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CANTONE / BERNABerna smentisce Filippo Rossi, «non sei stato abbandonato»

18.01.18 - 11:34
Per il Consiglio federale il giornalista ticinese «si è esposto a gravi rischi senza prendere le necessarie precauzioni». La Helpline del DFAE ha fatto ciò che doveva fare
Ti Press
Berna smentisce Filippo Rossi, «non sei stato abbandonato»
Per il Consiglio federale il giornalista ticinese «si è esposto a gravi rischi senza prendere le necessarie precauzioni». La Helpline del DFAE ha fatto ciò che doveva fare

BERNA -  La Helpline del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) - raggiungibile 24 ore su 24, 365 giorni all'anno - ha lavorato bene in seguito alla comunicazione dell'arresto del giornalista ticinese Filippo Rossi in Venezuela lo scorso autunno. È quanto afferma il Consiglio federale in una risposta ad un'interrogazione del consigliere nazionale Marco Chiesa (UDC/TI).

Il giornalista indipendente di Comano era stato fermato insieme ad altri due reporter - uno italiano e uno venezuelano - mentre tentavano di entrare in un carcere nello Stato di Aragua per condurre un'inchiesta. Liberato in meno di 48 ore dall'arresto, in diverse interviste Rossi aveva denunciato l'abbandono e la poca considerazione delle autorità svizzere.

Tanti rischi, poche precauzioni - Il giornalista «ha deciso di propria iniziativa di visitare la prigione di Tocorón. Con questo viaggio si è esposto a gravi rischi senza prendere le necessarie precauzioni per eventuali emergenze, come predisporre un'assistenza legale o comunicare previamente le proprie intenzioni all'Ambasciata», afferma il Governo.

Non appena la Helpline ha ricevuto la chiamata nella notte tra venerdì 6 e sabato 7 ottobre, ha informato l'Ambasciata di Svizzera a Caracas, che ha accordato la protezione consolare e ha avuto vari contatti telefonici con l'interessato fino alla liberazione, avvenuta due giorni dopo.

Consulente legale non reperibile - In caso di arresto all'estero, il DFAE non può farsi carico delle spese per l'assistenza legale. Siccome nel fine settimana in questione il consulente legale dell'Ambasciata non era reperibile, quest'ultima ha proposto, vista l'urgenza, di rivolgersi all'avvocato che rappresentava il detenuto italiano.

Le rappresentanze svizzere non fanno in genere immediatamente visita alle persone detenute e il DFAE ha ritenuto che non sussistesse un imminente pericolo per la vita o l'integrità fisica di Rossi. Inoltre, viene precisato, in Venezuela è molto rischioso spostarsi di notte.

In seguito alla liberazione, l'ambasciata di Svizzera ha accompagnato Rossi all'aeroporto su sua richiesta. Il giornalista si è mostrato sollevato e riconoscente per l'aiuto ricevuto. Una volta atterrato in Spagna ha infine confermato all'Ambasciata di essere arrivato e ha ribadito la sua riconoscenza per il sostegno fornitogli.

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COMMENTI
 

miba 6 anni fa su tio
Tentavano di entrare in un carcere nello Stato di Aragua per condurre un'inchiesta... No comment....

Lokal1 6 anni fa su tio
Risposta a miba
Pare ci sia riuscito.... per 48ore...ahahahah

matteo2006 6 anni fa su tio
Risposta a Lokal1
touché :-P

castigamatti 6 anni fa su tio
Rossi un'altra crapa da boiler che si mette autonomamente e consapevolmente in situazioni rischiose e poi fa la voce grossa con la CH... eppoi cara grazia che ha fatto solo 2 giorni di galera... per conto mio potevano lasciarlo lì anche qualche mesetto...tutte spese a carico del cittadino!!!!

GI 6 anni fa su tio
titolo sbagliato.....è a Marco Chiesa che il CF risponde....visto che il signor Rossi si era dichiarato soddisfatto....

lo spiaggiato 6 anni fa su tio
Non si capisce bene se è il giornalista che si è lamentato o il deputato Mario Chiesa che ha fatto una interrogazione inutile... mah

matteo2006 6 anni fa su tio
E anche quello che cerca visibilità per oggi posso dire "ce l'ho!" passiamo alla prossima.
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