Nel nostro cantone la progressione è superiore alla media nazionale per gli adulti e per bambini e ragazzi fino a 18 anni. Beltraminelli: «Aumento superiore alle attese. Siamo preoccupati»
BELLINZONA - Il premio standard delle casse malattia aumenterà del 4% il prossimo anno per gli adulti, mentre per i minorenni l'incremento sarà del 5% e del 4,4% per i ragazzi fino a 25 anni. In Ticino la progressione è superiore alla media nazionale per gli adulti, +4,5%, e per bambini e ragazzi fino a 18 anni, +5,2%. Leggermente inferiore invece per i giovani: +4,2%.
A livello nazionale, la fattura per chi ha una franchigia di 300 franchi e la copertura infortuni, salirà di 18 franchi fissandosi a 465,30 franchi per gli adulti. Per i giovani la fattura raggiungerà i 432,50 franchi (18,20 franchi in più rispetto a quest'anno) e per i minorenni i 110,50 franchi (+5,30 franchi).
In Ticino gli adulti pagheranno in media 495,10 franchi, ovvero 21,50 franchi in più, i ragazzi 452,50 franchi con un aumento di 18,30 franchi e i bambini 114,30 franchi (+5,60 franchi). Il dato medio è scarsamente indicativo per il singolo assicurato. A seconda del modello assicurativo, della cassa e delle franchigie gli sbalzi possono essere assai più importanti di quelli presentati dall'autorità federale.
«Conseguenza dell'evoluzione» - A presentare il nuovo piano a Bellinzona, presso l’IAS, sono presenti Paolo Beltraminelli (Direttore del DSS), Paolo Bianchi (Direttore Divisione della salute pubblica), Ivana Petraglio ( Capo Area di gestione sanitaria) e Matteo Veri (Collaboratore scientifico Area di gestione sanitaria).
Paolo Beltraminellli sottolinea come «i premi sono la conseguenza dell'evoluzione dei costi. I costi delle cure continuano ad aumentare senza sosta, in Ticino in modo da sempre superiore, rispetto alla media svizzera». Il Ticino è al settimo posto in Svizzera per il costo del premio della cassa malati (in sei cantoni pagano più dei ticinesi per la cassa malati).
«Siamo preoccupati» - «I premi del 2018 sono aumentati, ma in modo leggermente superiore rispetto a quanto ci aspettavamo. Siamo preoccupati dall'aumento continuo di più del 4% ogni anno», ha proseguito il direttore del DSS. «La decisione del Consiglio federale del 16 agosto di voler adeguare il tariffario medico TARMED è un buon segnale di volontà di cambiamento. Tuttavia credo che non possa più essere tollerato l'incremento che ogni anno supera il 4%, soprattutto per il ceto medio e per chi riceve i sussidi. Stiamo valutando se l'assegnazione dei sussidi è ancora erogata in modo giusto, se il costo per il Cantone è ancora adeguato e se a lungo termine non diventi una spesa insostenibile».
«Stiamo studiando delle misure, ma non posso dirvi oggi che abbiamo trovato una soluzione per mantenere un aumento accettabile (per me) del 2-3% all'anno», spiega Beltraminelli.
Cantone di residenza determinante
Il cantone di residenza è determinante: la crescita per il premio standard infatti varia dall'1,6 al 6,4%. Gli assicurati dei cantoni latini, che in molti casi avevano già pagato premi in eccesso negli anni passati, saranno i più penalizzati: a Vaud l'incremento medio sarà del 6,4%, in Vallese del 5,9%, a Ginevra e Neuchâtel del 5,4% e nel Giura del 4,9%. Sopra la media nazionale, oltre al Ticino, anche Basilea Campagna e Appenzello esterno.
In tutti gli altri l'incremento è inferiore al 4% e addirittura in otto cantoni (AI, GL, LU, NW, OW, SZ, UR, ZG) sarà meno del 3%. I premi standard l'anno prossimo varieranno da 354 franchi per chi vive ad Appenzello interno a 591,80 franchi per chi sta a Basilea Città.
L'aumento per il 2018 supera l'incremento dei costi perché negli anni scorsi alcune casse avevano fissato premi troppo bassi e le loro riserve sono scese sotto il livello minimo, precisa un comunicato del Dipartimento federale dell'interno (DFI). Parte del rincaro quindi servirà a ricostituire le riserve. Inoltre alcuni assicuratori dovranno colmare le lacune per garantire la copertura dei costi. Lo stesso discorso vale anche per i premi dei bambini, la cui crescita anche stavolta è superiore alla media: le somme versate negli anni passati non hanno permesso di coprire i costi, spiega il DFI.