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MENDRISIO«I nostri malati trattati come pacchi postali»

13.11.17 - 10:17
L'allarme lanciato in un'interrogazione del Plr al Municipio: liste d'attesa sempre più lunghe, grave carenza di posti letto post-acuti. «Serve un intervento urgente»
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L'Ospedale Beata Vergine di Mendrisio
L'Ospedale Beata Vergine di Mendrisio
«I nostri malati trattati come pacchi postali»
L'allarme lanciato in un'interrogazione del Plr al Municipio: liste d'attesa sempre più lunghe, grave carenza di posti letto post-acuti. «Serve un intervento urgente»

MENDRISIO. Una «grave carenza» di posti letto post-acuti negli ospedali del Mendrisiotto. Solo presso la casa Santa Lucia, sono oltre una ventina i pazienti «costantemente in lista d'attesa». E nelle altre residenze per anziani la situazione non è migliore. A lanciare l'allarme è un gruppo di consiglieri comunali Plr di Mendrisio, in un'interrogazione urgente presentata oggi al Municipio.

Posti esauriti - L'ospedale regionale Beata Vergine di Mendrisio (Obv) è «costantemente pieno» scrivono i consiglieri Ricardo Pereira Mestre (primo firmatario), Massimiliano Bordogna, Giovanni Poloni e Alessandra Tela. «La problematica è nota ormai da tempo e le liste d'attesa sono sempre più lunghe» continua la nota «le vittime silenziose di questo sistema saturo sono i nostri anziani malati, trattati come pacchi postali in giro per il Cantone e le famiglie che sempre più vivono dei periodi provanti e difficili». I firmatari chiedono un intervento dell'Esecutivo momò per una soluzione-tampone, in attesa che 30 posti letto aggiuntivi saranno disponibili in una nuova ala in costruzione presso l'Obv. Di seguito il testo dell'interpellanza. 

Interpellanza urgente: situazione d’emergenza nel Mendrisiotto con grave carenza di posti letto post-acuti rispetto al fabbisogno attuale

 Egregi Signori,

con la presente portiamo all’attenzione del Municipio una forte preoccupazione del gruppo PLR in merito alla difficile situazione dei posti letto post-acuti nel Mendrisiotto.

Tale problematica è ormai nota da tempo, con dati solidi e inconfutabili del bisogno regionale, che ha portato anche il Gran Consiglio ad approvare un emendamento della Pianificazione Ospedaliera Cantonale in vigore e che prevedere 30 posti RAMI presso l’OBV di Mendrisio e il mantenimento degli attuali 15 posti letto CAT presenti presso la casa per anziani St. Lucia di Arzo. Ricordiamo che tale risultato era stato ottenuto proprio grazie ad una mobilitazione degli operatori sanitari, della popolazione, associazioni e politica regionale e Cantonale.

Questi sforzi e questa vittoria risultano attualmente vani dal ricorso che sta rallentando l’edificazione della nuova ala dell’OBV destinata ad accogliere 30 posti letto RAMI (Reparto Acuto a Minor Intensità) che rischia di allungare ulteriormente il tempo necessario per disporre realmente di questi posti letto.

La situazione attuale vede l’OBV di Mendrisio costantemente pieno, con un numero crescente di pazienti in attesa per un letto post-acuto (a titolo di esempio, attualmente presso la casa St. Lucia, vi sono ben oltre 20 pazienti del Mendrisiotto costantemente in lista d’attesa per un posto CAT, da cui sono esclusi i pazienti annunciati in CAT di tutto il Cantone, sino a Sementina, Faido e oltre, con richieste provenienti sia dall’OBV che da altri ospedali).

Seppur l’organizzazione sempre più efficiente dei servizi di aiuto domiciliare permetta di anticipare le dimissioni ospedaliere e CAT, resta un elevato fabbisogno regionale che può solo peggiorare nel corso dei prossimi anni, dato dall’invecchiamento della popolazione e dalle condizioni medico-sanitarie e sociali sempre più complesse da gestire.

I posti temporanei in casa per anziani nel Mendrisiotto sono costantemente saturi e la situazione non permette di assicurare la presa a carico della fascia più fragile della nostra popolazione che in seguito a ricovero ospedaliero ha bisogno di ben più degli attuali 14 o 28 giorni messi a disposizione nei CAT/STT.

A livello regionale non riusciamo poi ad assicurare un posto in casa per anziani temporaneo per quei pazienti che necessitano di oltre un mese, sino a tre mesi, per un recupero completo che permetta poi il rientro al domicilio (a tali pazienti, se degenti in ospedale, viene infatti preclusa la possibilità di usufruire di cure CAT entrando spesso in un circolo vizioso che li porta a multiple degenze in strutture diverse oppure ad un improprio e precoce ricovero in casa per anziani quando, in un contesto appropriato avrebbero la possibilità di raggiungere un recupero motorio ed indipendenza tale da evitare un ricovero di lungo degenza).

Le vittime, silenziose, di questo sistema saturo sono i nostri anziani malati, trattati come pacchi postali in giro per il Cantone e le famiglie che sempre più vivono dei periodi provanti e difficili da gestire quando i propri cari hanno più bisogno della loro vicinanza.

Da molteplici incontri avvenuti tra i professionisti della salute attivi nel Mendrisiotto, si conferma la grave situazione di emergenza e si sono già delineate alcune soluzioni che in tempi molto brevi potrebbero essere messe in atto, anche provvisoriamente, sino all’apertura dei posti RAMI nella nuova ala dell’OBV, previo accordo dell’UMC e Ufficio anziani.

A seguito di quanto precedentemente scritto, chiediamo al Lodevole Municipio:

Il Municipio è a conoscenza della situazione di emergenza e delle possibili soluzioni che si potrebbero mettere in atto, eventualmente in maniera transitoria sino all’apertura del reparto RAMI presso l’OBV di Mendrisio, previo accordo dell’Ufficio del Medico Cantonale ed Ufficio Anziani?

Il Municipio intende prendere posizione o concordare una presa di posizione politica regionale in merito all’attuale situazione che potrebbe perdurare anche nei prossimi 4-5 anni?

Vi sono delle strategie che potrebbero migliorare la situazione?

In fede

Dr.med. Ricardo Pereira Mestre, Consigliere comunale PLR, primo firmatario

Massimiliano Bordogna, Consigliere comunale PLR

Giovanni Poloni, Consigliere comunale PLR

Alessandra Tela, Consigliere comunale PLR

 

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COMMENTI
 

Gus 6 anni fa su tio
Bastas spostarsi di qualche chilometro come fanno quelli della Valli (poco considerati anche dai Mo-Mo) e il problema è risolto

Foxdilollo78 6 anni fa su tio
Risposta a Gus
Se per qualche chilometro intendi 200 allora ti do ragione... nn solo gli anziani... chi ha problemi di salute viene lasciato solo... se lo specialista non trova ciò che hai, ti danno del pazzo oppure ti rispediscono dal medico di famiglia... una volta che vieni etichettato come caso fuori norma ti lasciano da solo, pensa un anziano e pure malato anomalo...

Pepperos 6 anni fa su tio
Diminuisce il prelievo fiscale su grandi aziende! Aumento dei costi della sanità, ma diminuisce l'offerta.
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