dall’estero».

Cassis, che si è espresso in italiano, francese, tedesco e persino inglese, ha innanzitutto introdotto il suo Dipartimento, fornendo diverse cifre e spiegando - specie agli studenti presenti in sala - di cosa si occupa il DFAE. Una presentazione che definiremmo “alla Steve Jobs”, con tanto di slides powerpoint, videoclips e con Cassis che si muoveva in maniera disinvolta davanti alla platea al posto di restare dietro a un leggio.

Le priorità - Con l’aiuto di alcuni solidi colorati - in maniera molto didattica - ha spiegato il compito del suo Dipartimento che, negoziando con gli altri Stati (e trovando un accordo quadro), garantisce l’accesso al mercato estero e dunque la prosperità della Svizzera. La prima priorità del suo mandato, ha ricordato, «dev’essere questa».

Poi ha spiegato la necessità di rafforzare il legame con il resto dell’Europa, «che non è sinonimo di adesione o di sottomissione all’Ue» e di promuovere la libertà e stabilità nel mondo, «nell’interesse della Svizzera». Sempre sui rapporti bilaterali con l’Unione europea, Cassis ha chiarito: «Siamo pronti in qualsiasi momento a firmare un buon accordo quadro istituzionale, non un cattivo. Siamo liberi di fare ciò che vogliamo, ma tutto ha un prezzo. Il mio ruolo è quello di dare gli elementi al popolo per poi decidere liberamente cosa preferisce fare».

In conclusione, il consigliere federale ha risposto alle domande dei presenti - che vertevano per la maggior parte appunto sui bilaterali con l’Ue - e ha precisato di essere fiero dell’appellativo di “praticante” o “apprendista” che gli è stato affibbiato nei giorni scorsi da alcuni esponenti di altri partiti.

Uno studente gli ha poi chiesto un commento su Donald Trump, al quale Cassis, prima di parlare della politica estera intrapresa dagli Usa, ha risposto: «Globalmente simpatico, ma non risponderò a domande personali su di lui, tuttalpiù lo farò all’aperitivo...», suscitando le risate dei presenti.

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COMMENTI
 

WGWG 6 anni fa su tio
Ha tenuto in conto cosa la Svizzera da all UE sotto forma di denaro senza contropartita e a fondo perso ? Quello che le nazioni super fallite non fanno al massimo possono regalare i loro debiti ! Forse quello che la Svizzera da e ha già dato non lo ha citato come pure i pesci in faccia che lUE spara regolarmente alla nostra Nazione. Il transito sull ‘ asse del Gottardo degli autocarri la sovvenzione della ferrovia in Italia, i posti di lavoro che concediamo e noi rimaniamo a casa ! Altro che giocare con le scatolette colorate !

lo spiaggiato 6 anni fa su tio
Ma, era il ParaNorman che diceva di essere un "costruttori di ponti"!... la frase capeggia ancora nel suo sito personale... l'Ignazio gli ha rubato !o slogan elettorale???...

Tarok 6 anni fa su tio
ignazio ricordati di votare NOBILLAG
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