Parchi, cantieri, fermate del bus. Per una donna camminare in certi posti può essere un'esperienza fastidiosa. Abbiamo fatto un test
LUGANO. Dal classico fischio alle apostrofi più o meno ingiuriose, alle molestie vere e proprie. Il caso del produttore Harvey Weinstein ha sollevato echi di indignazione da Hollywood alla Svizzera: ma quanto è diffuso davvero il rispetto della donna alle nostre latitudini? Di recente in un'indagine condotta dalla città di Losanna è emerso che il 63% delle donne interpellate è stato molestato nello spazio pubblico almeno una volta nei 12 mesi precedenti (il 72 per cento per le ragazze tra i 16 e i 25 anni).
Il test della nostra complice - E in Ticino? Abbiamo fatto un test. Basta un giro in pieno giorno tra bar, cantieri edili e fermate del bus di Lugano per raccogliere «attenzioni» sgradite. Vestita in modo leggero ma non eccessivo, la nostra bella complice se l'è cavata con allusioni non volgari e qualche sorriso sguaiato. Ma c'è a chi è andata peggio. Le segnalazioni raccolte da Tio.ch/20minuti dicono che anche da noi i commenti si sprecano: «Quanto vuoi?», «facciamo un figlio insieme», «cosa ti farei» per citare solo i meno volgari riferiti anonimamente dalle nostre lettrici. Ecco alcuni esempi.
Le vostre testimonianze:
«Fischi e clacsonate sono la norma» racconta L.B.. «Una sera un automobilista mi ha persino chiesto: quanto vuoi?»
L.A.:«Capita spesso. Anche parole pesanti, ma non ho mai dato corda»
«A mia moglie quando era incinta da un cantiere è arrivato un “facciamo un figlio insieme”. Sono corso sul posto, stavo per fare un casino» si sfoga A.B.
R.B. ha 17 anni e vive a Lugano: «Passeggiando in centro la sera più volte sono stata avvicinata da un 60enne. Una sera ha chiesto a me a un'amica di baciarci e toccarci i genitali».
Poche denunce - Molte delle lettrici dai noi interpellate dichiarano ormai di averci fatto il “callo”. Eppure la legge parla chiaro: chiunque «impudentemente mediante parole molesta sessualmente una persona, è punito, a querela di parte, con una multa». La Polizia cantonale sottolinea come il numero di denunce per le molestie verbali in Ticino «non è significativo» rispetto alla realtà del fenomeno. Ma fornisce dati puntuali su una serie di abusi, che purtroppo, non sono così fuori dal comune: dalle minacce ai palpeggiamenti per strada, sui mezzi pubblici o nei locali. Fino ad episodi ancor più gravi.
I dati elaborati per Tio.ch-20 minuti dalla Polizia cantonale:
cosa e quando | coazione | molestie | esibizionismo | minacce |
2009 | 23 | 8 | 8 | 73 |
2010 | 15 | 7 | 4 | 67 |
2011 | 9 | 2 | 4 | 47 |
2012 | 14 | 4 | 4 | 50 |
2013 | 10 | 1 | 1 | 56 |
2014 | 22 | 7 | 12 | 51 |
2015 | 10 | 6 | 4 | 34 |
2016 | 10 | 13 | 14 | 55 |
2017 | 8 | 1 | 0 | 50 |
Molestate fuori casa: i dati - Non solo fra le mura domestiche, dunque. Le donne subiscono di tutto (anche) fuori casa, e non per forza di sera e in zone discoste. Nei bar, sul bus, al parco. I dati elaborati per Tio.ch-20 minuti dalla Polizia cantonale mostrano un triste repertorio di abusi fisici ma anche verbali e visivi subiti dalle donne in Ticino in spazi pubblici. Le denunce per minacce sono cresciute da 34 nel 2015 a 55 nel 2016, a 50 nel 2017. I casi di coazione sono stabili, quelli di esibizionismo hanno registrato un record l'anno scorso (14) e nessun caso quest'anno. Altalenanti anche gli episodi di molestie sessuali. Nel complesso «il fenomeno è perlomeno stabile» osserva la Polizia.
«Si arriva allo stalking» - Il contatto fisico del resto non è l'unica forma di violenza. «Un atteggiamento volgare e fastidioso da parte di persone che si incontrano spesso, in un contesto piccolo come il Ticino, può sfociare a volte nello stalking da strada, con cui in passato siamo stati confrontati» spiega l'avvocato Micaela Luvini del Consultorio giuridico di Faft Plus (Federazione associazioni femminili Ticino).