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CANTONEUn incentivo comunale per la sopravvivenza del negozio di paese

04.01.18 - 06:04
Lo propone da poco più di un mese il Municipio di Novazzano. Ma soltanto una cinquantina di residenti ha sinora aderito all’iniziativa
M-Market
Un incentivo comunale per la sopravvivenza del negozio di paese
Lo propone da poco più di un mese il Municipio di Novazzano. Ma soltanto una cinquantina di residenti ha sinora aderito all’iniziativa

NOVAZZANO - Per i negozi di quartiere e di paese, si sa, i tempi sono duri. Da una parte c’è la concorrenza dei numerosi centri commerciali ticinesi, dall’altra quella dei supermercati d’oltre frontiera. A Novazzano (dove il confine dista davvero pochi passi) si tenta allora la strada dell’incentivo comunale a sostegno dell’acquisto di prodotti alimentari nel negozio di paese, il Maxi Market in via alla Chiesa 1. Concretamente si tratta di uno sconto del 5% a favore dei residenti che aderiscono all’iniziativa (il Comune partecipa alla promozione nella misura del 50%). Il risultato? In un mese si conta una cinquantina di tesserati. «Ma si tratta di clienti abituali, non nuovi» ci dice infatti la titolare Silvia Vecchia. «Più che altro serviamo persone anziane o che non hanno i mezzi per spostarsi altrove, manca invece il riscontro da parte dei giovani».

L’iniziativa è stata proposta direttamente dal Comune, proprio con l’intenzione di favorire un’attività che per la località del Mendrisiotto ha non soltanto una funzione pratica ma anche sociale. In particolare dopo che gli spazi di via alla Chiesa 1 erano rimasti vuoti per oltre un anno: il 10 ottobre 2015 la catena italiana Crai aveva gettato la spugna, l’attività aveva resistito soltanto un anno. La sfida, ora, non è di certo meno difficile per il Maxi Market, che ha aperto i battenti lo scorso maggio. «Il nostro primo traguardo è l’anno di attività, speriamo che l’andamento migliori» afferma la titolare. L’avventura del nuovo supermercato di paese era partita in collaborazione con una catena d’oltralpe, che ben presto ha però rinunciato. «Era stata promessa una grande azione di marketing, che non c’è stata» conclude Vecchia.

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COMMENTI
 

Libero pensatore 6 anni fa su tio
Questo genere di servizio ormai non serve più. Inutile incentivare qualcosa che non suscita più alcun interesse. I soldi pubblici andrebbero inseriti in modo diverso. Per le persone anziane e/o con difficoltà a livello di mobilità si potrebbe pensare di dare un contributo agli abitanti che si mettono a disposizione per accompagnarli a fare la spesa (in auto o con mezzi pubblici).

Svizzeraefieradiesserlo 6 anni fa su tio
Risposta a Libero pensatore
Sono d'accordo.
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