Marco Romano invita a ricordare il vero significato della festa nazionale: «Un momento per riflettere, per unirsi vivendo momenti di comunità, per cercare di capire dove siamo e dove andiamo»
AIROLO - Ad Airolo il consigliere nazionale e municipale di Mendrisio, Marco Romano, ha voluto ricordare il vero significato della festa Nazionale svizzera. E non ha mancato di "bacchettare" chi intende il primo agosto come un «semplice giorno di vacanza, sicuramente piacevole per fare costine o bagnarsi nel lago».
«Siamo in un’era e in una società che tende a relativizzare - ha sottolineato Romano -. Tutto quanto è simbolico ed istituzionale viene relativizzato, da taluni pure banalizzato. Ammetto che mi irrita e mi preoccupa, momenti simbolici e identitari danno energia e rafforzano la coesione di un Paese. La Festa nazionale rappresenta per un Paese un momento per riflettere, per unirsi vivendo momenti di comunità, per cercare di capire dove siamo e dove andiamo. In un’epoca nella quale globalmente gli Stati nazionali si trovano in difficoltà identitaria, finanziaria e democratica, dove risulta evidente il conflitto tra sovranità nazionale e necessità di coordinamento internazionale, la Svizzera è un modello tanto unico quanto eccezionale».
Il consigliere nazionale invita quindi al rispetto e l'attenzione: «Uno Stato – democratico, funzionante ed efficiente come la Svizzera – non è un concetto astratto a cui chiedere solo prestazioni e a cui rivolgersi per lamentarsi quando qualcosa non va secondo le proprie aspettative - aggiunge -. Se poi pensiamo a quanto la Svizzera è eterogenea e rispettosa delle diversità culturali, religiose e linguistiche, risulta ancora più importante trovare denominatori comuni simbolici come la Festa nazionale. Diffidiamo e fermiamo quindi chi relativizza questa giornata, chi poi vuole anche cambiare l’inno nazionale, togliere la croce dalla nostra bandiera, eliminare nella vita quotidiana ogni simbolo della tradizione e della religione, sostituire il plurilinguismo svizzero con l’inglese».
Romano ringrazia quindi Airolo: «Siamo in un luogo simbolico della Svizzera: ai piedi del massiccio del San Gottardo, a nord del sud delle Alpi e alla porta del nord delle Alpi. Se pensiamo alla mobilità, alla sicurezza, agli scambi tra le culture e ai rapporti commerciali tra nord e sud, Airolo è da sempre un elemento centrale della Svizzera. La storia di questa regione e delle sue genti è strettamente connessa ai basilari valori elvetici, alle caratteristiche tipiche del nostro Popolo unito nella diversità e a situazioni che fanno, e hanno fatto, il successo del nostro Paese».
Quindi prosegue: «Nulla è successo e si è sviluppato senza Airolo e gli airolesi. La realizzazione del tunnel di base di Alptransit ha cambiato radicalmente la mobilità locale e internazionale, ha generato un impegno eccezionale a difesa della linea storica del San Gottardo. Penso poi al risanamento totale del tunnel stradale del San Gottardo. Anche il Mendrisiotto strozzato dal traffico vorrebbe qualcosa del genere, non serve tuttavia a nulla mettere in competizione i progetti. Airolo dimostra che le soluzioni vanno volute e costruite dal livello locale su fino a dove è necessario. Questa è la Svizzera. Il “signor elvetico” e la “signora elvetica” hanno in mano il proprio destino. Viva Airolo, viva il Ticino e viva la Svizzera!»