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BELLINZONAAccento del sud, scartati al colloquio: «È discriminante»

29.01.18 - 08:01
In un colloquio di lavoro Domenico Rovere, 27enne calabrese, si è visto rinfacciare la cadenza meridionale. Lo stesso è capitato a un candidato pugliese.
FOTO TIO.CH/20MIN
Accento del sud, scartati al colloquio: «È discriminante»
In un colloquio di lavoro Domenico Rovere, 27enne calabrese, si è visto rinfacciare la cadenza meridionale. Lo stesso è capitato a un candidato pugliese.

BELLINZONA - Il loro marcato accento del sud è «un problema» per la mansione che avrebbero dovuto svolgere. È il 16 gennaio, e in un ufficio di Bellinzona una decina di candidati si presentano per un colloquio di lavoro. La posizione è particolare: cercansi fundraiser. Dovranno allestire stand presso luoghi pubblici, come stazioni Ffs o uffici postali, e convincere i passanti a fare beneficenza per associazioni no profit. I candidati – per lo più italiani – vengono valutati in base alle capacità di vendita: ma due di loro hanno un «punto debole» secondo i selezionatori. Vengono dal sud Italia (Calabria e Puglia) e a quanto riferiscono, si sarebbero visti rinfacciare un accento non “adeguato” alla posizione aperta.

«Mi sono sentito discriminato» - Un'esperienza «molto demoralizzante» racconta a tio.ch/20minuti uno dei due giovani, Domenico Rovere. «Già ottenere un colloquio non è facile» spiega il 27enne calabrese, trasferitosi di recente a Lugano in cerca di lavoro. «Dopo due mesi di ricerche e tante porte chiuse in faccia sono disposto a tutto, purché mi si metta alla prova. Quando il selezionatore mi ha parlato del mio accento, mi è sembrata una discriminazione bella e buona».

«Anche altri criteri» - Il datore di lavoro, una società svizzero tedesca specializzata in raccolte di beneficenza, spiega di avere agito «nel rispetto del diritto del lavoro» e assicura che «un eventuale accento non è mai l'unica caratteristica per rifiutare qualcuno per questo lavoro che si svolge sul campo». In ogni caso l'azienda spiega che nei colloqui «vengono valutate molte altre competenze importanti per questo lavoro di vendita, oltre a quelle linguistiche» e sottolinea come tra i propri collaboratori ci sono persone provenienti da Sicilia, Sardegna, Roma e «naturalmente dal Ticino».

Ecco il commento completo - «La nostra azienda si attiene in ogni momento al diritto del lavoro svizzero e segue costantemente il processo di candidatura attraverso visite sul posto, procedure strutturate e sondaggi online per i candidati respinti. In Ticino sono attivi attualmente collaboratori provenienti da Sicilia, Sardegna e Roma come pure, naturalmente, dal Ticino. Parlano con accenti anche molto diversi tra loro. Un eventuale "accento" non è mai l'unica caratteristica per rifiutare qualcuno per questo lavoro che si svolge sul campo. Nelle simulazioni di dialogo, che sono state provate e testate per anni, vengono valutate molte altre competenze importanti per questo lavoro di vendita, oltre alle competenze linguistiche. I motivi del rifiuto sono spiegati dettagliatamente a ciascun candidato respinto nel corso di un colloquio individuale e il selezionatore deve indicarne i motivi anche per iscritto». 

 

 

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COMMENTI
 

centauro 6 anni fa su tio
Io piuttosto che obbligare a parlare il dialetto nel settore pubblico obbligherei a saper parlare inglese visto che è notevolmente più importante ai nostri giorni. A me piace parlare e intercalare in dialetto e lo uso anche nel lavoro con persone che qualche volta lo hanno pure apprezzato, ma usarlo come certificazione di chi mi sta davanti mi sembra anacronistico. Ti suggerisco di guardare il calendario e vedrai scritto 2018 e non 1918!!!!

vulpus 6 anni fa su tio
Si mi meraviglio.Dietro la raccolta di firme ci possono essere interessi importanti sia privati che pubblici, e chi vuole per esempio portare i cittadini ad esprimersi su un certo argomento,lo può anche fare, non mi sembra illegale.Ma in questo caso quali fini ci stanno dietro alla beneficenza?Fini nobili o movimento di denari incontrollato.

