Il presidente dell'Associazione ticinese Cdb: «Il Ticino è l'unico cantone che non applica la legge. Speriamo che ora cambi qualcosa»
BELLINZONA - Nel coro di congratulazioni istituzionali, la loro voce è passata in secondo piano. Ma a gioire per l'elezione di Ignazio Cassis ci sono anche loro: i fan ticinesi della cannabis. Sì, perché il neo-consigliere federale, non molti lo sanno, è storicamente a favore di una liberalizzazione delle droghe.
«Purtroppo il Ticino è oggi l'unico cantone che ostacola la commercializzazione legale dei derivati della canapa» commenta Sergio Regazzoni dell'Associazione Ticinese Produttori di Cannabis Cbd. «Questo avviene sia a livello cantonale che comunale». Ultimi in ordine di tempo i comuni di Sant'Antonino e Grancia: nei giorni scorsi hanno emanato ordinanze che limitano ulteriormente la coltivazione e il commercio del prodotto. «Un'assurdità» secondo Regazzoni. «Eppure la legge federale dice che il Cbd è legale. L'elezione in Governo di Cassis, che al riguardo non ha preconcetti ideologici, da questo punto di vista è una buona notizia. Ci congratuliamo con lui e speriamo bene. Anche se i tempi di Berna sappiamo che sono lunghi».