Le fiduciarie statiche italiane saranno esentate dal pagamento della tassa di negoziazione. L'oggetto, approvato all'unanimità anche dal Consiglio degli Stati, è pronto per le votazioni finali
BERNA - Le fiduciarie statiche italiane, che garantiscono l'imposizione del patrimonio detenuto in Svizzera da parte di cittadini italiani, saranno esentate dal pagamento della tassa di negoziazione. Dopo il Nazionale, anche il Consiglio degli Stati ha approvato - all'unanimità - la relativa revisione della Legge federale sulle tasse di bollo. L'oggetto è pronto per le votazioni finali.
Gli "scudi fiscali" decisi dal governo di Roma hanno permesso di regolarizzare i patrimoni italiani in Svizzera fino ad allora non dichiarati intestandoli a fiduciarie italiane in base al principio del "rimpatrio giuridico". Queste fiduciarie "statiche", che si incaricano di incassare direttamente le imposte dovute all'Italia, sono sottoposte alle tasse di negoziazione se i clienti hanno depositato averi in Svizzera, ma non se i patrimoni sono presso una banca italiana. Questa disparità costituisce però uno svantaggio concorrenziale per la piazza finanziaria svizzera, e ticinese in particolare.
La modifica di legge proposta prevede quindi di abolire le tasse di negoziazione per le organizzazioni che fanno da tramite tra i clienti all'estero e la loro banca svizzera a condizione che si occupino esclusivamente di garantire gli obblighi di notifica e tributari del cliente nel proprio Stato di domicilio senza fornire nessun'altra prestazione patrimoniale. Attualmente solo le fiduciarie statiche italiane rientrano nel campo d'applicazione di questa disposizione, ha ricordato il relatore commissionale Martin Schmid (PLR/GR).