Nicklugano 6 anni fa su tio
Semplice: credo che qualsiasi lavoratore ha il diritto rifiutare o scegliere un datore di lavoro... ma anche questo avrà ancora il diritto di assumere chi vuole... o no?

limortaccituoi 6 anni fa su tio
Basta che poi non ci si scandalizzi quando i ticinesi a zurigo vengono discriminati in quanto "scansafatiche e italioti"...

gabola 6 anni fa su tio
Risposta a Mattiatr
Ma sei gia stato in un cantiere in ticino? Lavoro con molte ditte di costruzione e la pausa sigaretta o gente che chiacchiera tranquillamente al di fuori degli orari di pausa non ne vedi molti...si trotta come ovunque e si deve stare nelle tempistiche sempre piu ristrette per rimanere nei preventivi sempre piu tirati,avvolte ignorando la sicurezza

Mattiatr 6 anni fa su tio
Risposta a gabola
La prima volta che sono andato in un cantiere era a 8 anni. Probabilmente ci sono stato abbastanza tempo per vedere tutti gli aspetti da inizio giornata a fine. Ho inoltre trascorso tutte le estati delle medie dalle 7 alle 18. Ti assicuro che la sigaretta c'era eccome, non ho specificato che spesso la fumavano decidendo cosa e come svolgere i prossimi lavori. Poi c'era la visita dell'ingegnere che diventava automaticamente un momento di leggero svago, lo scarico e il carico della gru che non impiegava tutta la squadra. Di momenti in cui ce la prendevamo con un po' più di calma non mancavano ma se alle 5.30 non avevamo ancora finito nessuno si spostava. Mi è capitato il quel periodo di finire anche alle 18.30 per coprire il tetto scoperto con dei teli perché poteva esserci un temporale. E non dimenticare gli attrezzi che dovevamo riporre nel cassone come appena usciti dal negozio. Mi è capitato di dover restare di più per mettere via tutti gli attrezzi del cantiere e controllare che tutto fosse a posto mentre gli altri portavano i furgoni in ditta. Si so di che parlo, probabilmente avrai capito che interessi dire che qua si sta sulle sdraio e si lavora dalle 16 alle 18 ma non era quello che volevo dire. Spero di essermi spiegato meglio.

Lourmarin 6 anni fa su tio
Credo proprio che sia un fenomeno internazionale e che non vada dunque strumentalizzato in chiave regionale o per esprimere giudizi contro il Paese nel quale questo giovane vorrebbe essere ospitato. Giudizi che vi è da scommettere arriveranno presto da certi media spazzatura del Paese d'origine del giovane, Come già successo. Ma immaginiamo il contrario: pensate che un giovane che parla con un forte e tipico accento dialettale ad esempio delle valli Leventina o Mesolcina, che utilizza termini tipicamente nostrani come riservare, azione, bilux, la cantonale, schlafsack, tagliar giù bene, ecc... possa trovare facilmente lavoro in Calabria in un posto dove il contatto verbale col pubblico è prioritario? Non si valutano le sue capacità con questo. Semplicemente il mezzo utilizzato per comunicare non potrebbe essere idoneo con gli obiettivi che si vogliono raggiungere. Ben più gravi e scandalosi invece i casi di discriminazione nei confronti di cittadini svizzeri o residenti che in Ticino ancora oggi trovano muri a causa di un - Ic di troppo, di un nome o una barba un po' troppo musulmani o per una pelle ritenuta troppo scura. Oppure i casi di ditte che vogliono apertamente assumere solo persone svizzero tedesche o solo persone domiciliate oltre confine. I casi segnalati sono numerosi. Anche da Tio.

