Enzo Perini, 76 anni, è un uomo che negli ultimi mesi è stato colpito da una lunga serie di problemi fisici. La sua è una storia emblematica. Pro Senectute: «Casi simili saranno sempre più frequenti»
LOCARNO – Gli anziani ticinesi si sentono sempre più soli e incompresi. A dimostrarlo, le tante telefonate che settimanalmente riceve Pro Senectute. «Hanno difficoltà con le assicurazioni sociali, con la burocrazia, con la sanità» evidenzia il direttore Gabriele Fattorini. E c’è una storia, quella di Enzo Perini, 76enne di Locarno, che è emblematica. Un anziano che negli ultimi diciotto mesi è stato colpito da una lunga serie di problemi, fisici e non solo. «Prima ho avuto un ictus – spiega – poi sono caduto dalle scale. Ho una frattura al braccio. Non mi sento seguito dalle strutture sanitarie».
I più vecchi della Svizzera – Il Ticino diventerà una terra di “signor Perini”? D’altra parte le cifre indicano che il Ticino è il cantone con il maggiore numero di “over 65”. «Il 22% della popolazione è in pensione – dice Fattorini – circa 75'000 persone. Siamo di quattro punti percentuali sopra la media svizzera». E, visto che la speranza di vita aumenta sempre di più (al momento in Ticino è oltre gli ottant'anni, ed è tra le più alte al mondo), crescerà anche il numero di anziani in preda a difficoltà fisiche, psicologiche, finanziarie e sociali.
Dall’ictus alla caduta – Enzo Perini è stato un brillante anestesista. Oggi è un signore anziano che non si sente capito. Soprattutto da quello che una volta era il suo mondo. Quello della sanità. Nel 2016 ha subito un grave ictus di quarto grado. A giugno di quest’anno, dopo un’incredibile ripresa, cade dalle scale del suo palazzo. E si frattura la spalla. «L’ascensore nello stabile era bloccato a causa di lavori di manutenzione – ricorda – io abito al quarto piano. La mia caduta è stata rovinosa. Continuo a fare dentro e fuori dagli studi medici. Non capisco più niente».
Una vita stravolta – Insomma, una vita stravolta in pochi anni. Una frattura difficile da curare e che, a oltre quattro mesi di distanza, è ben lungi da essere guarita. Quella di Enzo Perini è una storia di ordinario smarrimento. Intanto, le cifre elaborate dall’Università di San Gallo indicano che in Svizzera il 19% degli anziani ha un forte bisogno di aiuto (in Ticino sono ben 6'000 gli anziani nelle case di riposo), a fronte di un 58% che è autosufficiente e di un 13% che ha solo una leggera necessità di sostegno.
Un crescente bisogno di sostegno – «L’evoluzione demografica implica che il potenziale numero di persone bisognose di aiuto sia destinato a crescere – sostiene Fattorini – per alcuni l’aumento della speranza di vita può coincidere con un processo che porta a una fragilità graduale della propria salute. Non solo. Molti anziani oggi si sentono a disagio nell’affrontare il servizio pubblico, nel fare valere i propri diritti. A volte hanno semplicemente bisogno di una mediazione, di essere accompagnati. Per ovviare a questa problematica, noi di Pro Senectute abbiamo aperto sportelli in ogni regione del cantone».
Si cercano volontari – Fattorini lancia poi un appello: «Siamo sempre alla ricerca di volontari, soprattutto nel Locarnese. Persone che mettano a disposizione qualche ora del proprio tempo per accompagnare magari gli anziani dal medico. Oppure semplicemente all’ufficio postale. Oppure in un negozio di telefonia. Molti anziani hanno grandi problemi con la digitalizzazione. Non sanno come gestirla. L’anziano, in particolare quando inizia ad avere difficoltà fisiche, è spesso in preda a una fragilità emotiva. Necessita di un supporto. Senza contare i drammi della solitudine. Anche per questo, Pro Senectute propone regolarmente attività ricreative e pranzi in compagnia».