Ogni ciclo scolastico affronterà il tema in modo diverso. Ai docenti verrà affiancato un Team composto da insegnanti e operatori socio-sanitari
BELLINZONA - Si comincerà già dall’asilo ad affrontare il tema dell’educazione sessuale. È questa una delle nuove raccomandazioni operative elaborate dal Gruppo di lavoro per l’educazione sessuale (GLES) a cui il Decs ha dato il via libera.
Come riporta il Corriere del Ticino, che cita il dossier, si partirà appunto già dalla scuola dell’infanzia. Con i bambini dai 4 ai 6 anni verranno affrontati temi come «la valorizzazione delle differenze e delle specificità di genere e i nomi delle parti del corpo». «La scelta è quella di preferire una cultura dell’educazione sessuale all’interno di ogni ordine scolastico, invece di un programma di educazione sessuale standardizzato per tutti gli allievi», si legge nel dossier.
Alle scuole elementari toccherà invece insegnare «il nome degli organi genitali femminili e maschili» e «introdurre alla conoscenza della funzione degli organi genitali». Nel secondo ciclo delle elementari verrà approfondito il tema delle «funzioni che questi organi svolgono in rapporto alla sessualità, alla gravidanza e alla nascita», senza dimenticare la «relazione affettiva promuovendo esperienze creative e costruttive tra i generi».
Alle scuole medie il tema sarà affrontato non più solo nelle lezioni di scienze, ma anche in altri momenti, decisi all’interno del consiglio di classe. Un’attenzione particolare dovrà essere data allo «sviluppo personale e al pensiero riflessivo critico», valorizzando la sessualità come «un pensiero positivo», insistendo maggiormente sulle funzioni procreativa, relazionale e ludica.
Alle scuole medie superiori il tema della sessualità verrà affrontato soprattutto dal punto di vista «antropologico, psicologico-evolutivo, biologico-anatomico ed etico-religioso». Tuttavia nel dossier si può leggere che «la scuola non ha il compito di diffondere una particolare dottrina o una morale sessuale, bensì di rendere gli allievi attenti alla necessità di operare scelte coerenti, consapevoli e responsabili. I genitori devono comprendere che la scuola non ha il compito né l’ambizione di diffondere un’etica sessuale particolare».
Altra novità sarà il Team per l’educazione alla sessualità e all’affettività, composto da insegnanti e operatori socio-sanitari, che affiancherà i docenti nella progettazione e nella realizzazione degli insegnamenti.