Mattiatr 6 anni fa su tio
Risposta a Lourmarin
Infatti, ogni volta che ad un elemento che non è locale (del Ticino) non viene dato/concesso qualcosa di tira fuori il razzismo e la discriminazione. Per esempio sono musulmana e c'è una legge contro la dissimulazione del volto? Lo indosso comunque e accuso la nazione e il cantone di razzismo. Sono un asilante e mi ritirano il permesso? Cantone e Nazione razzisti. eccetera, eccetera, eccetera. Ogni valida motivazione di un'azione recentemente viene sostituita dall'accusa di razzismo da parte della vittima, ovviamente la popolazione legge solo le prime parole dell'articolo (il titolo) e si fionda ad accusare come un'orda di caproni. Se si leggesse bene l'articolo si noterebbe che viene evidenziato solo l'accento nel discorso, ma basta pensare che la professione consiste nel stare in un luogo pubblico e cercare di convincere più gente possibile a donare denaro. Mi vien da pensare che non ci voglia un grado di formazione elevato per svolgere questo compito (almeno penso). Quindi presumo che le persone che hanno come ambizione questa professione abbiano un grado di formazione poco più elevato del richiesto (a meno che uno col master in medicina vada a chiedere donazioni). Sono però aspetti che nell'articolo non vengono nemmeno citati. Quindi avendo probabilmente una scarsa formazione e non avendo l'accento del posto l'unica cosa che gli rimane è la capacità di convincere qualcuno a scommettere nella tua causa. Sicuramente gli avranno fatto un piccolo test (il classico ''prova a vendermi questa penna''). Metti che non è riuscito a convincere il datore sarebbe ancora discriminato? Oppure questo sarebbe un articolo atto a lamentarsi in pubblico, creare polemiche per niente e sperare di far pena a qualcuno che lo assuma. Magari fra qualche giorno apparirà l'articolo, ragazzo sardo discriminato pochi giorni fa è stato assunto dalla GianniSA. Tac pubblicità positiva all'azienda e lui con il posto di lavoro. La polemica? Beh ne stiamo parlando quindi ha decisamente funzionato. Buona serata Lourmarin

lügan81 6 anni fa su tio
La stessa cosa succede anche un Italia... A Torino se uno ha l accento diggiú non vende molto... Ovvio per motivi di strategia se alla stazione di Lugano uno mi parla con l accento ticinese lo ascolto di più... Ma succede IN OGNI PARTE DEL Mondo anche a Londra se uno ha l accento scozzese.. O in Brasile a Rio se parla con la cento del nord... É strategia di mercato sul territorio!!! Se si vuole andare a colpire i ticinesi (che siamo già chiusi da soli) prenderò qualcuno che parla in dialetto...

samarcanda 6 anni fa su tio
È meglio che fuggano dal mondo lavorativo ticinese, un'allucinazione unica al mondo, dove soprattutto i ticinesi stessi sono messi al bando.

giancarlob 6 anni fa su tio
Ciao Bubi, un 'associazione benefica di grandi dimensioni deve spendere soldi in visibilità (pubblicità, giornalini, cartellonistica per raccogliere nuvoi fondi) senza sapere però di quanto sarà il ritoro economico. Queste società si fanno pagare garantendo di tasca propria un ritorno economico MINIMO prefissato contrattualmente. In svizzera (c'è anche una certificazione della quale non ricordo il nome) ed in internet puoi trovare comunque le % precise di quanti soldi del tuo versamenteo finisco effettivamente al/ai beneficiario/i....

roma 6 anni fa su tio
Non saprei se la ditta si è comportata bene o male. Per quel che concerne il sottoscritto, comunque, se qualcuno vuole vendermi qualcosa, di persona o per telefono, se non parla dialetto con il sottoscritto non riesce a vendermi nulla.

lecchino 6 anni fa su tio
non mi scandalizza, ci sono negozi (ad esempio uno noto di elettronica di consumo e PC) dove non ho mai trovato un accento "nostrano" o qualcuno che parlasse dialetto. Vien da pensare che l'accento del sud sia condizione sine equa non per essere assunti in quel commercio ...

roma 6 anni fa su tio
Risposta a lecchino
...vero.

