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CANTONELegge della Scuola, l'Atis prende posizione

22.06.17 - 15:26
Legge della Scuola, l'Atis prende posizione

LUGANO - L’Assemblea dell’Atis (Associazione ticinese degli insegnanti di storia), riunitasi in seduta straordinaria lunedì 19 giugno 2017 a Camignolo alla presenza dei suoi soci e di molti insegnanti di altre discipline umanistiche, vista la decisione del comitato promotore di non ritirare l’iniziativa “Educhiamo i giovani alla cittadinanza (diritti e doveri)”, ha deciso di prendere pubblicamente posizione, sostenendo all’unanimità il NO alla modifica dell’articolo 23a della Legge delle Scuola e all’introduzione dell’articolo 98 nella stessa legge, che saranno oggetto di votazione popolare il prossimo 24 settembre.

Con la presa di posizione allegata, l’Atis intende portare di nuovo all’attenzione dei media e della popolazione ticinese il proprio punto di vista e puntualizzare alcune questioni. L’Atis sollecita inoltre pertanto la società civile del Cantone a intervenire nel pubblico dibattito al suo fianco, per condurre una campagna in difesa di una scuola pubblica «sensibile all’esigenza di formare i propri futuri cittadini in modo equilibrato, critico e consapevole».

I partecipanti all’assemblea ritengono importante ribadire i seguenti argomenti:

1. L’introduzione di una materia a sé stante scorporata dalla storia (nella scuola media) e frammentata tra le scienze umane (nella scuola media superiore) è inutile per la formazione civica degli studenti, poiché ispirata a un modello di istruzione nozionistica, superato e del tutto inadeguato rispetto alle problematiche e alle sfide del tempo presente. Questa scelta va infatti in controtendenza rispetto a quello che avviene in molti altri cantoni, dove negli ultimi trent'anni si è perlopiù cercato di incorporare l'insegnamento della civica nelle materie umanistiche;

2. La separazione della civica dalla storia o da altre materie umanistiche finirebbe per impoverire queste ultime. Al contempo, la conoscenza delle istituzioni risulterebbe incompleta senza un'adeguata contestualizzazione storica e culturale;

3. La nuova legge rischia di mortificare l'educazione alla cittadinanza (incentrata sulla trasmissione di valori quali l'uguaglianza dei diritti, la tolleranza e il rispetto dell'ambiente), che non sarebbe più svolta come oggi con il concorso di tutti i docenti e di tutte le materie;

4. Nelle scuole medie gli allievi si troverebbero ad avere due materie al posto di una, con un onere raddoppiato in termini di prove scritte e orali.

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