Il presidente del Motoslitta Club Ticino Fausto Tinetti si dice indignato per la discussione tenutasi ieri in Granconsiglio, che vuole introdurre nuove limitazioni al settore
BIASCA. La neve è ancora lontana - almeno pare - ma il dibattito è già acceso su temi invernali. Ieri il Granconsgilio ticinese ha approvato una mozione del parlamentare Fiorenzo Dadò (47 sì, 25 no e 3 astenuti) per limitare l'uso delle motoslitte da neve. Una mossa «assurda» per il presidente del Motoslitta Club Ticino Fausto Tinetti, che contattato da tio.ch/20minuti spara a zero contro quella che definisce «una follia della politica».
Secondo Tinetti sono «circa 2000» in Ticino gli utilizzatori di motoslitte. I veicoli immatricolati sono 173, quattro-cinque le sanzioni effettuate ogni anno da polizia e guardia-caccia, secondo i dati resi noti dal Dipartimento del territorio. Il club - che riunisce la maggioranza dei proprietari, circa 180 - ha vissuto anni migliori: il mercato è in recesso, risente della crisi della montagna. «Se il nuovo regolamento dovesse entrare effettivamente in vigore, le conseguenze economiche sarebbero considerevoli» afferma Tinetti, proprietario di un'azienda che dà lavoro a 12 persone. «Nella stagione invernale lavoriamo soprattutto con le motoslitte. Saremmo costretti a ridimensionare il personale».
All'accusa di disturbare l'ambiente di montagna lanciata dagli ecologisti (e non solo), gli appassionati rispondono con indignazione. «Ci dipingono come criminali, che vanno a uccidere cervi e animali e inquinano la montagna. In realtà la nostra associazione ha un codice etico, percorriamo solo strade predisposte per le auto quando queste sono coperte dalla neve». La mozione approvata, invece, vorrebbe consentirne l'utilizzo solo per raggiungere cascine e seconde case. «È come se si vietassero le gite in barca sul lago, per non disturbare i pesci. Il problema è che un parlamentare su tre ha una barca, ma nessuno ha una motoslitta. È un'ingiustizia bella e buona» conclude Tinetti.