Tato50 6 anni fa su tio
Per quanto concerne il settore pubblico dovrebbero obbligarli a parlare in dialetto come prima lingua. Sentirsi dire "non lo parlo ma lo capisco" mi può andar bene ma "no parlo solo italiano" mi fa incavolare. Poi si sente la maestra dell'asilo vicino a me che chiama i bambini : "Venite scià scià qui che rientriamo" ;-((( "Marco stai distante dal valecchio perché è pericoloso" ;-(( Oh, Madona santa !!!!!

Mattiatr 6 anni fa su tio
Risposta a Tato50
Corso settimanale di dialetto per tutte le elementari e magari anche alle medie ma facoltativo, l'italiano solo nella lezione di italiano e così pian piano torneremo svizzeri. Altro che attività didattiche e giochi atti a formare. Magari ai piani alti non riescono a vedere (letteralmente) che siamo più italiani che ticinesi. Buona settimana Tato

Frankeat 6 anni fa su tio
Risposta a Tato50
Valecchio?

centauro 6 anni fa su tio
Risposta a Tato50
Io invece di obbligare a parlare dialetto obbligherei a saper parlare inglese che in certe situazioni è molto utile considerata la pluralità di genti che interagiscono nel nostro mondo. A me piace anche parlare e intercalare con il dialetto, lo uso con alcune persone quando lavoro e qualcuna lo apprezza apertamente, ma avere la pretesa di comunicare in dialetto per avere la garanzia di chi mi sta davanti posso solo dire di guardare il calendario e far notare che c'è scritto 2018 e non 1918!!!!!!

Tato50 6 anni fa su tio
Risposta a centauro
Giusto quello che dici; infatti diventerà una lingua sempre più comune specialmente in certi ambiti dove con stipendi da 12 milioni lasciano a casa 3000 persone senza tante preoccupazioni. Mio padre lavorava a stampare un giornale tutte le notti e guadagnava 350 franchi al mese con a carico una moglie e due figli. Non mi ha mai fatto mancare nulla anche se a volte la carne era un optional; malgrado questo, non potendo studiare l'inglese perché durante le vacanze scolastiche mi mandava a fare il magazziniere, una cosa mi ha insegnato forse più importante di certe lingue. L'onestà, il rispetto verso gli altri e le coste altrui e certi valori che nella vita del 2018 non esistono più. Non ho la pretesa che tutti mi parlino in dialetto ma almeno quella di un minimo di educazione e rispetto di certe persone al servizio del cittadino che parleranno quattro lingue ma nel 2018 non sanno fare 6x8 a memoria e ti guardano dall’alto in basso dimenticando che li pago anch’io. Quindi se devo fare una scelta non è che ci sia poi da essere contenti perché siamo nel 2018 e preferirei non sapere l'inglese ma tornare indietro, non dico al 1918, ma di qualche anno dove certi valori venivano prima del sapere o meno una certa lingua. Mettiamoci poi quanti di quelli che ci governano (male) sia a livello cantonale che federale e pure quelli di Bruxelles che si impicciano degli affari nostri e ricattano oltre che continuare a “rompere” l'inglese lo parlano? Non credo, i disastri li fanno ugualmente e ci stanno portando piano piano al livello di certe nazioni dove puoi aprire la bocca soltanto per respirare (Co2 che una volta non c'era ). Ta salüdi !!!!!!

centauro 6 anni fa su tio
Risposta a Tato50
I tempi cambiano, nel primo '900 l'umanità e i valori tra le persone era concreto ma ricordiamo che ci sono state 2 guerre mondiali!!! Oggi le cose vanno meglio economicamente, viviamo in pace, si ha la possibilità di studiare e imparare tutte le lingue che si vogliono, migliorare si può sempre. Mi rendo conto che intorno a me ci sono anche persone giovani che hanno una buona coscienza e istruzione e posseggono valori certamente trasmessi dalle loro famiglie. Ricordo che un mio conoscente che ora ha 89 anni affermava che non tornerebbe indietro e vive decisamente meglio in questa epoca.

