Nell’ultimo decennio i casi sono raddoppiati, anche in Ticino. L’esperto: «C’è meno paura dell’HIV»
LUGANO - Sono già 1’036 i casi di sifilide in Svizzera che nel corso di quest’anno sono stati segnalati all’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP). Praticamente il doppio di quelli che si contavano nel 2007: allora erano 557. E ancora di più rispetto alla metà degli anni Novanta, quando le segnalazioni erano cinquanta. E considerando che il 2017 non è ancora terminato, per la fine dell’anno si arriverà presumibilmente a una cifra record. «Ogni settimana scopriamo nuovi casi» afferma Philipp Bosshard della Clinica dermatologica dell’Ospedale universitario di Zurigo, interpellato dall’Aargauer Zeitung.
Contagio maschile, ma non solo - La trasmissione della sifilide avviene principalmente attraverso i rapporti sessuali, di qualsiasi tipo. Sarebbe particolarmente diffuso il contagio anale, come conferma anche un recente studio tedesco che tra le cause constata un aumento di sesso anale non protetto negli ambienti omosessuali. E le cifre dell'UFSP attestano che la malattia è contratta soprattutto dagli uomini (si tratta all’incirca del 90% delle segnalazioni).
Il timore dell’HIV - Ma come si spiega il costante aumento dei casi? «Riteniamo che negli anni Novanta fosse più diffusa la paura dell’HIV» afferma Bosshard. Pertanto all'epoca veniva utilizzato maggiormente il preservativo, che impediva anche il contagio da sifilide.
Ginevra e Basilea in testa - Il maggior numero di contagi si registra a Basilea-Città (30,04 su 100’000 abitanti) e Ginevra (31,66). In Ticino i casi, in rapporto alla popolazione, sono 14,96 (nel 2007 erano 7,3). Il nostro cantone è quindi in linea con il dato nazionale, che - come detto - nell'ultimo decennio è raddoppiato.
Clamidiosi e gonorrea - Nell’ultimo decennio si osserva anche l’avanzata di altre malattie sessuali, come la clamidiosi e la gonorrea. Per la prima nel 2017 si contano, attualmente, 8’748 segnalazioni, per la seconda 1’987. Per quanto riguarda il Ticino, nel 2016 l'incidenza della gonorrea era del 18,06% (in testa Zurigo con il 52,82%), mentre quella della clamidiosi era del 112,87% (i casi segnalati erano 400, un dato in linea con gli anni precedenti).
Più controlli - «Per evitare un ulteriore aumento delle infezioni, le persone dei gruppi a rischio dovrebbero sottoporsi a più controlli» dice Bosshard. La sifilide sarebbe comunque facilmente curabile: «Durante il primo anno d’infezione è sufficiente una dose di penicillina». Negli stadi successivi serve invece una seconda dose oppure un ricovero ospedaliero di due settimane circa.
Rapporto dell'UFSP - I dati relativi alle infezioni sessualmente trasmissibili sono inoltre stati presentati oggi a Berna, nell'ambito di una conferenza stampa sul rapporto annuale dell'UFSP. Rispetto al 2015 vi è stato un incremento del 20% per quel che concerne i casi di gonorrea (2'270 totali), del 15% di quelli di sifilide (733) e dell'8% di quelli di clamidia (11'013). Per il secondo anno di fila è invece risultata praticamente invariata la situazione dell'HIV, con un leggera progressione dell'1% a 542 diagnosi. Nel commentare i dati ai media, Daniel Koch, responsabile della divisione malattie infettive dell'UFSP, ha sottolineato che «fortunatamente il totale relativo all'HIV è quasi inalterato, ma non siamo ancora soddisfatti. In futuro bisognerà informare meglio la popolazione».
Campagna di prevenzione - All'interno della campagna di prevenzione Love Life, per la quale il budget annuale è di due milioni di franchi, è stato introdotto il safer sex check, «un breve questionario anonimo» disponibile online che offre raccomandazioni personalizzate in funzione delle propria sessualità, ha dichiarato Simone Eigenmann, della sezione prevenzione e promozione dell'UFSP. La prima regola da seguire resta quella di «utilizzare il preservativo durante la pratica di sesso anale e vaginale», ha anche ribadito. Da oggi Love Life affronta inoltre il tema del frequente cambio di partner sessuale, che comporta rischi molto maggiori di contrarre un'infezione sessualmente trasmissibile, con un'operazione di sensibilizzazione. Questa durerà due settimane e include manifesti, un breve filmato proiettato nelle principali stazioni e azioni sui social network.