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BELLINZONAAllievi solidali con il docente sotto inchiesta

10.01.18 - 06:26
Due lettere aperte sono state sottoscritte da numerosi liceali di Bellinzona e una missiva è stata inviata alla Rsi
Ti Press/lettore tio.ch
Allievi solidali con il docente sotto inchiesta
Due lettere aperte sono state sottoscritte da numerosi liceali di Bellinzona e una missiva è stata inviata alla Rsi

BELLINZONA - L’inchiesta amministrativa aperta nei confronti di un docente del Liceo di Bellinzona, reo di aver avuto alcuni atteggiamenti irrispettosi nei confronti di alcuni allievi, ha suscitato la reazione degli stessi liceali, che attraverso una presa di posizione appesa all’entrata dell’istituto scolastico, corredata da numerose firme, hanno voluto esprimere solidarietà verso il professore, prossimo alla pensione e attualmente in malattia.

Non solo, alcuni studenti di 3a liceo hanno messo nero su bianco il loro disappunto per la vicenda, inviando una lettera alla Rsi (che per prima ha riportato la notizia). «Abbiamo avuto modo di guardare il servizio apparso sul Quotidiano, riguardo alle presunte molestie da parte di un docente del liceo di Bellinzona e del suo “umiliante ed irrispettoso” umorismo e comportamento; lo si accusa di aver fatto sentire inferiori i suoi studenti e di aver provocato eccessivamente le sensibilità di alcune sue alunne. Conoscendo personalmente il professore in questione, possiamo comprendere come alcuni studenti possano ritrovarsi basiti di fronte alla sua ironia pungente e volutamente provocatoria (ma in genere apprezzata). Siamo rimasti quindi spiacevolmente colpiti (come d’altronde la maggior parte dei nostri compagni) dal tono assai diffamatorio con cui il nostro stimato docente viene dipinto all’interno del servizio».

A loro dire, il docente in questione non avrebbe mai umiliato, ferito o molestato nessuno, né tantomeno abusato della propria posizione. « Anzi, si è sempre mostrato pronto a stringere una mano e scusarsi verbalmente qualora avesse esagerato oppure quando uno studente fosse rimasto offeso. Insomma, i termini usati nel servizio avrebbero «gonfiato» oltremodo la vicenda. «Il trattamento riservatogli ci è parso molto grave in una società come quella odierna, dove una denuncia qualunque, falsa o gonfiata che sia, può rovinare una carriera ed una reputazione personale, che nel suo caso era più che positiva», si legge in conclusione.

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COMMENTI
 

moma 6 anni fa su tio
Il 1968, il bivio. Ora stiamo vivendo quel bivio e la via che abbiamo imboccato con le sue inevitabili conseguenze.

Zico 6 anni fa su tio
di firme in calce, mi sembra che ce ne sia una gran quantità. Ora forse sarebbe il caso di denunciare i denuncianti e chi regge loro la coda (genitori, parenti etc), tantpo per far capir loro che nelle vita esistono anhe le difficoltà e che qualche critica anche se arguta può aiutare a maturare. sempre gli stesi genitori quando i figli si troveranno davanti alla vita (quella lavorativa, quella vera) saranno i primi a criticare la scuola: mio figlio/a aveva sempre ottimi voti, ma è colpa del lassismo della scuola..e bla e bla..e bla...

1303 6 anni fa su tio
A mio avviso prima di buttare fuori notizie alla c. di cane si dovrebbe perlomeno attendere le bocce ferme

Max1 6 anni fa su tio
Stiamo formando una generazione di pappa molle Dai togliamo anche il militare e accompagniamoli in classe Non se ne può più di queste facili denuncie

andrea28 6 anni fa su tio
Non posso sapere come stanno le cose in questo caso specifico, ma in generale è vero che oggi i docenti o i datori di lavoro di apprendisti, non possono più fare un'osservazione critica senza rischiare che ragazzi viziati e iperprotetti si mettano a piangere in quanto non abituati a sentirsi dire un no...
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