Tato50 6 anni fa su tio
Risposta a centauro
Certo, hai ragione i tempi cambiano e non sarebbe normale se non fosse così. Sul fatto che viviamo in pace permettimi di avere qualche dubbio; forse da noi, anche se ci andrei cauto, considerato che con i mezzi di comunicazione attuali si vedono cose disgustose e da rabbrividire tutti i giorni. Ci sono state si due guerre mondiali ma se arriva la terza, anche se neutrali, scompariremo dalla terra. Io, forse l'avrai letto, sto combattendo da anni per vivere e dirmi tre volte "hai il cancro" in quale lingua mi venisse comunicato era l’ultimo dei miei problemi. Le possibilità i giovani hanno per studiare e formarsi al giorno d'oggi sono certamente superiori grazie a chi può permettersi di farlo o ai sussidi che riceve. Quel tuo conoscente che non tornerebbe indietro ai suoi tempi probabilmente o non legge i giornali o non guarda la TV che ora ci permette di essere a conoscenza in tempo reale di cose che prima non erano possibili e questo anche nel nostro piccolo. Non entro nei particolari di cosa molti giovani fanno per "passare il tempo libero" ma magari sanno l'inglese. Io, con sacrifici non da poco, mi son fatto una posizione senza chiedere nulla a nessuno, poi è arrivata la prima "mazzata" e la mia vita non è più tale d'essere chiamata così. Ora il mio motto è: A cosa serve prendere la vita sul serio che tanto non ne usciremo vivi ?". Ciao, buona giornata, vado a fare una risonanza ;-))

Tato50 6 anni fa su tio
Risposta a Frankeat
Dal dialetto "valecc" e in italiano "ruscello". Non parliamo poi di : "Bambini non buttatevi per terra che vi "brozzate" e dopo le vostre mamme se la prendono con me " !!! ;-))))

Frankeat 6 anni fa su tio
Risposta a Tato50
aaaAAAAHH! Pensavo che fosse qualche termine utilizzato nella vicina penisola e che non conoscevo. Non avevo capito che venisse dal nostro dialetto proprio perché avevo capito roma per toma. Giornata pesante...

Mattiatr 6 anni fa su tio
Non è stato il datore a scartarlo ma una probabile selezione del pubblico che avrebbe fatto più fatica a donare soldi a uno con l'accento diverso dal proprio. Considerando la crescente antipatia degli indigeni nei confronti dei nostri vicini della penisola non penso che avrebbe avuto una grande influenza. Magari mi sbaglio ma probabilmente avrebbe solo perso il suo tempo. Buona settimana

limortaccituoi 6 anni fa su tio
Ma dai? In ticino esistono i razzisti che pensano che dal momento che sei nato sotto Chiasso vali meno? Ma và? Come siamo messi male...questi selvaggi leghisti ci porteranno al baratro.

Frankeat 6 anni fa su tio
Risposta a limortaccituoi
Chiasso? io pensavo Melide :-)

Tarok 6 anni fa su tio
Risposta a limortaccituoi
lo stesso succede tra rromani e napulitani... ganasa

Mattiatr 6 anni fa su tio
Risposta a limortaccituoi
Razzisti? Semplicemente il datore ha deciso che chi assumerà deve avere le caratteristiche necessarie a diffondere sicurezza e postare la gente a donare dei soldi. Qui come in quasi tutto il nord Italia c'è la convinzione che i meridionali non siano affidabili. È un'idea sbagliata? Certamente ma non riusciremo a levare questo pensiero dalla nostra mente molto facilmente. Questo non è razzismo, non gli è stato negato il posto di lavoro perché il datore ha qualcosa contro di lui ma perché probabilmente il pubblico ne diffiderebbe maggiormente rispetto a un'uomo con il nostri accento.

limortaccituoi 6 anni fa su tio
Risposta a Mattiatr
Quindi sì, i ticinesi (datori di lavoro o clienti che siano) sono razzisti. Perché credono che un meridionale sia una persona inaffidabili a prescindere. Grazie per aver sostenuto e avvalorato la mia tesi ;)

Mattiatr 6 anni fa su tio
Risposta a limortaccituoi
Il fatto è che non sono conosciuti per essere grandi lavoratori. Esattamente come i tedeschi non sono conosciuti per fare le cosa male e con il fondo schiena.

limortaccituoi 6 anni fa su tio
Risposta a Mattiatr
Un po' come i ticinesi in svizzera tedesca. Oder?

centauro 6 anni fa su tio
Risposta a Mattiatr
Però dimmi chi fa il muratore nelle imprese elvetiche?

limortaccituoi 6 anni fa su tio
Risposta a Tarok
Quindi è giusto e legittimo? Mah...

Lokal1 6 anni fa su tio
Risposta a Frankeat
Melide...io pensavo Rivera:-) ahahaha

limortaccituoi 6 anni fa su tio
Risposta a Frankeat
-.-'

lo spiaggiato 6 anni fa su tio
Risposta a Frankeat
Il Ceneri, non Melide... il confine naturale tra l'Europa e l'Africa... :-)))))

Frankeat 6 anni fa su tio
Risposta a Lokal1
Ognuno ha la propria Chiasso :-)

centauro 6 anni fa su tio
Risposta a Frankeat
in realtà il confine naturale tra Europa e Africa corre lungo la val Morobbia e prosegue lungo la piana di Magadino per continuare approssimativamente nelle Centovalli.........

Frankeat 6 anni fa su tio
Risposta a centauro
Hai vinto e mi inchino. Adesso vado a raggruppare la mandria di gnu e poi torno nella mia capanna a macinare il grano.

centauro 6 anni fa su tio
Risposta a Frankeat
Se campi ancora 3 o 4 secoli, sarà così per tutti noi.

Desiree2012 6 anni fa su tio
sono Svizzera, disoccupata da un anno e mezzo e ho inoltrato 950 candidature spontanee e mirate, ho avuto colloquio dove potrei raccontarne di ogni, da proposte di stipendi da fame, dove chiaramente mi facevano capire che con lo stipendio equo per una persona che abita qui in ticino loro prendono due frontalieri.... forse è ora che qualcuno si chini e tuteli noi che abitiamo qui, con gli stipendi adeguati al costo della vita qui in svizzera e non in lombardia!!!! E ora di finirla!!!

sipial 6 anni fa su tio
Certe furberie d'oltralpe vanno a incrementare le lunghe liste di fallimenti ormai quasi infinite in Ticino. Un lavoro sicuramente sottopagato, un beneficio a chi ha inventato questa "azienda" e (forse) le briciole ai destinatari...

centauro 6 anni fa su tio
Risposta a sipial
Intendo le furberie nella Svizzera Tedesca?

Biagio 6 anni fa su tio
Beh, dipende dal tipo di lavoro, lo sappiamo bene. Ve lo immaginate un ticinese che non parla dialetto? Avrebbe speranze di essere assunto in officina, bar, ristorante in Valle Maggia, in Leventina? Anche li sarebbe discriminazione? E' come parlare di discriminazione chi non conosce le lingue. Ad ogni modo, posso dire all'amico calabrese di non arrendersi, sicuramente troverà la sua strada. Magari lui grazie a TIO ed a questa polemica troverà lavoro, mentre altri ..... Viva l'informazione .....

navy 6 anni fa su tio
Quando un residente (e ve ne sono centinaia - svizzeri doc oppure no) si ritrova ai margini in quanto abbiamo un Ticino invaso dai frontalieri non si fa che darlo per scontato e digerito. Quando un italiano si sente discriminato se ne fa una questione? ll Ticino è INVASO da lavoratori stranieri che ENTRANO IN SVIZZERA CON TANTE PRETESE e TANTE LAMENTOSE POLEMICHE. Questa è l'ennesima. ANZICHÉ DENUNCIARE A MODI DOMENICA IN È ORA CHE L'ITALIANO FACCIA IL NECESSARIO NEL SUO PAESE E CHE QUEST'ULTIMO GLI GARANTISCA LUI UN LAVORO. Al netto di questo situazione in cui non voglio entrare più di tanto, posso dire quanto CAPITATO A ME tempo fa. Mi ha contattato un broker assicurativo per CASSA MALATI. Tanti blablabla con accento chiaramente del sud (mi fermo qui). Bene, solo per quel fattore non ho e non firmerò mai alcun contratto con un'azienda che fa lavorare gente che, del Ticino ed in Ticino, non sa e non fa nulla. Residenti validi nel terziario ne abbiamo a centinaia. Andare a prendere gente estera È UNA VERGOGNA. Siamo discriminati a casa nostra e lo diciamo ANCORA TROPPO A BASSA VOCE. Questo articolo e la presupponenza del signorino ne è l'ennesima conferma.

Bandito976 6 anni fa su tio
Risposta a navy
Quello che dici é molto giusto. Anche io la penso come te. Infatti deve partire da noi ticinesi. Se quando abbiamo bisogno di un bene notiamo che l'azienda a cui ci rivolgiamo é piena di frontalieri non dobbiamo acquistare. Vedrete che visto che non ci pensa il governo ci pensa il popolo.

centauro 6 anni fa su tio
Risposta a navy
Ma vagamente non hai mai lontanamente pensato che la causa di tutto questo disastro è partita dai tuoi politici manipolati come burattini dal mondo economico del tuo cantone?????

navy 6 anni fa su tio
Risposta a centauro
Buongiorno Centauro! Grazie per leggermi e commentare! Certo! La politica ha una grande responsabilità. I politici non sono MIEI ma di tutti. Evidentemente, in Ticino ed in Svizzera in generis non abbiamo saputo votare in modo "giusto" eleggendo gente che, in primis, cerca di pensare ai propri concittadini e non al mondo globalizzato (mi verrebbe da dire "mondo gabolizzato"). La politica è di tutti e se tutti se ne rendessero conto forse - DICO - FORSE, le cose girerebbero meglio. Saluti e buona giornata.

centauro 6 anni fa su tio
Risposta a Bandito976
Allora mi sa che dovrai fare i tuoi acquisti nel canton Uri!!!

Lourmarin 6 anni fa su tio
Un suggerimento a tio... sarebbe interessante un'inchiesta su tutte quelle persone residenti da anni in Ticino, nate o diventatè svizzere che non riescono a fare carriera solo perché il loro cognome finisce in ic, perché c'è un Hosseini di troppo nel nome o perché pur parlando dialetto perfettamente hanno una pelle troppo scura. La spettacolarizzazione di un problema a partire da un solo caso è una pratica che personalmente lascerei a sud. Preferisco un'inchiesta seria e utile. Senza generalizzare. Anche di denuncia ma che sia utile per migliorare le cose.

Lourmarin 6 anni fa su tio
Tutto dipende dal genere di lavoro, dal tipo di contatto con la clientela che hai e dallimportanza che svolge il parlato in uno specifico lavoro. MA NON chiamamola discriminazione. Immaginiamo una fiction tv francese con un attore marsigliese con forte accento provenzale che fa il ruolo del guardia caccia in Alsazia. Improponibile. Mi sembra ovvio .anche se in Ticino il guardia caccia della TV tutto aveva salvo l'accento onsernonese... Detto questo quanti ticinesi io per primo non sono stati assunti in svizzera francese ad esempio ... parce que tu as un drôle d'accent. ... cerchiamo di contestualizzare bene prima di fare sentenze. Penso che la stessa cosa sarebbe potuta accadere anche in Italia fra italiani.

Biagio 6 anni fa su tio
Risposta a Lourmarin
Caro lettore, sono in tanti, me compreso a pensarla come te. Ma purtroppo in Ticino .....

centauro 6 anni fa su tio
Risposta a Lourmarin
Hai usato parole davvero significative.

tip75 6 anni fa su tio
ma bastaaaa che lavorano più italiani e stranieri che svizzeri in svizzera, eppure se parliamo di discriminazione chi è il razzista? che notizie scritte tanto per mettere gli uni contro gli altri, veramente state scadendo

Gus 6 anni fa su tio
Sicuramente un centesimo in beneficienza ad uno con l'accento del sud io non lo darei. Il motivo: basta seguire alcune trasmissioni italiane e si capisce il perché

Aky 6 anni fa su tio
Allora....se assumono un italiano, non va bene, se non lo assumono, non va bene.... Ma che volete allora ?!?

Diablo 6 anni fa su tio
Certo che in Ticino é assurda la situazione...tutti sono discriminati....tranne i residenti che si vedono sostituiti in nome del frontalierato a costo minore....peró questo non é discriminante e quanto vengono create norme per tutelare il lavoro dei residenti, oppure per dare precedenza ai residenti si viene ancora tacciati di razzisti........che pietá.....

vulpus 6 anni fa su tio
Ma che razza di azienda è?Come fanno ad avere il permesso di esercitare? Raccolgono fondi per fare beneficenza, ma poi pagano chi raccoglie questi fondi? Li pagano a percentuale di quanto raccolgono? Mai sentire castronerie del genere.Ma in Svizzera si può fare di tutto!

matteo2006 6 anni fa su tio
Risposta a vulpus
Si pagano persone per raccogliere firme ti meravigli che queste associazioni pagano per raccogliere soldi?

kochise74 6 anni fa su tio
... capita ai nostri....

Mesana 6 anni fa su tio
Perché meravigliarsi tanto? Capita anche a noi indigeni!!!!

Equalizer 6 anni fa su tio
Si potrà anche definirlo razzismo, ma onestamente, in Ticino se metti a raccogliere fondi di beneficenza uno con accento dell'est o meridionale, la ditta ha zero speranze di riuscita. E per questo i vari tipi in questione possono solo ringraziare i loro connazionali per tutte le fregature che hanno ci hanno rifilato in passato.

Hardy 6 anni fa su tio
Capitò anche a me una vicenda analoga, il motivo ufficiale fu proprio il mio accento straniero, anche se poi ho saputo che l'azienda ha assunto per la posizione offerta una persona che collaborava con loro già da anni.

lancelot_1967 6 anni fa su tio
Por nani.....

Frankeat 6 anni fa su tio
Questi fundraiser sono il male. Te li trovi all'angolo della strada, vicino alle casse degli autosili e in mille altri posti. Ogni volta devo cambiare strada per evitare di essere "assalito". Una noia mortale.

Mirketto 6 anni fa su tio
È lunedì....non sanno cosa scrivere per fare un articolo....aiut

geiger 6 anni fa su tio
può sempre cercare lavoro più vicino a casa sua...

pillola rossa 6 anni fa su tio
" trasferitosi di recente a Lugano in cerca di lavoro"...

elvicity 6 anni fa su tio
Non capisco questi articoli... non dovrebbe essere dato la precedenza a personale indigeno/residente. Ora fate propaganda anche per chi si è trasferito recentemente ... mah

Hardy 6 anni fa su tio
Risposta a elvicity
Se a presentarsi ai colloqui sono perlopiù italiani che colpa ne ha il datore di lavoro e soprattutto tio che pubblica la notizia? Poi mica sappiamo chi è stato preso in considerazione tra coloro che si sono presentati.

bubi_67 6 anni fa su tio
Accento o non accento... il problema per me è un altro: Una società che assume e PAGA! persone per raccogliere soldi che andranno in beneficienza ?!? Quindi i soldi che doni pensando che servano a fare del bene, agli effetti servono per far stare in piedi una società... inpratica forse il 10% di quello che doni arriva a destinazione! UNO SCHIFO!!!

matteo2006 6 anni fa su tio
Risposta a bubi_67
ecco il nocciolo.

francox 6 anni fa su tio
Potrebbe essere anche simpatico sentire accenti diversi. Pensandola al contrario, dubito che avrei un gran successo in una società per raccolta di beneficienza a Gioia Tauro con la mia cadenza da dialetto della valle di Muggio...;-)
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